•|Capitolo 21 - Una "tranquilla" giornata a Valdoro•

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Velenotto's Pov.
Ho sempre pensato che lo Yo-kai World è un posto così tranquillo. Sono alla finestra ad osservare, dall'alto del mio appartamento al sesto piano, la città di spiritelli in cui mi sono ritrovato a vivere. Ma proprio in quel momento sento qualcuno che bussa alla porta. Sicuramente sarà Kyubi che mi chiederà se voglio allenarmi con lui. Mi fiondo ad aprire la porta pensando fosse la volpe gialla ma in realtà, appena apro la porta mi ritrovo di fronte una ragazzina bassina e dai capelli lilla chiaro. È Cypya. <Ma salve, Notto!> Esclama felice di vedermi. <Come hai fatto a sapere dove abito?!> Le vado contro. Forse ho detto troppo quello che penso. <Oh, me lo ha detto Kyubi!> Dice tranquilla la ragazzina, non intendo indagare di più su questa storia.
<Comunque perchè sei qui?>
<Beh volevo chiederti.. Vuoi stare un po' a Valdoro con me?> Sfodera gli occhioni più cute che riusce a fare. <Uhm, perchè?> Chiedo stupito, di solito lei è sempre in compagnia di Whisper e Jibanyan, i suoi due inseparabili amici yo-kai, con cui ha condiviso tante avventure a quanto so. <Whisper e Jibanyan hanno detto che oggi sarebbero stati via di casa per tutto il giorno, e da sola mi annoio a morte, quindi sono venuta qui a chiederti se volevi passare la giornata con me> Spiega.
Devo dire che ora ha tutto molto più senso. <Ecco.. non lo so> Sapendo che Cypya viene dal futuro diciamo che un po' mi spaventa vedere com'è (o come sarà) il mondo tra tutti questi anni. <Ow, e dai! Ti aiuterò anche ad allenarti giuro!> Continua a fare quei suoi cavolo di occhi cute, ma perché lo fa?! Non riesco a dire di no se fa così. Mi rassegno, <Uff e va bene..> Le si illumina il viso <Che bello!> Comincia a saltellare.
Esco dall'appartamento e chiudo la porta alle mie spalle. Mentre comincio ad avviarmi fuori dall'enorme condominio Cypya mi segue a ruota.
<Che cosa avresti intenzione di fare?> Le chiedo ad una certa. <Bho, che ne so, allenarci, bighellonare per Valdoro.. Ci sarebbero tante cose da fare!>
<Ti sei organizzata per bene...>. <Già già!>.
<Quindi, come prima cosa che facciamo?> Chiedo. <Uhm...TROVATO! Conosco un posto perfetto per allenarci! Seguimi!> Mi prende per il polso e comincia a trascinarmi.
Sarà una lunga giornata.

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Da un Traspec trovato vicino al piccolo negozietto della Yopple nello Yo-Kai World, io e Cypya arriviamo dritti dritti nel mondo umano. Lo specchio ci ha respinto fuori vicino ad un'ospedale.
Mi prendo qualche secondo per guardarmi intorno, ci metto poco per realizzare che quella in cui mi trovo è una versione della Valdoro Centro molto più moderna, c'è un enorme via vai di persone e di automobili, la città è molto chiassosa; tra chiacchiericci di gente, motori di macchine, motorini ed anche treni che viaggiano sulle rotaie ad alta velocità.
Si vede che siamo nel futuro.
<Allora, se non mi sbaglio è la prima volta che vieni nel futuro, lascia perdere quella volta che siamo finiti qui per colpa di Decadama, ora possiamo fare quello che vogliamo!> Effettivamente, la città è meno inquietante rispetto quella volta che Decadama ci ha spediti nella sua cognizione di futuro.
<Quindi, dov'è questo posto per allenarci?> Vado dritto al punto. <Oh, si, seguimi, ti porterò lì!> Non appena la ragazzina comincia a correre come una furia, cerco di seguirla, non voglio rischiare di perdermi.
<Un vicolo dietro alla stazione di polizia?> Alzo un sopracciglio.
<Si, si! Ho sentito dire che qui ci sono yo-kai a dir poco fortissimi!> Esclama Cypya mettendosi le mani sui fianchi.
<Dovrei crederti?>.
<Ovvio che si!> Gonfia le guance.
Anche se poco convinto, decido di dover accettare, <Va bene, entriamo>.
Ci avventuriamo nel vicolo, ci sono un sacco di secchi della spazzatura ed anche alcuni piccoli appartamenti abbandonati.
<Cavolo, questo posto è ridotto malaccio> Osservo con tono un po' schifato.
<Eh già> Anche a Cypya sembra dare fastidio il terribile odore di immondizia che alleggia in quel vicolo.
Ci avventuriamo sempre di più nel vicolo, l'orrendo fetore di spazzatura si fa sempre più intenso. Improvvisamente, da dietro un secchio della spazzatura, vedo spuntare un Gusciolento.
<Eccolo! Lui è uno degli yo-kai potenti di cui ti parlavo!>. Preparandomi a chissà cosa, comincio a scagliare uno dei miei draghi sullo yo-kai, che però va subito al tappeto. Mentre lo osservo con fare stupito dissolversi nella nube viola mi giro verso la ragazza.
<E questi sarebbero gli "Yo-kai a dir poco fortissimi" ?> Chiedo come se stessi sul punto di perdere la pazienza.
<Uhm, prima erano più forti di così> Dalla sua affermazione sembra stupita dalle mie capacità.
<Quello yo-kai era almeno di livello 13> Le spiego.
Lei si gira verso di me con una faccia che non mi piace per nulla. <E tu di che livello sei?> Chiede un po' provocante.
Ghigno, anche se non si vede per via della sciarpa.
<Io sono di livello 32> Dico con tono basso e soddisfatto.
<...Non pensavo fossi così forte, serpe!>
<Non chiamarmi in quel modo, ti ho detto milioni di volte che sono dei draghi!> La rimprovero, ma lei sembra non ascoltate. <Proviamo ad andare in uno di quei appartamenti abbandonati!> Propone ignorando quello che le ho appena detto.
<Eh-Ehy! Non ignorare ciò che dico..> Ormai ho perso le speranze, quella ragazzina continuerà a chiamarmi così.
<Andiamo! Che drammi inutili che fai, su vieni> Mi incita avviandosi verso una delle porte. La raggiungo, la porta che abbiamo difronte è ridotta male: È di un legno sbiadito, piena di buchi; probabilmente sarà opera di qualche tarlo che villeggia nel legno, la maniglia della porta era di un color ruggine intenso; devo ammettere che mi farebbe abbastanza schifo toccarla.
<Sembra abbandonato da una vita..> Osserva Cypya ispezionando la porta, con lo sguardo, da cima a fondo.
<Sicura di voler entrare?> Le chiedo con voce quasi tremante, ma non voglio darlo a vedere.
Lei si gira verso di me.
<Hai per caso paura, Notto? Non eri tu lo Yo-Kai di livello 32?> Incalza con il suo solito sorrisetto provocante.
Alla fine cedo. <Va bene..>.
La metto di lato con una spintarella leggera e mi posiziono davanti alla porta. Mentre allungo la mano verso la maniglia, sento un brivido percorrermi l'intero arto, ma decido di ignorarlo, la mia mente è troppo concentrata a dimostrare a Cypya che non sono un fifone. Con un gesto veloce e diretto, porto la mano alla maniglia e la abbasso, mettendoci forse un po' troppa forza, lo capisco dal fatto che si è leggermente allentata.
Con un'enorme cigolio, la porta si apre. Dentro è completamente buio, anche sforzandosi non si riesce a vedere nulla.
<Uh, bel lavoro serpe> Cypya accende la torcia del suo telefono per illuminare l'interno dell'appartamento.
La prima ad entrare al suo interno e proprio lei, così almeno abbiamo un punto di luce come riferimento. Io le faccio da ombra praticamente, non mi allontano nemmeno di qualche centimetro.
Che dire sull'interno della piccola struttura, è completamente diroccato: è un appartamento quattro per quattro, il pavimento scricchiola ad ogni nostro passo e sulla finestra alla nostra destra, è tirata giù una serranda che non lascia traspirare i raggi solari. Insomma, ci mancano solo degli scarafaggi e siamo apposto, ma non metterei la mano sul fuoco sul fatto che non ci siano, fortunatamente per ora non sembra essercene l'ombra.
<Perchè ho accettato di entrare qua dentro..?> Sussurro tra me e me.
<Notto, guarda che ti sento, sei a meno di qualche centimetro da me>.
<Senti, non vorrei restare indietro!> Sbotto con fare quasi piagnucolante, non è da me.
Cypya fa finta di non sentire è continua ad ispezionare la piccola stanza in cui ci troviamo.
<Beh, chi abbiamo qui..> Dal nulla, si sente questa voce, cupa e rauca. Sia io sia Cypya sobbalziamo per lo spavento.
<L-Lo hai sentito anche tu, vero Notto?>.
<S-Si, mi sa che non siamo soli qui>.
Entrambe le nostre voci sono diventate tremanti.
Un rumore di una lama di una katana, basta per lasciarmi un piccolo graffio sulla schiena, ed a farmi capire che non siamo soli li dentro. Grugnisco per il dolore improvviso.
<P-Penso che sia meglio uscire, che dici?> Farfuglia Cypya mentre si allontana verso la porta, senza però distogliere lo sguardo da davanti a se.
Non ci fu possibile, perché la porta alle nostre spalle si chiuse ben prima che potessimo mettere anche un piede fuori.
<Oh, Diamine..!> Impreco, si è ufficiale, me la sto facendo addosso.

'A me basta che tu sia felice' |Velenotto x Kyubi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora