5.

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Tra 20 minuti passa a prendermi Alvaro, è stata davvero un'ottima idea andare a fare un pic-nic in questa mattinata gelata, non so nemmeno come vestirmi, forse mette un paio di jeans ed un maglioncino bianco.

Sento un clacson suonare, è Alvaro.
Lo raggiungo e salgo in auto e nei sedili posteriori vedo un cestino con tante cose da mangiare:
-"Ma hai portato da mangiare per un esercito?"
-"Fidati, ne avremo bisogno."
Non ho idea di dove mi stia portando, ma credo che sarà una lunghissima giornata.
-"Eccoci qui" interrompe i miei pensieri.
-"Qui dove?"
-"Dobbiamo salire su quel monte, c'è un posticino molto speciale."
Lui lo sa quanto io ami la natura.
Dopo ore di cammino, Alvaro decide di fermarsi a riva di un fiumiciattolo.
-"Guarda il telefono." mi ordina.
-"Non c'è campo."
-"Visto? Siamo isolati dal mondo. Qui intorno non c'è nessuno, ci vengo quando ho bisogno di stare un po' solo con i miei pensieri. Non c'è nulla da temere, non sbucherà nessuno all'improvviso con una fotocamera" mi risponde ridendo.
-"Adesso però siamo in due a conoscere questo posto e saprò sempre dove trovarti."
-"Non ho paura di questo, tu non sei mai indiscreta."  mi risponde guardandomi negli occhi.

Non so cosa rispondere, ha condiviso un qualcosa di così intimo con me che ogni cosa mi sembra banale.

Ho voglia di toccare l'acqua a piedi nudi, ho voglia di sentirmi libera e di godermi a pieno questi momenti.

-"Mi tolgo le scarpe e vado in acqua"
-"Stai attenta che è gelata e la discesa è molto ripida"
-"Stai tranquillo" rispondo correndo finché la mia risata non viene interrotta dall'urlo di Alvaro dopo essere scivolata direttamente in acqua.
Corre subito a prendermi, e reggendomi per i fianchi, mi accompagna sulla salita, mentre sbatto i denti dal freddo.

-"Adesso devi toglierti questi vestiti bagnati, altrimenti ti congelerai."
-"Non posso, non ho altri vestiti."
-"Aspetta un attimo."

Lo vedo goffamente rovistare nello zaino che aveva portato con sé.
Dopo 2 minuti tira fuori una coperta.

-"Spogliati e copriti con questa, io mi volto dall'altra parte."

Mi porge la coperta e frettolosamente mi spoglio, un po' col timore che potesse vedermi nuda, anche se sul set aveva avuto l'occasione di farlo più volte.

-"Ho fatto, puoi voltarti adesso."

Mi sono avvolta dentro questa coperta e immagino quanto sia buffa, ma lui non sembra divertito, anzi, si avvicina a me, e mi stringe in un caldo abbraccio.

-"Così avrai meno freddo."
Mi stringe talmente forte che sento il suo cuore battere attraverso la coperta, e il suo respiro caldo sul mio collo...non so più se i brividi che ho siano per il freddo...
 
-"Vado a prender un po' di legna, torno subito."

Nessuno si prendeva così tanta cura di me da tempo.

Dopo aver acceso il fuoco, si stende sul terreno bagnato e con un braccio mi accompagna sul suo petto.

Siamo rimasti così per delle ore, tanto da dimenticare di mangiare le cose che ha preparato.
Intorno a noi il silenzio, si avverte solamente il rumore delicato dell'acqua che scorre. Nessun pensiero negativo, nessuna preoccupazione, solo la tranquillità di essere immersa in quell'abbraccio caldo...finché una lacrima non inizia a percorrermi il viso. Sto realizzando che questa bellissima giornata in realtà è un triste addio, che per anni mi sono privata di tutto questo per salvare un rapporto arrivato al capolinea.

-"Itzi, ti ho preparato una cosa" e dal cestino prende una torta.
-"Ma questa è la mia preferita, come fai a ricordarlo?"
-"Ricordo sempre le cose importanti".

Ha ragione, le cose importanti come la mia torta preferita o il mio arrivo a casa dopo mesi di assenza sono cose da ricordare.

Dopo aver mangiato la torta, mi prende per mano e quasi facendomi cadere la coperta di dosso, mi dice di seguirlo perchè vuole farmi vedere una cosa. Mi chiude gli occhi con le sue mani delicate e morbide e quando mi dice di aprirli, vedo un piccolo laghetto, dall'acqua cristallina.
Il mio cuore per un attimo si ferma. Un laghetto, come quello in cui io e Roberto eravamo soliti trascorrere le domeniche, prima che iniziassi a lavorare a Madrid.
Cosa ci faccio qui? Tra qualche ora ci saluteremo e non ci vedremo mai più, mentre a casa ho un uomo che mi aspetta, che mi ha amata e che continuerebbe ad amarmi se fossi più presente.

-"Si è fatto tardi, andiamo via."
-"Ma..non ti piace? Ho sbagliato?"
-"No, è tutto fin troppo perfetto e io non, io non posso."

Guardandolo, credo che lui abbia capito e senza controbattere, mi accompagna a recuperare i vestiti ormai asciutti.

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Se la storia vi sta piacendo, lasciatemi un riscontro. È la prima volta che ne scrivo una e mi farebbe piacere ricevere un feedback per capire se è il caso di continuare o meno ☺️😊

No tengo miedo a llorar | Alvitz Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt