Ci siamo capitano

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Una settimana è passata da quando io e te abbiamo parlato, ancora non mi sento tanto bene ma mi sento meglio. Le conversazioni con gli altri sono più lunghe, il contatto con te ora è presente e la sera prima di addormentarci, ognuna nelle braccia dell'altra, spendiamo qualche minuto affacciate alla finestra. Come ogni mattina ci svegliamo grazie al suono insistente della sveglia, ma oggi...oggi si ritorna in campo ragazzi. Sto aspettando questo momento da settimane e finalmente stasera potrò tornare ad essere il comandante. Appena finisco di vestirmi rimango seduta sul letto immobile e poco dopo ti siedi vicino a me, mi guardi mentre ridi e poi mi butto su di te.

"Non voglio andare a lezioneee" borbotto sul tuo collo e tu ridi ancora di più.

"Devi andare piccola" rispondi tu accarezzandomi la schiena.

"Ok mamma" rispondo io tirandomi su imbronciata.

"Andiamo brontolona" dici, prendi il cappello come tuti i giorni e lo indossi.

"Sei bella anche senza cappello" dico io prima di darti un bacio sulle labbra.

"Lo so" rispondi tu in modo ovvio e io ti guardo con le sopracciglia alzate.

"Mi piaci" dico io sorridendo.

"So anche questo" rispondi ancora e io avvolgo con un braccio le tue spalle.

"Io ti piaccio?" chiedo scherzando.

"Non lo so, troppo autoritaria" rispondi scherzando ma rimanendo seria.

"Oh pensavo ti piacesse questo mio lato autoritario, soprattutto a letto" rispondo io guardandoti fintamente confusa.

"Non so di cosa tu stia parlando" rispondi iniziando ad uscire dalla camera, io ti seguo, chiudiamo a chiave e ci avviamo verso l'entrata della scuola.

Ovviamente come ogni volta dò il mio contributo, anche se nei limiti comunque qualcuno a cui dare fastidio lo trovo. La scorsa settimana sono cambiati alcuni orari e quindi alla prima lezione di oggi, alla quarta e alla settima avrò la compagnia di Anya, Lincoln e la tua. Io e te arriviamo per ultime in classe, i nostri armadietti sono abbastanza lontani e ogni volta ci mettiamo un sacco di tempo per prendere tutto. Quando entriamo in classe ci sono quasi tutti tranne il professore di Letteratura-

"Uh guardate chi ci degna della loro presenza" esclama la mia migliore amica quando ci vede.

"Guardate chi anche oggi sarà insopportabile come sempre" dico io io con un sorriso ma con una serietà nella voce.

"Ti voglio bene anche io Lex" risponde lei allargando le braccia e sorridendo. Poco dopo il professore entra in classe, sembra abbastanza arrabbiato...non ha scopato per caso?

Interrogazioni a tappeto ragazzi. Chiudete i libri, iniziamo subito" probabilmente non ha scopato e ci siamo noi pronti ad assorbire tutta la sua frustrazione. Fa domande a tutti, partendo dalla fila alla mia sinistra, sta interrogando i due ragazzi che si trovano seduti davanti ad Anya e Lincoln, segno che tra poco toccherà a loro e poi a noi.

"Sai qualcosa?" ti chiedo vedendoti un po' preoccupata.

"No" rispondi tu, ti prendo la mano e mi guardi, ti faccio l'occhiolino e poi annuiamo insieme. Nel frattempo il prof sta andando avanti, i miei amici se la stanno cavando bene e a fine interrogazione tornano a casa con un 7 per Anya e un 7+ per Lincoln.

"Woods e Griffin tocca a voi. Signorina Woods, mi può parlare di Giacomo Leopardi?"

"Allora...Giacomo Leopardi è considerato il miglior poeta dell'Ottocento italiano, ed una delle figure più importanti del romanticismo e della letteratura mondiale. Poeta, scrittore e filosofo: le sue opere sono profonde riflessioni sul senso dell'esistenza umana, che trovano sfogo nei suoi concetti chiave come quello del Pessimismo cosmico, della natura matrigna e nella ricerca del piacere. Tra la sue opere più importanti troviamo: Lo Zibaldone, l' Epistolario, Le Operette morali, I Canti, L'infinito, A Silvia, La ginestra o Il fiore del deserto-" inizio il discorso ricordando esattamente la lezione scorsa del professore su Leopardi ma poi vengo interrotta proprio da lui.

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