𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒊 𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒖𝒕𝒊

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~3 persona's pov~
I due ragazzi stavano ridendo alle battute l'uno dall'altro mentre camminavano diretti verso la pizzeria in centro paese dove avrebbero poi potuto godersi quelle poche ore da soli e sfruttarle per conoscersi meglio. Si, avevano parlato spesso tra di loro e sapevano già come comportarsi per non fare stare male l'altro ma comunque erano come completi sconosciuti sotto altri punti di vista.

Varcarono la soglia della pizzeria.
Non avevano scelto un ristorante o un furgoncino fast-food nella strada, non volevano sembrare una coppia amorevole ma neanche andare a prendere del cibo scadente, erano entrambi un po' schizzinosi per quanto riguarda il cibo.

Era un pizzeria che nella sua semplicità era molto carina.
Davanti all'entrata c'erano due piante, quelle classiche con le foglie sottili e lunghe.
C'era anche un cartello tutto colorato in cui c'erano scritti gli orari di apertura e chiusura con aggiunta dei piatti speciali del giorno.
Appena dentro si vedoevano tutti i tavolini quadrati attaccati alle 4 mura che segnavano il perimetro del luogo.
Al centro della grande stanza c'era un tavolo da lavoro con forni, cucina e tutto ciò che serviva per preparare pizze di diverso tipo.
All'angolo, nel lato destro del bancone al centro della pizzeria, c'era una porta, erano i bagni, non venivano puliti spesso e la poca gente che ci andava voleva solo divertirsi.
(Spero capiate, non mi va di spiegare che tipo di divertimento hahah)

I due ragazzi entrarono dirigendosi poi al bancone per ordinare il loro pranzo, il cuoco, dopo aver preso l'ordinazione, indicò il tavolo a cui avrebbero potuto sedersi, loro ringraziarono e andarono.

Erano seduti al tavolo da 10 minuti stavano parlando di sciocchezze "colore preferito?" "Cibo preferito?" "Dove preferiresti andare in vacanza?" "Cantanti preferiti?" "I Coldplay in assoluto" "i nomi dei tuoi genitori?" Ed è qui che un po' tutto ebbe una ricaduta.
Giorgio non sapeva rispondere, lui non conosceva i suoi genitori, non li ricordava più, nemmeno il nome, esitò dal rispondere, rifletteva bene su cosa dire e proprio mentre stava per parlare arrivò il suo salvatore di questa scomoda situazione, il cameriere aveva appena portato le loro ordinazioni ma la faccia di Giorgio nel vedere il cameriere non era riconoscente, era al quanto sorpresa, stessa cosa valeva per Alex.
Il cameriere davanti a loro era una persona che loro conoscevano bene.
A&G: "Stre??"
G: "ma da quando lavori qui?? Perché lavori? Non sei al primo anno come me? Non pensavo che-"
S: "troppe domande! Zitto un po', inizia a mangiare, parlo io adesso"
Alex, credendo di star pensando, disse ad alta voce "mamma mia che bossy"
(Bossy è un termine inglese, con bossy si intendono quelle persone che si comportano come leader, danno ordini e comandano a bacchetta)
Stre lo guardò frustrato ma poi alzò gli occhi tornando a parlare
S: "lavoro qua da quasi un anno, i miei mi avevano cacciato di casa dopo che gli avevo detto di essere omosessuale così andai a vivere con Cico -disse queste ultime parole arrossendo debolmente in viso- e mi trovai questo lavoro, adesso sto lavorando per trovarmi una casa tutta mia, la permanenza da Cico ormai sta andando troppo oltre, i suoi genitori cominciano a lamentarsi."
Giorgio annuì con la bocca piena dal boccone di pizza che aveva appena fatto.
Alex invece, non aveva toccato cibo, passava dal guardare stre e poi Giorgio, soffermandosi su Giorgio senza un vero e proprio motivo.
Stre venne chiamato al bancone così corse e iniziò a portare altre pizze ad altri tavoli.
Erano tornati ad essere soli.
Solo Giorgio e Alex.
Sono loro due.
Alex lo fissava incuriosito, non da cosa stesse mangiando o come lo stava mangiando, ma dal suo sguardo tranquillo, tutto però giunge al termine.
G: "Ao! La pizza si raffredda, sarò anche splendido ma così mi consumi" disse Giorgio scherzosamente con aria da vanitoso.
Alex scoppiò in una fragorosa risata, alcune persone nella pizzeria si girarono verso di lui.
Giorgio pensò "ha una risata così bella e....davvero contagiosa!" Scoppiò a ridere anche Giorgio rischiando di strozzarsi, non rideva per la cavolata che aveva appena detto ma proprio per la risata del ragazzo davanti a lui, era impossibile ascoltarlo ridere senza unirsi a lui.

~2 ore dopo~
"Questa è casa mia, è un po' piccola lo so però abbastanza grande, ti prego di non fare caso al disordine"
Giorgio pensava all'aspetto del piccolo appartamento, era classico e non era affatto male, abbastanza spazioso e arieggiato.
Alex aprì la finestra in salotto per far girare l'aria e subito dopo invitò Giorgio a seguirlo in camera sua.
A: "questa è camera mia, spero ti piaccia(?)"
G: "di certo è più spaziosa della mia -ridacchió- e poi...- si buttò sul letto a pancia in giù - il letto è così comodo, o mio dio, dove hai preso sto materasso?? È così morbido e ci si rimbalza pure e- "
Si blocco sentendo Alex ridacchiare alzò la testa restando fermo nella posizione in cui era, e trovò Alex che lo fissava, a Giorgio parve di vedere del rossore nelle guance di Alex ma prima che potesse farci veramente caso, Alex si era già coperto la faccia con le mani per sbadigliare.
Giorgio stava fantasticando sul perché era rosso. "Caldo? No, fa un sacco freddo. Allora è il freddo, mm si sarebbe andato a prendere una felpa più pesante. Stava arrossendo perché gli piaccio?? Oddio sarebbe un soooo-no, Giorgio ma che cazzo ti salta in mente! Non è niente di tutto questo, basta!
Scosse la testa e un istante dopo si ritrovò Alex sdraiato accanto a lui, occhi chiusi, rilassato, in questa posizione poteva vedere tutti i lineamenti del più grande ma si interruppe quando Alex iniziò a parlare.
A: "che facciamo?"
G: "non so, io devo fare i compiti, mi aiuti tu?"
A: "che palle, io non ho mai fatto i compiti, vabè, vediamo che devi fare"
G: "ma non hai mai paura di prendere una nota??"
A: "nha, i professori ormai sono abituati haha ora Tira fuori quei libri secchione"
Giorgio si mise a sedere sul bordo del morbido letto, alzò lo sguardo con gli occhi chiusi, stava ripensando alla domanda che Alex gli aveva fatto in pizzeria "i nomi dei tuoi genitori?".
Come avrebbe fatto a dirglielo? Prima o poi lo scoprirà, dovrei dirglielo io prima che lo scopra da solo, vabbè, aspetterò ancora un po'.
A: "hei, lumaca, ti muovi? Non abbiamo tutto il giorno" alzò gli occhi al cielo scherzosamente al che giorgio ridacchiò per poi alzarsi e andare in salotto a prendere i libri che gli servivano.
Tornò in camera trovando la scrivania vuota, Alex seduto sulla sedia che aspettava.
Giorgio si sedette sull'altra sedia accanto a lui, non erano mai stati così vicini.
Alex sentiva quelle cosiddette "farfalle nello stomaco" ma non ci fece caso, gli importava solo essere lì con Giorgio in quel momento.
Giorgio sentiva caldo in viso ma diede la colpa al riscaldamento della casa.

Passarono tutto il pomeriggio a ridere, fare i compiti assieme e a non capirci niente tra declinazioni, verbi e regole della fonetica in greco.
Ci furono dei momenti di imbarazzo dove uno per sbaglio toccò la mano dell'altro quando volevano scrivere sul quaderno e avevano una sola penna ma anche momenti molto divertenti, tipo quando Giorgio tornò dal bagno facendo uno scherzo ad Alex che dalla paura cadette all'indietro con la sedia.
Questo pomeriggio era forse quello più bello della loro vita, passato loro due da soli che in questo preciso momento erano sdraiati a pancia in su, uno accanto all'altro sul letto del maggiore.

~ANGOLO ME~
Ok va bene, lo so, ci ho impiegato molto ma avevo da fare e non avevo ispirazione, il capitolo è pure più corto ma non sono troppo delusa ma neanche molto soddisfatta del risultato, spero valga lo stesso per voi.
Con questo ho chiuso, grazie per aver letto <3

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