12.

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Hanno organizzato una festa in spiaggia.

Tiro fuori velocemente i pochi vestiti che ho portato,  cercando quello più adatto all'occasione.
Decido di metterne uno bianco a fiorellini, svolazzante, che arriva poco più sopra del ginocchio. Metto solo un filo di mascara, perché fa molto caldo e non voglio rischiare che si sciolga, mentre i capelli li lascio sciolti, tanto non sono capace a sistemarli.

Scendo in spiaggia, ci sono dei tavolini e tante lucine e tanta, troppa roba da bere.
All'improvviso sento una mano toccarmi la spalla:"Da quando siamo qui, non ci siamo nemmeno salutati."
È lui, indossa dei jeans corti e una camicia hawuaiana un po' sbottonata. Improvvisamente inizia a fare più caldo, ma non credo che sia colpa del clima.

-"Vieni, andiamo a farci una birra!"
Lo sapevo che avrebbe preferito festeggiare così.
-"Si però solo una, perché lo sai che non reggo molto." rispondo ridendo.
-"Lo sai che non reggo molto." fa la mia imitazione.

Lo odio perché sa farla benissimo, corruga perfino la fronte come faccio io, maledetto!

Prima una, poi due, poi tre birre.

-"Andiamo a ballare!" così mi prende la mano.
-"Non so ballare."
-"Questa è una bugia." e appoggiandomi le mani sui fianchi, e portando le mie intorno al suo collo, iniziamo a muoverci, prima a destra, poi a sinistra, seguendo il ritmo della musica.

Ci guardiamo negli occhi e tutto ciò che c'è intorno comincia ad offuscarsi. 
Ci avviciniamo sempre più, i nostri nasi quasi si toccano, non perdiamo il contatto visivo, mi tira sempre più verso di sé, il mio cuore inizia ad accelerare contemporaneamente al suo. Non so cosa stiamo facendo, non so come ci troviamo in questa situazione, sarà l'effetto della birra, anche se in realtà non sono ubriaca, non sto perdendo il controllo, ed è questo il problema.
So benissimo dove stiamo andando e mi piace, e piace anche a lui.
Chiude gli occhi, li chiudo anche io e "AIA!" gli calpesto un piede.

Tutto ciò che ci circonda riprende forma, mi riporta con i piedi per terra, e in lontananza sento Najwa dire a Pedro:"Ho proprio un'amica impacciata."

Mentre Alvaro è ancora dolorante, mi allontano dalla festa, ho bisogno di stare da sola, lontana da lui, lontano dai giudizi della mia migliore amica, ho bisogno di pensare.

No tengo miedo a llorar | Alvitz Where stories live. Discover now