Cap. 3

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Ciao e scusate il terribile ritardo!
Purtroppo tra il lavoro, un corso per migliorare l'inglese che ho iniziato e altri impegni vari il tempo è poco, ed io prima di pubblicare un capitolo voglio esserne certa.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che la storia vi stia appassionando, se volete farmi qualche appunto o critica ditemelo :)
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, ma ho già iniziato a scriverlo.
A presto. ;)

Merlin fu svegliato da un forte tuono che fece tremare i vetri delle finestre.
Si era addormentato con la faccia sul cellulare, mentre leggeva i messaggi nella chat di gruppo che Gwaine aveva creato la sera prima con il nome di "The Knights", in cui aveva aggiunto, oltre alla squadra dei vigili del fuoco, Merlin, Morgana, Gwen, Lancelot ed Elyan.
Negli ultimi due giorni non si erano potuti vedere, ma si erano scambiati numerosi messaggi.
Inoltre era andato alla libreria di Gwen e avevano parlato molto, uniti dalla passione per i libri fantasy. Quando raccontò tutto questo a Freya, lei fece finta di ingelosirsi per poi dire che presto sarebbe venuta a trovarlo per conoscere tutti.
Al tuono successivo il moro si costrinse ad alzarsi dal letto e iniziò a correre verso la veranda per salvare i vestiti stesi la sera prima dalla pioggia, ma non appena aprì le imposte vide che era arrivato troppo tardi.
Sbuffando andò verso la cucina e decise di prepararsi un the. Stava per versarlo in una tazza quando vide che si trattava di quella scheggiata.
<< Come fai a sbucare sempre fuori? >> disse ridendo piano Merlin. << Ecco che ricomincio a parlarti come fossi umana. Quasi quasi ti do anche un nome. >>
Il telefono vibrò per l'arrivo di una chiamata da un numero sconosciuto.
<< Pronto? >>
"Pronto Merlin, sono la mamma"
<< Ciao mamma. >>
"Come stai?"
<< Bene e tu? >>
"Bene. Come hai passato il Natale?"
<< L'ho trascorso con degli amici. E tu? >>
"Con tuo padre e un suo amico."
Ci fu un lungo silenzio, prima che sua madre riprendesse a parlare.
"Mi piacerebbe vederti"
<< Sai dove sono. >>
"Sai che non posso muovermi da qui"
<< È un tuo problema. >>
"Non potresti..."
<< No. Non verrò lì e non chiamerò Balinor. >>
"È tuo padre"
<< Non lo è più da un po'. >> rispose lapidario Merlin prima di staccare la chiamata.
Si sedette poi su una poltrona rossa guardando fisso nel vuoto.
Il telefono gli suonò di nuovo in mano e lui rispose senza neanche controllare chi lo stava chiamando.
<< È inutile che insisti, non cambio idea, discorso chiuso! >>
"Ho per caso chiamato in un brutto momento?"
<< Morgana! Scusami, credevo fossi un'altra persona. >>
"Qualcuno di poco gradito, immagino. Beh, credo di aver avuto un tempismo perfetto: volevo andare al ristorante che c'è in piazza, ma da sola mi annoio, vieni con me?"
<< Va bene, passo a prenderti io? >>
"Ok, ci vediamo tra due ore, a dopo"

******

<< Mi piace questo posto. >>
<< È sempre stato molto grazioso come ristorante. Ci ho lavorato durante il college. Mia madre a me e Arthur ha lasciato una discreta eredità, ma volevo comunque guadagnarmi dei soldi da sola. Comunque, con chi ce l'avevi stamattina? >> chiese Morgana mentre infilzava un pezzo di carne nel piatto.
Merlin inghiottì con calma gli spaghetti al pesto e bevve un bicchiere di vino prima di rispondere.
<< Mia madre. Vorrebbe che io andassi a Londra da lei e quello che si ostina a definire "mio padre", e anche stamattina insisteva perché lo facessi. >>
<< Mi sembra di capire che tu non abbia un buon rapporto con i tuoi genitori. >>
<< Decisamente no. >>
Rimasero qualche attimo in silenzio, mentre Morgana faceva roteare il vino nel suo bicchiere.
<< È per questo che hai lasciato Londra? >>
<< Non solo; non c'era più posto per me lì, non senza Will. Mi sembrava di vivere chiuso in una gabbia. >>
<< Ma non avevi amici lì? >>
<< Si, e con qualcuno parlo ancora. Anche Freya, di cui vi ho parlato spesso, vive lì; ma persino lei è stata felice quando ho detto che me ne sarei andato, perché vedeva quanto stavo male lì. >>
<< Conosco bene la sensazione, è la stessa che mi ha fatta scappare via da casa di Uther. Quando Arthur mi ha seguita ho tirato un sospiro di sollievo. >>
<< Non dev'essere stato facile per voi. >>
<< Per Arthur non è tutt'ora facile, ma ciò che ci ha fatto non si può perdonare. >>
Morgana guardò fuori dalla finestra, ma per Merlin era chiaro capire che con la mente era in un altro luogo, in un altro tempo.

Ma il cielo se ne frega di noiWhere stories live. Discover now