Teenagers||5sos

Friday

Finalmente venerdì.

Pensò Michael mettendo il piede dentro la sua scuola.
Non aveva mai amato studiare,non gli interessava, lo faceva solo per Sophia, l'unica persona a cui davvero importava di lui.

Non aveva mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori, perché fin da quando era piccolo, lo avevano lasciato sempre da solo.
Gli sarebbe piaciuto giocare con suo papà alle macchinette oppure essere svegliato dalle carezze di sua madre la mattina, ma non era mai stato così.

Appena compiuti i sedici anni, aveva provato a chiamarli e a convincerli di lasciargli abbandonare la scuola, ma loro non avevano voluto sentire nulla e avevano attaccato perché "stiamo aspettando una chiamata importante non c'è tempo per queste scemenze", Michael ci stava male, ma non lo avrebbe mai ammesso.

Poi quando nella sua vita era arrivata Zoe c'era stato un piccolo raggio di luce per lui, almeno, non si sentiva più così solo.

Aprì l'armadietto mezzo rotto e prese il libro di Storia Dell'Arte.

Per di più Julia in quei giorni lo aveva anche bidonato, dicendogli che aveva sbagliato e che magari in un futuro più lontano avrebbero potuto riprovare a conoscersi meglio, stupido ragazzo biondo con gli occhi azzurri, era solo sua la colpa, Michael lo sapeva.

Si mise a camminare verso la sua classe, in cerca di Ashton o Calum che potessero fargli compagnia.

Si trovò davanti il primo dopo pochi secondi.

"Hey Ashton"

"Ciao Mike"

Era stranamente taciturno e aveva la testa bassa.

"Qualcosa non va?"

"Non hai saputo?"
Michael si accigliò, sapere cosa?

"Luke se ne va, va a vivere in Europa"
Il moro spalancò la bocca, confuso.

"Cosa? Chi te lo ha detto?"

"Mi ha chiamato ieri sera, era distrutto"

"Per quale motivo se ne va?"
Ashton sospirò.

"Gravi problemi di famiglia"

Un "oh" uscì dalle labbra rosse di Michael.

"Non è venuto oggi?"
Ashton scosse la testa.

"A dir la verità nemmeno Calum è venuto, credo ci sia rimasto di merda"

"Julia lo sa?"

"Non ancora"

Non sapeva bene il perché, erano sempre stati in competizione, ma era triste all'idea che Luke se ne sarebbe andato.

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"Non dimenticate di fare il progetto!"
Julia alzò gli occhi al cielo alle parole della professoressa di Scienze, che continuava a ripetere le stesse cose da dieci minuti.

Batteva nervosamente i piedi sul pavimento, non vedeva l'ora di tornare a casa e chiamare Luke.

Non si era presentato a scuola quella mattina e lei era leggermente preoccupata.

Appuntò i compiti sull'agenda e si passò una mano tra i capelli, poi rivolse lo sguardo all'orologio appeso alla parete, scoprendo che mancavano solo pochi minuti alla fine della lezione.
Sospirò sollevata e accavallò le gambe.

Per fortuna la campanella suonò presto e senza esitare un momento si lanciò fuori dalla classe, dritta all'armadietto.

Ripose prese il suo zaino e vi ripose tutti i libri, poi se lo mise in spalla.

Mentre usciva individuò Carrie e chiamando il suo nome la fermò.

"Aspettami! Andiamo a casa insieme" le disse con un leggero affanno, dovuto alla corsa che aveva fatto per raggiungerla.

"Allora, che fai oggi pomeriggio?"
Chiese la mora infilando le mani nelle tasche dei jeans.

"Ripetizioni di chimica" rispose Carrie provando, invano, a nascondere l'entusiasmo.

Julia sorrise, sapeva che la sua amica si era presa una cotta per Ashton e non poteva che esserne felice.

"Tu invece?"

"Beh, credo che starò con Luke, se non sta male... Non era a scuola oggi,ma non so perché"
Carrie annuì, nemmeno lei era a conoscenza del trasferimento.

Presto arrivarono all'angolo, in cui le loro strade si dividevano.

"Ci vediamo lunedì!"
La salutò Julia, correndo verso casa.

La bionda cominciò a sentire quell'insistente e fantastica sensazione nello stomaco, non vedeva l'ora di vedere Ashton.

Quando arrivò nel vialetto di casa sua lo scorse già davanti alla sua porta.

Le caddero i libri dalle mani quando guardò meglio.