capitolo 1

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Corea del sud è un paese che, al giorno d'oggi, è molto popolare a causa del kpop. È un paese molto sviluppato rispetto ad altri ma non lo è per quanto riguarda l'omosessualità. Anche se non è più un reato essere omosessuale in questo paese, le persone non sono ancora mentalmente aperti per accettare le diversità.

Park Jimin vive proprio in questa società, dove gli omosessuali vengono picchiati, dove le persone che partecipano al gay pride vengono visti con malocchio, dove nelle scuole l'omosessualità è un motivo in più per essere bullizzati e infine dove le persone finiscono per suicidarsi sentendosi soli e non capiti.

Proprio in quel momento Jimin stava ballando senza pensieri in un locale, travestito da donna.
Lo faceva per sentirsi amato, desiderato, per sentirsi osservato in senso positivo.
Ha passato la sua intera vita ad essere bullizzato, inizialmente per il suo aspetto fisico e per  quei due chiletti in più, successivamente dopo il suo comming out la situazione era peggiorata come non mai.
Non ha mai avuto amici, non ha mai vissuto una situazione in compagnia di un suo coetaneo, non ha mai fatto nulla che gli adolescenti fanno di solito.
La sua vita consisteva in ballare dentro le 4 mura della sua camera, andare a scuola e portare dei buoni voti a casa.

Solamente sua madre aveva reagito bene al suo comming out, invece suo padre a tale notizia era andato su tutte le furie e stava arrivando per sino a cacciare Jimin dalla casa. Con il passare del tempo, Jimin non riuscendo più a sopportare lo sguardo pieno di odio da parte di suo padre, aveva deciso di andare a vivere da solo in monolocale visto che non si poteva permettere un appartamento o altro.

Aveva inziato a lavorare come cameriere, ha raccolto un bel poco di soldi per potersi permettere una nuova vita nella capitale della Corea del sud.

A 23 anni si era trasferito a Seoul dove aveva continuato a lavorare e consevere soldi per potersi pagare un'accademia di ballo. Il suo sogno era quello di diventare un ballerino.

Adesso Jimin finalmente è riuscito ad entrare in un'accademia di ballo dove la sua vita da ballerino prenderà volo. Era l'uomo più felice al mondo, lavorava duramente per poter permettersi di imparare la danza classica all'accademia più famosa di tutta la Corea del sud.

Quella sera, stava fingendo di essere una ragazza per l'ennesima volta. Si sentiva bene e accettato dalla società, ovviamente questa sua convinzione era mille volte lontano dalla realtà.

Era seduto su un divanetto a bere e osservare le persone ballare, fin quando non aveva sentito una mano appoggiare sulla sua spalla.

Jimin's pov

《Hey dolcezza》sento una voce rauca e un tocco molto fastidioso alle mie spalle, mi giro lentamente e vedo un uomo abbastanza grande per frequentare uno di questi locali.

Mi allontano infastidito dal suo tocco e lo guardo leggermente male.

《Mi scusi signore, la conosco per caso?》 Chiedo alzando un sopracciglio

《Ti ho visto qua sola e soletta, vuoi che ti offra un drink?》 Mi chiede sedendosi accanto a me.

《No grazie》dico bruscamente e mi alzo di scatto per andarmene via infastidita

《Hey dove vai?》 Sento ancora la sua voce fastidiosa. Faccio per camminare via da lì ma sento che mi prende per il polso e tirarmi a sé... facendomi cadere sulle sue gambe.

Sgrano gli occhi al suo gesto e gli tiro uno schiaffo schifato dopo essermi alzato da lui.

《Non ti permettere mai più di toccare ne me e ne qualsiasi altra ragazza in questa maniera!?》 Sbotto incazzato e faccio per andarmene mia via ma sento nuovamente il suo tocco fastidioso sul mio polso..

《Per caso ti serve qualcosa dalla mia ragazza?》Sento una seconda voce e un secondo tocco sulla mia pelle.

Mi giro subito per capire cosa sta succedendo e vedo un ragazzo quasi della mia stessa età toglire la mano di quel uomo dal mio polso con una certa forza, lo posso capire dalla faccia sofferente di quel uomo.

《Stavo solo chiedendo un informazione...》dice per poi correre via massaggiando il polso.

Si meritava qualche altro schiaffo ma va bene lo stesso. Mi giro verso il ragazzo e faccio un piccolo inchino.

《Anche se non mi serviva il tuo aiuto, ti ringrazio lo stesso》 faccio un piccolo sorriso per ringraziarlo.

《Lo so che non avevi bisogno di un mio aiuto ma stavo guardando la scena e quel uomo, non posso neanche definirlo così, -ridacchia infastidito- mi stava dando sui nervi per come si stava comportando.》 Fa spallucce e mi porge una mano

《Piacere Jeon Jungkook》 dice regalandomi un sorriso da bunny.

Accetto la sua mano e ricambio la stretta 《Park.... Mina..》

Forgive me  |Jikook|Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt