Capitolo 1

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«Ma davvero dovevamo accettare questo caso?» chiese JJ con voce sconsolata mentre prendeva posto sull'aereo e sfogliava alcuni fascicoli.
«Non già siamo stati a New Orleans il mese scorso o qualcosa del genere?!»

«In realtà è stato quattro mesi fa» sottolineò Reid «e a proposito, che problema hai con New Orleans?»

«Non è tanto New Orleans,» spiegò Emily mentre si sedeva di fronte a JJ «quanto un certo detective di quella zona.»
Sorrise, mentre guardava JJ quasi prendendola in giro.

«Ah» Reid assimilò l'informazione, ricordandosi di chi stava parlando Emily. Poi continuò: «Allora aspetta che riformuli la domanda... Qual è esattamente il problema col detective di quella zona?»

Reid guardò JJ aspettandosi una risposta, ma invece della bionda, Emily prese parola.

«Il detective si è innamorato di JJ e lei lo sta trattando con freddezza» raccontò, per poi sorridere nuovamente.

«Grazie mille per questo narrazione molto accattivante della mia vita amorosa» rispose JJ, fingendosi arrabbiata con Emily, mentre in realtà era un po' divertita dalla situazione.

«Oh» annuì Reid cominciando a capire il problema.
«Ho sentito che gli hai dato il tuo biglietto da visita con scritto il tuo nome e numero, quindi ho pensato che ti piacesse o qualcosa del genere.»

«Ad essere onesti,» cominciò JJ mentre nella mente ripercorreva la scena in cui dava a Will il biglietto «non so cosa mi abbia spinto a farlo. Voglio dire, era gentile con me e tutto il resto, ma volevo davvero che mi telefonasse? Diavolo no!»

«Avresti dovuto rifletterci prima di farlo» fece notare Emily, non riuscendo a fare a meno di ridacchiare un po', chiaramente divertendsi a spese di JJ.
Pensava che la difficile situazione dell'amica fosse un buon motivo per farsi una risata, ma allo stesso tempo, se avesse dovuto essere onesta con sé stessa, provava grande sollievo che JJ non fosse interessata a quel ragazzo.

«Sì, beh, come se tu non avessi mai  fatto nulla di cui ti sei pentita» rispose JJ alla sua amica, perché era sicura di non essere l'unica persona ad aver mai fatto qualcosa di stupido, come dare il proprio numero di telefono a qualcuno da cui non si vuole una chiamata.

Emily sorrise e le strizzò l'occhio: «Se solo sapessi tesoro. Se solo sapessi...»

«Ascolterò volenti alcune storie.» JJ sorrise e guardò Emily in modo incoraggiante.

«Oh no no, non questa volta» protestò Emily «adesso è il momento di prendere in giro JJ con la storia del suo ammiratore di New Orleans.»

Reid rise e JJ lo colpì alla testa con una pila di fogli.
«Traditore!» gli lanciò uno sguardo da "facciamo i conti dopo".

«Ehi, non è colpa mia se ad Emily sembra piacere vederti soffrire» cercò di difendersi.
«Vi sto solo seguendo e mi concentro sull'argomento più scottante.» Sorrise.

«E visto che l'argomento più scottante sembrate essere tu e il tuo detective...» iniziò Emily, ma JJ la interruppe.

«Prima di tutto non è il mio detective,» si assicurò JJ, in modo che tutti lo sapessero «e non importa quanto lui lo desideri, ma non accadrà.»

«Quindi vuole qualcosa?» Emily guardò JJ con un'espressione più seria sul viso.

«Onestamente non so cosa voglia, ma non ho intenzione di scoprirlo» spiegò JJ illustrando la sua posizione sulla questione «vorrei solo che la smettesse di chiamarmi tutto il tempo.
Voglio dire, non volevo uscire con lui la scorsa settimana, cosa gli fa pensare che cambierò idea questa settimana?»

«Sembra che sia stato piuttosto insistente, eh» disse Emily.

«Abbastanza» ammise JJ leggermente irritata al pensiero delle telefonate di Will.
«Nel senso che le prime due o tre volte sono andate bene, abbiamo parlato un po' e scherzato, ma ho messo in chiaro che non mi interessava di uscire o altro» aggiunse e si fermò per un momento.
«Almeno pensavo di essere stata chiara, ma a quanto pare non l'ho fatto, dal momento che ha continuato a chiamare. Non so come altro dirgli che non mi piace il suo fascino da "uomo di New Orleans" o qualunque altra cosa lui pensi di avere.»

«Sembra che sarà così divertente per te lavorare di nuovo con lui» disse Emily sottolineando la parola "divertente".

«Sì, non vedo l'ora» sospirò JJ.

«Ehi, se vuoi posso occuparmi io di lui» si offrì Derek dopo essersi improvvisamente unito alla conversazione e aver sorpreso gli altri tre agenti, perché non si erano accorti che stesse ascoltando.

«Grazie Derek,» JJ gli sorrise
«non credo che accetterò la tua offerta, però.»

«Peggio per te, mi sarei divertito così tanto a deludere facilmente il ragazzo.»

«Sì, come no» Emily rise «ho paura anche solo di pensare a quale sia la tua definizione di "facilmente"» aggiunse.

«Ehi, sono un ragazzo gentile,» insistette Derek «chiedo solo a... » si fermò per un momento cercando di trovare un nome, ma in quel momento non gli venne in mente.

«È esattamente questo quello che intendo» disse Emily, terribilmente orgogliosa di se stessa «ma non preoccuparti, ti vogliamo bene lo stesso.»
Diede a Derek uno sguardo incoraggiante e gli sorrise, cosa che lui ricambiò.

«Sì infatti, ti vogliamo bene comunque» concordò JJ con l'affermazione di Emily «e se mai avrò bisogno con sai tu chi, te lo farò sapere» concluse.

«Va bene allora» annuì Derek «sarò felice di aiutarti.»

«Sono sicuro che tutti quei sorrisi non riguardino il caso.»
I quattro, improvvisamente udita la voce di Hotch sopra la loro teste, alzarono lo sguardo per vedere il loro capo.
«A meno che non ci sia qualcosa nel caso che mi sfugge» chiese e li guardò uno ad uno.

«Perdonaci Hotch.»
JJ fu la prima a parlare, lanciandogli uno sguardo di scuse
«Ci siamo un attimo distratti.»

«Sì l'ho notato» disse lui annuendo con la testa.

«Torniamo subito al caso» garantì Derek guardando JJ.
«Allora, cosa sappiamo?»

Una scoperta inaspettataWo Geschichten leben. Entdecke jetzt