23.𝕋𝕙𝕖 𝕆𝕟𝕖 𝕎𝕚𝕥𝕙 𝔸 𝕄𝕒𝕟 𝕀𝕟 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕚𝕣𝕣𝕠𝕣

1.4K 74 194
                                    

"Saremo felici o saremo tristi,
che importa?
Saremo l'uno accanto all'altra.
E questo deve essere,
questo è l'essenziale."


✘✘✘

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

✘✘✘

📍𝚆𝚘𝚘𝚍𝚑𝚊𝚟𝚎𝚗, 𝚀𝚞𝚎𝚎𝚗𝚜 (𝙽𝚎𝚠 𝚈𝚘𝚛𝚔)
𝟸𝟶.𝟶𝟶 𝚙.𝚖.

𝙹𝚊𝚗𝚞𝚊𝚛𝚢 𝟹𝚛𝚍

❧𝙃𝙖𝙧𝙧𝙮 𝙀.𝙎𝙩𝙮𝙡𝙚𝙨



«Pronto?» sospiró, porgendomi gli occhiali protettivi- me li infilai, annuendo tacitamente.

«Sì» aggiunsi, quasi freddamente, tentando  in ogni modo di non far trasparire alcuna emozione.

Non avrei saputo definirle, mi sembravano solo un cocktail dannatamente amaro, la cui gradazione alcolica mi avrebbe fatto perdere i sensi nel giro di pochi istanti.

«Possiamo iniziare con una semiautomatica» mi suggerì, pacatamente, raccogliendo due
ciuffi che ricadevano al lato del suo viso in una piccola crocchia, lasciando il resto dei suoi capelli scivolare morbidamente lungo la schiena «sei alle prime armi, distogliere la tua attenzione solo per disfarti dei bossoli, sarebbe controproducente.. ed un calibro 22 credo possa essere l'ideale» riflettè, spiegandomi le peculiarità di un qualcosa che avevo stretto tra le mani, per la prima volta, solo due giorni prima.

«Che fai?» chiesi, quasi incuriosito, quando la vidi spostarsi dietro di me- percepii le sue piccole dita posarsi sui miei fianchi, spostandomi appena dal piano di appoggio.

«Cerco di insegnarti quello che so» brontoló «ora prendi la pistola» mi intimó, facendo pressione con i polpastrelli su di me- eseguii, di nuovo tacitamente, quell'imposizione, stringendo nella mano destra l'arma.

«E ora?»

«Puntala a terra, tanto per cominciare» sbuffó, ridacchiando- indicó il pavimento sotto le nostre suole, direzione verso la quale indirizzai la canna, schiarendomi la voce «ora distendi le dita ai lati del grilletto» spiegó, sporgendosi appena oltre il mio braccio per osservare ció che stavo eseguendo- mi posó un palmo tra le spalle, eseguendo una leggera pressione, andando a sciogliere senza alcuna fatica i miei nervi.

Sorrisi, consapevole che non potesse vedermi, al solo pensiero che un gesto tanto banale potesse risultare così funzionale.

Sorrisi, perchè mi resi conto di essere immerso in un guaio ben più grave di quello che mi aveva portato al poligono di tiro a Woodhaven.

Avrei potuto imparare a gestire, forse, dei proiettili ma ero sicuro che non avrei mai trovato la soluzione per gestire ció che lei era capace di farmi provare.

ℕ•𝔼•𝕏||H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora