Quando Laurie si era girata, con sguardo distrutto e mi aveva visto, era crollata.
<<Mi dispiace Logan, mi dispiace così tanto. Non meritate tutto questo, non meritate questo dolore>> ricordo di aver storto il naso.
<<Di quale dolore parli?>> le avevo chiesto, facendole capire che io non sapevo cosa ci fosse di sbagliato in quello che faceva quell'uomo, perchè per me era la realtà di ogni giorno.

<<Vieni, andiamo a prendere un gelato con tuo fratello e Cam>> mi aveva dato una spintarella sulla schiena, per farmi uscire dalla casa. Aveva indugiato un attimo, guardando indietro verso la stanza ora silenziosa.

Quella sera mia madre mi aveva rimboccato le coperte prima di dormire, aveva guardato prima me e poi Noah, lo sguardo pieno di amore e dolcezza per i suoi figli.
Aveva mosso i capelli di Noah, alzandoli dalla sua fronte e dandogli un bacio sulla guancia.
<<Sei una super mamma>> gli aveva detto lui. I suoi occhi verdi si erano leggermente bagnati.
<<Grazie Noah, sei proprio il bambino che tutte le mamme vorrebbero>> gli aveva sorriso.
<<Logan invece è un cattivone, non mi ha voluto dare un pezzo di barretta al cioccolato oggi>> aveva indossato il suo solito broncio, che ora vedevo solo quando era ubriaco marcio.

<<Noah, non offendere per nulla al mondo tuo fratello, perchè un giorno vedrai che sarà la persona per te più importante>> gli avevo riso in faccia vittorioso.
<<E tu Logan inizia ad essere più generoso e anche affettuoso possibilmente>> Noah aveva fatto una risatina e poi avevamo annuito entrambi, nostra madre la veneravamo come la più bella dea, la persona più importante.

<<Sapete bambini, un giorno vi ritroverete da soli nella foresta, dove ci sono tanti pericoli e tanti ostacoli che potrete superare soltanto aiutandovi l'un l'altro>> ricordo lo sguardo di mio fratello.
<<Ci sono anche le tigri siberiane in questa foresta?>> aveva chiesto.
<<Ce ne sono una marea di tigri siberiane>> Noah aveva spalancato la bocca, coprendola con le mani.

<<E come facciamo ad uscire da questa foresta?>> avevo chiesto.
<<Con il lavoro di squadra, volendosi bene ed aiutandovi sempre, anche quando la tigre sta per prendervi per i piedi dovete reagire, sconfiggendola. Ma state attenti che se qualcuno di voi due si perde tra gli alberi, anche l'altro prima o poi si perderà e non ne andrete mai fuori>> solo dopo anni avevo capito che questa foresta era in realtà la nostra vita, una foresta complicata da superare, le tigri siberiane e tutto il resto si sarebbero messe contro di noi, ma stando sempre insieme saremmo arrivati fuori da quella foresta da vincitori, fianco a fianco come voleva la mamma.

**

Guardai il salotto, con i ricordi che mi mangiavano il cervello. Tutti quei pensieri e quei ragionamenti contorti che avvenivano dentro la mia testa mi avrebbero ucciso prima o poi.

Salii in camera, non riuscendo più a non vedere nel presente il mio passato.
Chissà come sarebbe la vita se mia madre avesse sconfitto quel figlio di puttana.

Scossi la testa, tutto accadeva un motivo e se quello che era successo era avvenuto, ci doveva per forza essere una spiegazione.

Presi le chiavi e il portafoglio per poi salire in macchina.

<<Coglione, dove ti devo venire a prendere?>> telefonai a Noah prima di mettermi alla guida, non volevo distrazioni mentre ero al volante e se dovevo andare a prendere mio fratello avrei dovuto sapere prima la mia meta.

<<Sono sulla quinta strada, quella che va verso il confine più ad est>> visualizzai mentalmente quella parte della città, dove non passavo così spesso.
<<È un quartieri di benestanti, dove le ragazze scopano piuttosto bene aggiungerei>> rise da solo delle sue parole.
<<Si si, mi racconterai più tardi i dettagli, arrivo tra una decina di minuti>> gli misi giù e prima di partire controllai anche i messaggi.

Saudade Wherever I GoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant