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Sono passati dieci giorni da quel weekend stupendo al lago e fra pochi giorni sarà Pasqua. Manca poco più di un mese all'audizione e io non mi sento preparata. Per niente.
Ale è appena rientrato in sala e sono pronta per provare ancora. La musica riparte e ricominciamo. Dopo la quarta volta la maestra blocca tutto.
"Giulia sono le 9 passate, sei stanca. Hai bisogno di riposo. Non puoi continuare così."
"Maestra, ma così non è abbastanza. Non sono abbastanza precisa, non sono abbastanza empatica, non sono abbastanza leggera." Le dico esasperata.
"Pensi di essere più leggera dopo che provi da più di 4 ore? Rischi di farti male se continui così e anche Alessandro ha bisogno di riposo."
Insiste mantre io mi volto verso Alessandro
"Sei stanco tu?"
Alessandro che forse non voleva entrare in questa diatriba con la mia insegnante risponde
"Sì.. Cioè no.. Cioè non è stanchezza ma forse a un certo punto bisogna lasciar sedimentare le correzioni..."
"Tra l'altro Giulia la coreografia è già perfetta così! Fidati!" Aggiunge.
"Maestra, se lei è stanca per continuare a seguirmi non si preoccupi! Faccio da sola!"
Sono frustrata. Sento il peso di questa scelta. Temo di aver fatto un passo più lungo della gamba. Temo di aver investito in qualcosa che è troppo per me. È vero che due settimane dopo ho un'altra audizione per un'altra compagnia e ho già pronto il pezzo da portare, ma non è lo stesso. Quello sarebbe solo un contentino. Io ho scelto di buttarmi in questa audizione e mi sento un'ingenua perché avrei dovuto immaginare che era troppo per me.
"Giulia, devi smettere di pensare che questa audizione è troppo per te. Devi smettere di non sentirti all'altezza. Sei la migliore ballerina dell'Accademia e non ho problemi ad ammetterlo. Solo tu potresti presentarti quel giorno e io ho piena fiducia nelle tue capacità ma se arrivi sfatta, stanca, sfinita non riuscirai a rendere al meglio. Ora arriva Pasqua e ti prego prenditi due giorni di pausa..." mi dice con tono più dolce.
"Oggi finisco ma per Pasqua non se ne parla! Mi alleno!" Affermo convinta.
"Ne parliamo con calma!"
Mi dice. Raccolgo le mie cose ed esco dalla sala. Sto per entrare nello spogliatoio quando sento Ale rincorrermi e chiamarmi
"Giulia, Giulia aspetta un attimo!"
"Dimmi Ale! Che c'è?" Sono afflitta, stanca.
"Ti volevo dire solo che fondamentalmente io sono d'accordo con la maestra. Cioè ti stai allenando troppo, arrivi troppo stanca e alle volte non riesci a recuperare del tutto. Ma io sto facendo tutto questo per te. Lo sai sono già stato preso da un'ottima compagnia e partecipo a questa audizione perché credo in te e voglio aiutarti. Se tu vorrai provare fino allo sfinimento lo farò con te. Comunque. Ma... pensaci alle parole della maestra!"
"Grazie, Ale! So di poter sempre contare su di te. Ti voglio veramente bene!" E lo abbraccio forte sperando di lasciare a lui in quella stretta qualche insicurezza e qualche paura.
Entro nello spogliatoio e mi butto sotto la doccia. Spero che l'acqua calda lenisca i dolori alle gambe, alle braccia, a tutto il corpo. Quando mi finisco di vestire prendo il telefono e vedo 5 chiamate perse di Sangio e un messaggio risalente a circa mezz'ora prima.

Sto fuori! Ho già capito che sei in ritardo... 🥺

Butto il telefono nel borsone e mi affretto ad uscire. Aperto il portone lo vedo lì bello come il sole, poggiato alla sua macchina che smanetta col telefono. Forse sta scrivendo una canzone sulle fidanzate ritardatarie. Quando sente i miei passi avvicinarsi, alza la testa e mi abbraccia. Mi bacia tra i capelli mentre sono stretta a lui con la guancia contro il suo petto. Appena sollevo la testa mi bacia le labbra. Finalmente mi sento al sicuro. Finalmente mi sento tranquilla.

Ultimamente Giulia sta davvero esagerando con gli allenamenti. Esce dall'accademia completamente sfinita e spesso durante il pomeriggio la sento lamentarsi di qualche dolore. Mi sento sempre il solito scemo. Non abbiamo più parlato dell'audizione. Cioè l'ultima volta che le ho chiesto informazioni non stavamo insieme e lei mi disse che me lo avrebbe detto se ci fossimo "riappacificati". Poi abbiamo parlato degli allenamenti ma non più di tanto. La osservo e so che è in ansia, spaventata. Non so come aiutarla. I giorni trascorsi al lago l'avevano rasserenata molto. Magari perché siamo tornati insieme. E non perché sono stati dei giorni di simil riposo...
"Dove stiamo andando?"
Mi chiede riconoscendo la strada che non porta né a casa mia né a casa sua.
"Da Deddy"
"A fare?" Mi domanda titubante.
"Organizziamo Pasquetta."
"Ma non vengono i tuoi a Pasqua?"
Mi chiede.
"Sì ma domenica sera rientrano. Mia sorella non può scendere per un problema di lavoro del compagno e quindi il lunedì lo passano con lei!"
Le rispondo allegro. Non vedo l'ora di trascorrere delle giornate in relax a maggior ragione perché la settimana prossima sono di nuovo a Milano per 2 giorni a registrare.
"Cosa vorreste fare? Spero qualcosa di tranquillo..."
Mi dice agitandosi sul sedile.
"Pensavamo di andare a Fregene da Deddy domenica nel pomeriggio e rientrare lunedì sera o anche martedì." Le dico contento. So che le piace il mare, so che le piace Fregene perché è dove ci siamo dati il primo bacio...
"Io mi devo allenare..."
Mi dice.
"Certo amore infatti noi possiamo tornare lunedì sera..." le dico dolcemente. Oramai la conosco.
"No, Sangio anche lunedì!"
Mi dice nervosa.
"Giuli, ma un giorno di riposo sono sicuro che farà bene ai tuoi muscoli! Lo so che ti fanno male. Me ne sono accorto!" Le dico accarezzandole la coscia.
"Ma perché tutti pensate di sapere cosa è meglio per me? Lo so io cosa è meglio per me!"
Non so cosa sia successo oggi ma è particolarmente nervosa e agitata.
"No, Giuli hai frainteso. Volevo solo dirti che potresti prendere un giorno per riposarti un po'. Come abbiamo fatto l'altra volta al lago. Magari viene anche Alessandro con noi e potete provare un po' in una situazione di serenità!"
Cerco di ammorbidire il tutto. Non è da me. In genere scatto sempre ma percepisco il suo malessere.
"Ho bisogno dello specchio se no non capisco se ho fatto le correzioni!"
"Giu, ma la tua maestra ha detto che hai bisogno di provare così tanto per superare l'audizione??? Perché davvero stai facendo degli orari assurdi... non so come tu faccia!"
" Ma tu che ne sai??? Che sai di quello che devo fare? Di cosa devo preparare? Poi io mica ti dico che stai troppi giorni a Milano o altro!"
Mi dice gridando: non l'ho mai vista così! Non so cosa le sia successo.
"Infatti io non so niente! Perchè come sempre tu non mi dici niente!"
Ha toccato un nervo scoperto e non riesco a trattenermi. È troppo tempo che mi tiene sulle spine con questa audizione. Continua a non parlarmene. So solo che "si deve allenare" e basta.
"Basta voglio anadare a casa!"
Mi urla.
"Penso che ti ci porterò infatti."
Le rispondo duro. E non parliamo più finché non arriviamo davanti al suo portone.
"Allora ci sentiamo dopo!" Mi dice con voce flebile.
"Ci sentiamo quando deciderai di parlarmi di tutto questo! Non funziona così Giulia. Non voglio dover intuire cosa accade. Non più." Guardo fisso davanti a me. Questa volta ho ragione. Se sono il suo ragazzo non può tenermi fuori. Altrimenti.. 

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