Night Changes (part two)

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6.Night Changes (parte 2)

Julia aprì gli occhi lentamente e subito sentì qualcosa che le bloccava il corpo, non facendola muovere.

Girò il viso trovando un Michael addormentato al suo fianco.

Si ricordava esattamente come era andata la sera prima.
Una volta arrivati a casa di Jessica, si erano dati un bacio della buonanotte, forse più di uno, e alla fine si erano messi a ridere ed erano corsi fino a casa di Michael, che era solo.

Avevano continuato a baciarsi, si erano spogliati, erano felici, ma lei ricordava di averlo fermato, perché forse si stava rendendo conto di aver fatto un errore.

Spostò il braccio del ragazzo che la stringeva dolcemente e si alzò dal letto, con solo l'intimo addosso.

Prese la maglia di Michael e se la mise, le stava lunga e gli piaceva molto il suo odore.

Tirò fuori da suo zainetto il libro di matematica e si sedette alla scrivania, accendendo l'abajur, in modo da capirci qualcosa.

Cominciò a fare i compiti per distrarsi e non pensare ne a Luke ne a Michael.

Dopo mezz'ora di calcoli ed espressioni sentì una presenza alle sue spalle.
Sbuffò e cominciò a baciarle in collo da dietro, facendola distrarre.

"Buongiorno"
disse con voce roca.

"Matematica a quest'ora? Ma sei matta?" Ridacchiò.

Allora lei si girò e lo guardò.

Portava solo un paio di pantaloni della tuta e aveva le braccia incrociate al petto, i capelli marroni spettinati e lo sguardo fisso nei suoi occhi.

"Cosa significherà tutto questo?"

Chiese le ragazza passandosi una mano tra la chioma bruna.

Michael alzò lo sguardo al cielo e sorrise.

Era dannatamente bello.

"Non deve significare nulla se non vuoi" disse.

"altrimenti devi deciderlo tu" terminò sistemandosi i capelli.

La ragazza abbassò lo sguardo e cominciò a torturarsi le mani.

"Tu mi piaci..ma sai come stanno le cose"
il sorriso sul volto di Michael si trasformò in un ghigno un po' deluso.

"Lo ami davvero" sputò raccogliendo una delle sue magliette dal pavimento e infilandosela.

"Anche se c'è lui..devo ammettere che mi piacerebbe anche essere la tua scappatoia dalla realtà, per qualche volta..."

Prese la ragazza per i fianchi e la fece alzare dalla sedia, attirandola a se.

Lei deglutì. Le aveva chiesto se poteva essere il suo pedale di sfogo e lei non sapeva cosa rispondere.

Lui si avvicinò baciandola lentamente.

Lei mise le mani sul suo viso, sentendo le sue che la stringevano sempre di più.

In quel momento squillò il telefono.

"Pensaci ok?"

Le disse prima di lasciarla per andare a rispondere.

Lei ancora un po' stordita dal bacio raccolse le sue cose e si infilò i suoi pantaloni.

"A che ora?" Chiese Michael, rivolto alla voce dall'altra parte della linea telefonica.

Allora la ragazza uscì dalla stanza e si avvicinò a lui che stava parlando al telefono in corridoio.

Si appoggiò al muro guardandolo.

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