XIV

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Ormai era da un mese che Federico ed Alice si erano chiariti sul loro rapporto e andava tutto relativamente bene. Certo, Alice viveva in un costante stato d'ansia per paura che qualcuno scoprisse qualcosa, ma tutte le preoccupazioni svanivano quando stava con Federico.

Però aveva anche iniziato a pensare alla pericolosità della cosa. Cosa avrebbero fatto se uno dei due si fosse innamorato dell'altra?

Se lei si fosse innamorata di Federico, avrebbe represso i suoi sentimenti e lo avrebbe allontanato, cercando un modo per distrarsi, come faceva sempre quando aveva un problema. Perciò non era preoccupata per lei, era preparata a soffrire per amore, la sua infanzia l'aveva preparata, e crescendo il cinismo era diventato un tratto distintivo del suo carattere. Ciò non voleva dire che non avrebbe sofferto, ma che era pronta a soffrire, e anche se avesse attraversato un momento difficile, poi sarebbe riuscita a riprendersi come faceva sempre.

Non era preoccupata di soffrire, ma di far soffrire. Nel caso in cui fosse stato Federico ad innamorarsi di lei ma lei no. O nel caso in cui entrambi si fossero innamorati dell'altra, situazione già problematica per tanti aspetti, ma che sarebbe diventata ancora più problematica a causa di lei. Lei che non sapeva dimostrare i suoi sentimenti, che non sapeva prendersi cura delle persone che amava come avrebbe dovuto.

E pensando questo Alice si disse che forse stavano sbagliando, dicendosi poi che lei nei suoi diciassette anni di vita era diventata un'esperta nello sbagliare, e quindi che differenza faceva uno sbaglio in più o uno in meno?

'Che pensiero egoista, le tue cazzate e i tuoi sbagli si ripercuotono su tutte le persone che ti sono vicine, ma non te ne frega un cazzo di provare a fare la cosa giusta per una volta'.

E no Alice non ci riusciva, non sapeva come ma faceva sempre la cosa sbagliata, forse perché era egoista o forse perché voleva così tanto fare la cosa giusta che si ritrovava a pensare troppo per poi scegliere la strada sbagliata.

Ma finché non ci fosse stato un segnale di innamoramento da parte di uno di loro, non se ne sarebbe preoccupata, aveva già pensato troppo, e come già detto tendeva a mandare tutto a puttane quando lo faceva.

E questi erano i pensieri che l'avevano tenuta sveglia tutta la notte e a causa dei quali ora si ritrovava solo con due ore di sonno e due occhiaie peggiori del normale.

"Buongiorno." disse entrando in cucina con gli occhi ancora socchiusi.

"Buongiorno, non hai una bella cera, tutto bene?" le chiese suo padre.

"Si non ho dormito molto stanotte..."

"Come mai? Ti sei sentita male o qualcosa del genere?"

"Più o meno." effettivamente aveva anche un mal di testa atroce in quel momento.

"Puoi saltare scuola per oggi dai, torna dormire, tanto non concluderesti niente nelle condizioni in cui sei."

"Grazie." e così era tornata nella sua camera e si era distesa sul letto cercando di dormire, non riuscendoci, e per questo era uscita sul suo balconcino a fumare, con la voce di Alex Turner nelle orecchie e osservando il panorama torinese con il cielo coperto di nuvole.

Non aveva sentito bussare alla porta, né quest'ultima aprirsi, quindi si spaventò sentendo una mano sulla sua spalla.

"Tuo padre è uscito mi ha detto di dirti che se vuoi dopo puoi andare alla Continassa." disse Arianna.

"Ok grazie."

"Tuo padre sa che fumi?"

"Non lo so."

afterglow - federico chiesaWhere stories live. Discover now