Vidi i suoi occhi ricoprirsi di una patina lucida. Velati in quel modo mi permettevano di vedere quelle pagliuzze più chiare che adornavano le sue iridi castano scuro. Erano bellissimi, tanto profondi ed intensi quanto fragili e spaventati in quel momento.

"Mmh? Me lo prometti che cercherai di stare calmo?"

"Promesso" mi rispose tirando su con il naso e passandosi velocemente il dorso della mano sugli occhi prima che qualche lacrima potesse iniziare a scorrere lungo le sue guance calde. Poi tornai ad unire le nostre fronti aspettando che si calmasse.

"Kook...puoi...potresti...potresti cantare per me? Jimin lo fa sempre quando sono agitato."

Mi ricordai di aver sentito il biondo cantare mesi prima con una voce talmente delicata e dolce da ricordare il canto di un angelo. Sorrisi inconsapevolmente sia al ricordo di quella splendida voce che alla richiesta del mio ragazzo che si stava mostrando di nuovo fragile davanti a me, permettendomi di conoscerlo meglio e di amarlo di più.

Iniziai a canticchiare a bassa voce sistemandomi meglio sul divano così che Taehyung potesse accoccolarsi vicino a me appoggiando la testa sulla mia spalla. Continuai a cantare e ad accarezzarlo delicatamente finché non sentii il suo respiro farsi più pesante. Ed ecco la mia seconda piccola vittoria di quella giornata: finalmente stava riposando.

Decisi di correre il rischio di essere lasciato da quel bellissimo ragazzo che avevo tra le mie braccia. Chiusi gli occhi anch'io e mi rilassai facendomi cullare dal suo lieve russare.




Passai i giorni seguenti a studiare senza sosta. Taehyung non era infatti il solo ad avere un esame, pure io avrei dovuto sostenere il mio primo scritto proprio quel venerdì. Sia io che Tae eravamo molto presi dallo studio per cui anche se avessimo voluto stare insieme sapevamo non fosse possibile.

I nostri sforzi sarebbero però stati ripagati. Il mio ragazzo mi aveva infatti promesso che quel venerdì sera avremmo festeggiato in quanto sicurissimo del mio successo. Diceva che avrei passato l'esame con il massimo dei voti. Mi si stringeva lo stomaco quando mi elogiava dicendo che sarei stato bravissimo perché non pensava lo stesso di sé stesso e questo suo stato d'animo abbinato alle poche ore di sonno che si concedeva mi spezzavano il cuore. Avrei solo voluto infondergli la metà del coraggio che lui dava a me, ma ogni cosa che facevo o dicevo non sembrava aiutarlo come avrei voluto.

Quei pochi giorni passarono velocemente ed arrivò la sera prima dell'esame di Taehyung. Non sapevo se chiamarlo o se mandargli un messaggio per augurargli buona fortuna. Da un lato pensavo che sentire la mia voce gli avrebbe potuto infondere un po' di pace, ma dall'altro lato avevo il terrore potesse agitarsi ancora di più parlando dell'esame con me.

Me ne stavo seduto alla scrivania a fissare il mio cellulare cercando di capire cosa fare e probabilmente il mio nervosismo e la mia indecisione per quella situazione erano più che evidenti se osservato dall'esterno.

"Jeon calmati. Mandagli un sms e falla finita" mi consigliò P. "E ti prego smettila di muovere quella cavolo di gamba su e giù, hai fatto salire l'ansia a me."

"E se non volesse essere disturbato?" gli chiesi senza neanche guardarlo, tenendo gli occhi fissi sul display e mordicchiandomi le unghie della mano destra.

"Se non volesse – "

Lo schermo del mio telefono si illuminò.

"CAZZO MI STA CHIAMANDO" urlai interrompendo il mio compagno di stanza. "CHE FACCIO?"

"Ma come che fai?! Sono venti minuti che rompi i coglioni Jeon, rispondi a quel cavolo di telefono, io vado a farmi un giro così vi lascio un po' di privacy" disse tirandomi uno schiaffetto sulla nuca per poi uscire.

Cherry tea - TAEKOOKKde žijí příběhy. Začni objevovat