~CAPITOLO 19~

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//BOKUTO POV//

Inizio a correre verso la mia abitazione.
Il rumore quasi impercettibile dei suoi passi sono sempre più vicini ai miei man mano che il tempo passa.
Il respiro diventa sempre più corto.
Quei sette maledetti minuti di sola corsa.

Finalmente giungo a destinazione.
Si! Finalmente...! Finalmente!

Mi fermo.
Sento il battito cardiaco martellarmi nelle orecchie e il petto che fa male. Mi viene quasi da vomitare. I tendini mi stanno tirando le gambe verso il basso.

Premo il campanello.
Non succede nulla.
All'improvviso arriva un tonfo al cuore.
Lo schiaccio un'altra volta.
Nulla.
Perché non c'è nessuno in casa?!

Uno strano sapore metallico mi sta macchiando la bocca.
Busso, busso, busso, ma ancora nulla.
Intanto Akaashi è a cinque metri da me.

Di questo passo lui...-

Cerco le chiavi nella borsa in preda alla disperazione.
«Veloce, veloce, fai veloce, veloce o ti raggiungerà, dai, dai, dai, veloce, sbrigati, è quasi affianco a te...!» ripeto tra me e me in modo farfugliato a voce bassa mentre faccio scivolare la mano da una tasca all'altra dello zaino.

Le trovo. Le prendo e le infilo nella fessura.
Con uno scatto il portone principale si apre e la richiudo alle mie spalle appena in tempo.

Akaashi: "Bokuto-san, apri la porta!"
Raggiungo subito le finestre e le blocco.
Akaashi: "oh? Vuoi giocare a nascondino Bokuto-san?~"
Mi tappo la bocca con la mano per non fare rumore. Forse se sto zitt-
Akaashi: "immagino sia un sì... Bene! Conterò fino a tre e poi entrerò in casa!"

Senza pensarci una seconda volta dò retta al mio istinto di sopravvivenza e salgo in fretta le scale.
Nel farlo ho causato un po' di rumore.
Entro in camera mia e mi nascondo sotto la scrivania.

...So che non è un posto adattissimo dove sfuggire ad un assassino però non avevo altra scelta. Il letto e l'armadio erano ancora più banali come nascondigli, no? Aspetta...un assassino?... Fa decisamente strano chiamare Akaashi in quel modo... Però...in realtà lo è, quindi...

Al piano di sotto sento un vetro rompersi.
Oh no...ha trovato un modo per entrare...è qui...E adesso?... Adesso mi fa fuori. No no no no...
Il mio respiro diventa irregolare, di nuovo.
Se mi dovesse trovare io-
Akaashi: "Kou! nascondersi non servirà! È troppo tardi per scappare!"
Sobbalzo per lo spavento.

Lo sento anche attraverso la porta.
La sua voce riecheggia nel corridoio.
Sta facendo avanti e indietro per le varie stanze della casa.
Mi sta cercando, ovviamente.
E non si fermerà finché non mi avrà trovato.

Ma come è possibile che mia madre non ci sia?! A quest'ora dovrebbe essere già tornata dal suo turno di lavoro! A meno che... Oh no...

Bussa, e anche abbastanza forte, interrompendo i miei pensieri.
Per un attimo ho guardato il vuoto.
Akaashi: "sto per entrare! Scusami ma non chiederò nessun permesso questa volta!"

Apre la porticina di legno, facendola cigolare rendendo l'atmosfera ancora più inquietante di quel che già è.
Si aggira per la stanza e si ferma davanti ad una foto attaccata al muro.
È stata scattata tramite polaroid due anni fa e raffigura me e le mie sorelle, più precisamente a Natale.

Ora che ci penso non mi ricordavo per niente di avere quella foto in stanza...

Si volta e lo vedo controllare sotto al letto. Successivamente apre le ante dell'armadio.
Infine dà un ultima occhiata veloce alla camera dalle pareti bianche ed esce nuovamente.

Sul serio non mi ha trovato...Non mi ha trovato...! Per fortuna! Sono sal-

È rientrato tutto d'un tratto e ha spostato la sedia dalla scrivania per guardarmi meglio.
Mi ha illuso. Sapeva benissimo dov'ero.
Fin dall'inizio.

Sorride.
Akaashi: "ah! Ecco dove sei! Ti ho trovato! Ho vinto io a questo gioco!"

Il Nostro Lieto Fineꨄ︎ [Bokuaka] {Akaashi Yandere Au}Where stories live. Discover now