Capitolo 5: The story of tonight!

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Quando le lancette dell'orologio Principale segnarono le sette e trenta, la tromba suonò per annunciare la fine degli addestramenti. Il suono era diverso, più vivace, allegro, così come i soldati.
Tutti i settori, dall'aviazione fino al controllo della Caserma, si svuotarono, le luci si spensero, i computer vennero impostati su "stand - by", e la massa, come accadeva quotidianamente, si spostò verso l'area svago, ormai sul punto di esplodere: zaini a destra, zaini a sinistra, gruppetti di qua, gruppetti di là, il forte vociare che rendeva incomprensibile ogni discorso, gli ufficiali che correvano da tutte le parti senza motivo, e poi gli spogliatoi, più paragonabili a delle mini saune - o addirittura camere a gas - che altro.
Quando entrò Alex la situazione non era delle migliori: innanzitutto continuavano ad arrivargli schizzi di acqua bollenti, ma propri pezzetti di lava, sul corpo - un dolore non indifferente - , doveva stare attento a non scambiare le sue cose con quelle altrui - o si sarebbe scatenato un duello - , scansare le manate giocose dei più robusti, e, signore e signori, le più temute dai nostri giovani combattenti... ✨ LE FRUSTATE CON GLI ASCIUGAMANI BAGNATI ✨, una forma di tortura che avrebbe avuto successo, nel Medioevo.
Ne uscì con l'affanno, le armi, i vestiti, il telefono, tutto nelle mani, i capelli scompigliati - lo erano sempre, ma vabbè - aveva un aspetto da barbone, non si poteva negare, ma la fierezza di essere sopravvissuto a quell'inferno lo faceva proseguire come un DIVOH.

Arrivò nella lounge con le gambe tremanti - a quel paese il DIVOH mood - si accampò su un divanetto vicino al condizionatore, anzi, SOTTO, il condizionatore, e si mise ad aspettare gli amici, così come avevano concordato subito dopo il suo "sparo trionfale".
Essendo dei gradi alti, avevano il diritto ad uno spogliatoio privato, un soggiorno, un ufficio, il tutto in una zona nascosta, vicina al settore aviazione, il più silenzioso, e all'ufficio del Generale, naturalmente.
Non avrebbero dovuto metterci molto tempo.

* adesso... *
Avete sicuramente pensato che Alex sia stanco, dato il suo maestoso arrivo... eeeeee invece no, doveva solo riprendersi.

Infatti, nemmeno cinque minuti dopo essersi seduto, balzò in piedi, digitò qualcosa al telefono e partì la sigla di un cartone vecchio, si, ma conosciuta da tutto il mondo. Avete capito di cosa sto parlando?
TRE, DUE, UNO...

- Se tu lo vuoi, tu lo sarai - cominciò a canticchiare - una di noi - spostò gli oggetti dal tavolo di servizio e vi salì sopra - WINX, LA TUA MANO NELLA MIA, PIÙ FORZA CI DARÀ!

La squillante e bella voce attirò mezza caserma, e quando meno se lo aspettava sentì la massa continuare  la canzone. Lui, fin troppo perso dal divertimento, si unì al coro, passionale come se stesse cantando davanti alla popolazione - o a un esercito nemico - l'inno nazionale.
Non potevano mancare gli ufficiali, muniti di indice davanti alla bocca e del monotono "silenzio, silenzio!"
Poi la musica terminò, e dopo vari minuti di applausi la folla se ne andò, ridendo rumorosamente.
Eccoli lì, gli amici, appoggiati alle mura infondo alla stanza ancora intendi ad applaudire - ed Hercules a fare cat calling - .
- Ma che onore avervi qui, signori! - disse mentre li raggiungeva a tutta velocità.
Avevano le spalle libere, non un oggetto in mano, i vestiti che gli cadevano dolcemente addosso, perfetti come quelle foto ✨AESTHETIC✨.
- 'A bellissimo, sei una favola!
- Hercules, mon amour! - intervenne Lafayette - Non fare il cretino! - e gli diede una forte pacca sulla nuca.
- Alex non correre, il pavimento è scivolo-! (Laurens)
Peccato che stava già per cadere di faccia.
Il panico, ragazzi, IL. PANICO.
Lui slittò in avanti senza pensarci due volte, e riuscì a salvarlo facendolo sbattere fortemente contro il suo petto, gli occhi si strizzarono, le mani si strinsero, le punte dei nasi si sfiorarono come due piume... non... non era male, stare in quel modo, tant'è che rimasero immobili. Adesso gli occhi erano sgranati dallo stupore e dalla vergogna, le guance che bruciavano... CLIC, CLIC!
- Ihihih, che carini...! - Borbottò Hercules mentre ingrandiva un'immagine, una foto...
- Brutto bastardo! - Disse Alex staccandosi bruscamente da Laurens, rimasto fermo - Ci hai fatto una foto, vero?!
- Cosa pensavi che fossero quei clic che hai sentito? - si intromise Lafayette indicando il telefono del "fotografo".
- Pubblicala e ti ficco in un cannone! - Ecco John.
- Naah, il mondo non è ancora pronto per vederla! - Sembrava così convinto... speriamo non faccia cazzate.

Hamilton: The Revolution Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora