Capitolo 1

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"Il treno regionale 2235 delle 17.05 in partenza da Milano Centrale e diretto a Bergamo partirà con 30 minuti di ritardo"

"Non ci posso credere. Ma perchè proprio oggi?" Iniziai a camminare su e giù nel grande atrio della stazione imprecando ad alta voce.
Probabilmente agli occhi di tutti quelli che mi stavano osservando in quel momento non ero altro che una pazza disperata in preda ad una crisi.
"Maledette lezioni. Maledetti professori che spiegano fino all'ultimo secondo. Maledetta Trenitalia che non è mai in orario."

Il tragitto durò relativamente poco. Ero abituata a viaggiare, ormai era parte della mia quotidianità. Questa era una delle tante cose che avevo messo in conto scegliendo di andare a studiare a Milano, ma ormai ero agli sgoccioli; la mia ultima sessione di esami prima della laurea si avvicinava e stavo seguendo le ultime lezioni del semestre. Non mi sarei fatta di certo scoraggiare da queste piccolezze. E poi muovermi in treno mi aveva sempre affascinato; adoravo osservare il veloce scorrere dei paesaggi intorno a me e perdermi nei miei pensieri, facendo finta di essere parte di un video musicale, perchè suvvia, chi non l'ha mai fatto almeno una volta nella vita?

"Amore sono tornata" urlai non appena misi piede in casa, ma l'unica risposta che ricevetti in cambio fu un silenzio tombale.
Marco non era ancora rientrato a casa da lavoro. Tipico. Decisi di non pensarci più di tanto perché, per quel giorno, mi ero imposta di rimanere calma e di non innervosirmi.
A causa del grande intoppo causato da Trenitalia, arrivai a casa più tardi del previsto, ma, per fortuna, il mio essere previdente si dimostrò fondamentale anche quella volta.
"Sei stata proprio brava, Viola" dissi tra me e me.
Dopo aver lavato via tutte le energie negative accumulate durante la giornata, aprii l'armadio ed eccolo lì, il mio splendido vestito di seta nero acquistato appositamente per l'occasione. Nulla di troppo appariscente. Il lusso non era mai stato parte di me, ma per quella serata cosí speciale mi ero permessa di osare un po' di più.

Stavo finendo di ritoccare il trucco davanti allo specchio, quando sentii due braccia posarsi sui miei fianchi. Marco.
"Buon anniversario, amore"
"Buon anniversario, Marco"
Alzai lo sguardo e vidi le nostre sagome riflesse nello specchio, eravamo proprio una bella coppia, "la coppia perfetta" cosi amavano definirci tutti: mai una parola fuori luogo, mai un litigio davanti ad altre persone, anche se in realtà la situazione era tutt'altro che rosea.

"Basta pensare, Viola. Ora lui è qui, vicino a te, quindi fnisci di prepararti e goditi questa serata" ogni tanto la mia coscienza tornava a farsi sentire.
"Ma quando sei arrivato? Non ti ho sentito rientrare" gli chiesi allora, uscendo dal mio momentaneo stato di trance.
"Quando sono tornato eri ancora in doccia e cosí ne ho approfittato per prepararmi e lasciarti fare tutto con calma. A proposito, sei uno spettacolo, questo vestito ti sta da Dio."
Mi limitai a ringraziarlo imbarazzatissima e lui avvicinò il suo viso al mio orecchio sussurrandomi
"Ma sai una cosa? Sarà ancora più bello il momento in cui potrò sfilarlo dal tuo fantastico corpo."
Abbassai lo sguardo e le e mie guance improvvisamente si tinsero di rosso come il colore delle scarpe che avevo deciso di indossare. Sebbene ultimamente i nostri alti e bassi fossero più bassi che tutti il resto, dopo quattro anni Marco riusciva ancora a creare dei piccoli momenti in cui mi faceva sentire speciale come non mai.
"Dai andiamo, sono pronta."

"Ma si può sapere dove mi stai portando?"
Osservavo la sua mascella rilassata mentre guidava verso questo fatidico ristorante.
"È una sorpresa, quindi se te lo dico che senso ha?"
Ormai eravamo in macchina da un po' e nonostante le mie continue richieste, la sua bocca rimaneva cucita.
"Sarà speciale. Fidati di me."

Dopo un tempo che mi sembrò essere infinito finalmente Marco fermò l'auto e si affrettò a scendere per poter aprire il mio sportello prima che potessi farlo io.
"Prego, madame" mi prese la mano e insieme ci dirigemmo verso l'entrata del locale.

Irresistible  - Matteo PessinaWhere stories live. Discover now