~CAPITOLO 21~

131 15 9
                                    

~spazio alieno~
Non aggiorno da tanto tempo aaah
scusate. Di recente ho trovato una
persona che mi piace per davvero
e ci sono uscitx insieme (forse nutre
sentimenti positivi nei miei confronti
ma non so dirvi quali) dimenticandomi
completamente questa storia.
Aniway, ecco a voi il capitolo :)

//BOKUTO POV//

Bokuto: "prima...prima voglio che tu mi dica il perché."
Prende una scatola rettangolare dalla sua scrivania. la apre e ne tira fuori gli occhiali.
Li indossa.

Le lenti gli danno un aspetto più maturo, più serio. Più di quanto lo sia già per la sua età. Mettono anche in risalto i lineamenti, che ho sempre considerato perfetti, del suo viso.

Akaashi: "per cosa?"
Bokuto: "per tutto!...Come hai fatto a liberarti del sangue dall'arma? Come hai fatto a uccidere quelle persone senza farti scoprire? Nessuno ha sentito le grida?"

Tutte domande inopportune al momento, ma volevo sapere. Ormai ero sicuro che non mi avrebbe più lasciato andare, tanto vale andare in fondo a questa faccenda.

Accavalla le gambe.
Akaashi: "il corpo di una giovane donna contiene meno di 5 litri di sangue. A partire da una perdita del 30% il corpo cade in stato di shock dove non può muoversi o parlare e la circolazione sanguigna rallenta. In poche parole le ho semplicemente procurato una grande ferita così che il sangue sarebbe potuto uscire più velocemente."
Bokuto: "e come hai fatto a trascinarmi da casa mia fino alla tua?"

Alla mia domanda corruga la fronte, come se fosse stata posta da un alieno.
Akaashi: "casa tua? Di cosa parli? Non sei mai andato a casa."
Bokuto: "...eh? Cosa intendi?"
Akaashi: "quando stavi correndo via da me qualche ora fa non sei tornato alla tua abitazione, ma sei venuto alla mia. Forse non te ne sei reso nemmeno conto...era come se avessi messo il pilota automatico."
Bokuto: "no...è impossibile...come ho fatto ad entrare allora?"
Akaashi: "tu hai sempre una copia delle mie chiavi nel tuo zaino. Te le diedi due anni fa. Non ti ricordi nemmeno di questo?"

Ecco perché mia madre non c'era...
Ecco perché non mi ricordavo di quella foto attaccata al muro!
E questo spiega anche il perché tutto mi sembrava così strano...
Ma come ho fatto a non accorgermi di dove stavo andando?!

Akaashi: "cosa c'è Bokuto-san? Soffri di amnesia adesso?"
Bokuto: "ma allora...-"
Akaashi: "si. Sei venuto qui di tua spontanea volontà."
Bokuto: "come?..."
Akaashi: "ah, non chiederlo a me! Non lo so proprio! Ma sei stato fortunato. Ad accoglierti c'ero io qui."
Si avvicina nuovamente a me e mi sfiora la guancia con le dita sottili e gelide della mano destra.

Da quanto sono qui? Forse mezz'ora da quando mi sono svegliato.
Sono in stanza con un assassino, precedentemente mio amico e amante.
Dovrei essere spaventato eppure in un qualche strano e contorto modo mi sento anche attratto da lui.

Ah...la sindrome di Stoccolma...
È uno stato psicologico per cui la vittima di un sequestro sviluppa sentimenti positivi nei confronti del proprio aguzzino.
Lo so. Ho letto questa cosa circa un mese fa su internet, pensando fosse una cazzata.

Si siede sulle mie gambe e inizia a giocare con una ciocca nera dei miei capelli.
Akaashi: "va bene. Hai vinto tu. Ti libero le mani, però tu devi promettermi di non scappare, ok?"
Annuisco e appena lo faccio Akaashi mi lascia un bacio sulla fronte.
Poi procede con lo scioglimento delle corde.

Akaashi: "...fatto"
Appoggio la schiena alla testata del letto e mi guardo i polsi.
Sono rossi per la forte stretta.

Nonostante le cose orribili che ha fatto...lo trovo ancora una persona perfetta...si, è vero, mi tiene qui come se mi avesse rapito, però...però non mi tratta male...anzi, è gentile e ha pure permesso di liberarmi le mani per assicurarsi che io stia bene...

Akaashi: "sai, Bokuto-san... Io non volevo arrivare in questa situazione...io volevo solo essere amato da te..."
I suoi occhi si bagnano pian piano di lacrime. Ha lo sguardo verso giù.
Akaashi: "volevo solo amare qualcuno. Non ho deciso io di innamorarmi proprio di te... Quando poi ho visto tutte quelle ragazze che volevano portarti via mi sono ingelosito e il modo migliore per farle fuori era quello di ammazzarle..."
Prende un respiro profondo, per evitare di singhiozzare.

Akaashi: "lo so, sono stato un egoista a pensare solo ai miei di sentimenti e non a quello che magari provavi tu. Mi dispiace. Io volevo soltanto trovare l'anima gemella. In realtà pensavo, e penso tutt'ora, che tu sia la persona giusta per me e..."
Lo abbraccio e strofino la mano sulla sua schiena in segno di conforto.
Lui accetta quel gesto, poggiando il viso sulla mia spalla.

Bokuto: "non piangere, sù...va tutto bene...te ne sei pentito, e questo è l'importante..."
Akaashi: "mh...ti amo, Koutaro."

Il Nostro Lieto Fineꨄ︎ [Bokuaka] {Akaashi Yandere Au}Where stories live. Discover now