Picchiettii

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Negli scorsi capitoli: la rivelazione dell'identità di Luka e la conseguente confisca del suo miraculous da parte di Ladybug mandano su tutte le furie Chatnoir.

Adrien
Il sole iniziava finalmente a perdersi, nascosto sempre più dai tetti delle case parigine, mentre io, di ritorno a casa dopo aver passato un po' di tempo silenziosamente insieme a Luka, mi apprestavo ad entrare senza destare sospetti in camera mia, passando dalla grande finestra-vetrata che lascio sempre aperta per permettermi di entrare in casa in totale sicurezza.

"Plagg, trasformarmi" e in men che non si dica il piccolo esserino viene lanciato fuori dal mio anello e io torno ad essere un comune adolescente. La prima cosa che faccio è aprire il mio armadietto pieno di Camembert, il cibo preferito di Plagg, e dargliene una fetta. Lo aiuta a tornare in forze e lo rende decisamente più loquace. Ne ho bisogno, visto che Plagg è il mio unico vero amico.

Intanto, mi butto di peso sul letto. È a due piazze, e Plagg si è appropriato dell'intero lato sinistro nonostante la sua statura gli permetterebbe di dormire tranquillamente anche in un calzino.

Chiudo gli occhi, che sento pesanti per la stanchezza, e mi soffermo a pensare su quanto ingiusto il destino sia stato con Luka oggi.

In una sola giornata è stato privato della sua privacy e del suo miraculous, a cui teneva visibilmente moltissimo. Io ero lì con lui, eppure non sono stato capace di difenderlo e né tanto meno di convincere Ladybug a lasciargli custodire il miraculous.

Avevo troppi sensi di colpa, e conoscendomi so che non mi sarebbe passato fino a che non avessi fatto qualcosa di drastico per mettermi l'anima in pace. "Plagg, trasformami" e Chatnoir torna in azione.

Luka
Vedo Chatnoir andarsene infuriato verso casa, usando il suo bastone. Non capisco perché se la sia presa così tanto sul personale, però. Del resto, ci conosciamo appena e sono sempre stato un portatore di miraculous temporaneo, non dovrebbe essere difficile per lui e Ladybug sostituirmi.

Sommerso dai dubbi e dalla vergogna, inizio ad incamminarmi verso casa, o meglio, verso la bagnarola sul Senna che definisco tale. Cammino a passo svelto, cercando di non farmi vedere da nessuno che possa riconoscermi. Dopo la rivelazione di Dépouiller avevo una voglia matta di sparire per sempre senza lasciare traccia, ma sfortunatamente ciò non era possibile.

Percorro il breve pontile che porta sulla Liberty, il nome della nave in cui mi trovo a vivere, e finalmente sono a casa. Mia mamma, Anarka, mi vede entrare con gli occhi lucidi, cosa rara per me visto che difficilmente mi faccio prendere dalle emozioni, e mi chiede cosa c'è che non vada come ogni buona madre farebbe. Anarka è sempre stata piuttosto esuberante e quasi stralunata, ma mai una madre assente. Anche quando mio padre se ne andò per seguire il suo sogno della musica, lei era lì per me e per Juleka, mia sorella.

Io non rispondo alla sua domanda e mi dirigo velocemente in camera mia, chiudendo la porta a chiave e crollando sul pavimento subito dopo.

Dopo essermi ripreso, prendo la mia chitarra, un regalo di mio padre risalente a poco prima che se ne andasse, e inizio a strimpellare. La musica mi ha sempre accompagnato nei momenti più duri della mia vita, e per questo mi trovo spesso solo con la mia chitarra e i miei pensieri. In qualche modo, tutto questo fa sentire protetto.

Inizio con un Mi, poi un Sol e un La. Solitamente mi ci vuole ben poco per diventare tutt'uno con la musica che suono.

Questa volta, però, mi ci sarebbe voluto un po' di più, perché mentre ero intento ad accordare la mia chitarra, sento uno strano rumore provenire dall'oblò della mia camera.

Come dei colpettii, sottili e morbidi, mirati ad attirare la mia attenzione.

Lascio delicatamente la chitarra sul letto e mi alzo, per andare a controllare.

Non volevo credere ai miei occhi quando, invece di un picchio che si era incuriosito dell'oblò e aveva deciso di picchiettarlo, mi trovai davanti un ragazzo biondo, con il costume nero attillato, le orecchie da gatto e un sorriso ammiccante che mi faceva cenno per poter entrare nel cuore della notte.

Una nuova melodia || Lukadrien Fanfiction Where stories live. Discover now