Come una stella

2.9K 207 100
                                    

Se c'è una cosa di cui Harry può ammettere di essere infinitamente grato a Niall, è di avergli insegnato a fare il caffè italiano. Almeno può fare in modo che la giornata di Louis e di Lottie cominci con il piede giusto questa mattina, dopo la serata intensa che hanno vissuto ieri sera.

Lottie è seduta accanto al tavolo, le gambe premute contro il petto e gli occhi assonnati di chi si è alzato da poco dal letto fissi su di lui. Sembra piuttosto interessata a quello che sta facendo ed Harry ha un po' d'ansia di prestazione, perché non ha mai fatto il caffè da solo, o perlomeno senza la supervisione del suo coinquilino. "Credo che tu lo stia facendo bene, Harry."

"Non lo puoi sapere, ma grazie comunque del supporto" risponde Harry divertito, mentre chiude la macchinetta prima di metterla sul fuoco. Proprio in questo momento, sente dei passi veloci percorrere il corridoio e... eccolo qui. Dopo un momento, Louis è in cucina da loro con dei pantaloncini spaventosamente corti e una camicia di jeans che fascia perfettamente le sue forme.

"Ehi" lo saluta Harry un po' senza fiato, mentre lo vede correre verso un punto preciso della cucina per recuperare le sue chiavi e il portafogli.

"Ehi, buongiorno ragazzi. Sono spaventosamente in ritardo quindi devo scappare" risponde velocemente Louis, facendo scivolare qualcosa nelle tasche. "Così in ritardo che ho indossato direttamente la nuova divisa così non dovrò perdere tempo a cambiarmi a lavoro, spero solo di non sembrare ridicolo."

Harry scuote la testa, gli occhi fissi sul suo sedere e sulle sue gambe che strette in questo pantaloncino sono semplicemente fantastiche. "Non lo sei, stai - stai bene. Non prendi il caffè?"

"Non faccio in tempo, Harold. Farò colazione a lavoro. Però Zayn è a momenti per tornare, suppongo, ed oggi è il suo giorno libero. Niall lavora stamattina pure lui quindi se vi va potremmo andare al mare oggi pomeriggio, vi va? Devi proporlo tu ai ragazzi però perché io sono in - "

"Ritardo, ho capito" risponde Harry divertito, mascherando dietro al suo sorriso la voglia che avrebbe di saltargli addosso in questo preciso momento. Sì, anche se c'è Lottie, è così disperato in questo istante da non avere alcuna dignità. Però è così carino il fatto che Louis abbia deciso di organizzare un pomeriggio diverso per far ambientare sua sorella, è uno dei tanti validi motivi per cui vuole così tanto saltargli addosso adesso. Oltre alla divisa, sia ben chiaro.

"Ti adoro, grazie" gli dice, avvicinandosi velocemente per salutarlo con un bacio veloce sul collo. Lo tiene stretto da dietro quando lo fa, e anche se dura un secondo, la sua mancanza brucia come sale su una ferita quando si allontana per salutare anche Lottie. Un minuto più tardi, Louis è fuori casa ed Harry non sa chi gli lo sta fermando dal rincorrerlo per un bacio.

"Ok" mormora Lottie, schiarendosi la voce. "Per quale motivo voi due scemi non state ancora insieme? A meno che non mi stiate mentendo perché a Louis non va ancora di condividere già così tanto con me, cosa che mi sembra molto più probabile della possibilità che voi siate davvero solo amici."

Harry lancia un'ultima occhiata al caffè per assicurarsi di poterlo trascurare un paio di minuti, poi si gira completamente verso la sorellina del suo amico e la guarda con un sorriso di circostanza. "Lottie, ti assicuro che tuo fratello non ti sta mentendo. Non stiamo insieme, siamo solo amici e poi - poi ci conosciamo relativamente da poco tempo, io sono qui a Roma da qualche settimana e non siamo così tanto uniti come sembra."

"Harry, perdonami, ma ti ha parlato della nostra famiglia" gli fa notare Lottie. "Io non riesco ad immaginare Louis fare una cosa del genere. Certo, ho vissuto con lui fino ai suoi diciotto anni e sono certa che sarà maturato in questo senso, ma - io lo conosco, Harry, e lui non è quel tipo di carattere. Non si apre le persone e non si confida a cuore aperto come ha fatto con te."

Vacanze RomaneWhere stories live. Discover now