15.𝕋𝕙𝕖 𝕆𝕟𝕖 𝕎𝕚𝕥𝕙 𝔸 𝕄𝕖𝕣𝕣𝕪 𝕃𝕚𝕥𝕥𝕝𝕖 ℂ𝕙𝕣𝕚𝕤𝕥𝕞𝕒𝕤

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Non ci sarebbero
stati due cuori così aperti,
gusti così simili,
sentimenti così all'unisono.


Non ci sarebbero stati due cuori così aperti,gusti così simili,sentimenti così all'unisono

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📍𝙵𝚒𝚏𝚝𝚑 𝙰𝚟𝚎𝚗𝚞𝚎, 𝚄𝚙𝚙𝚎𝚛 𝙴𝚊𝚜𝚝 𝚂𝚒𝚍𝚎 (𝙼𝚊𝚗𝚑𝚊𝚝𝚝𝚊𝚗)

𝙳𝚎𝚌𝚎𝚖𝚋𝚎𝚛 𝟸𝟻𝚝𝚑 𝟷𝟶.𝟶𝟶 𝚊.𝚖.

❧𝙉𝙤 𝙊𝙣𝙚


I corpi combaciavano perfettamente, come se le loro cellule fossero state appositamente agglomerate per delineare confini precisi, capaci di adattarsi solo a contatto l'uno con l'altro.

Il candore della pelle era accentuato dalla purezza della luce esterna, facendo capolino dal grigiore del cielo- si specchiava sul manto immacolato che copriva Central Park, riflettendosi sulle vetrate della Fifth Avenue, contornando le figure già avvolte nella loro bolla eterea.

Harry affondó il naso nelle morbide onde di Vic, posandolo contro la sua nuca, provocandole un brivido lungo la schiena- il braccio destro di lui avvolse il suo petto, tirandola a sè, inspirando il dolce aroma della ragazza che tormentava i suoi pensieri ed ogni suo respiro, assaporando ogni centimetro della sua schiena nel mentre che si incastrava nell'incavo che lui le aveva riservato, e che sempre avrebbe fatto.

Schiuse appena le labbra, mugolando soddisfatto, con le palpebre troppo pesanti affinchè si potessero aprire- l'immagine di lei era così ben definita nella sua mente che si proiettó istantaneamente nel tumulto delle sue idee, placandole allo stesso modo in cui i fiocchi nivei avevano fatto con quell'inferno di cemento e ricchezze, congelando anche se per un istante tutte le trappole e le paure che esso portava con sè.

Il profumo di talco impregnava le lenzuola di seta del suo letto, stuzzicando il suo olfatto, riportandolo indietro di almeno una decina d'anni, nel periodo in cui inizió a percepire quell'odore come una sentita necessità di portarlo con sè, e non solo di riempirsene le narici prima di uscire dalla camera di Victoria, che con tanta innocenza, scrutava Harry con quegli occhi che lui aveva sempre cercato di avere su di sè.

La stessa innocenza segnava ancora il suo dolce viso, ma in un modo che a lui quasi doleva- non riusciva a districarsi dal tormento di essere l'unico capace di poterlo percepire, negli angoli più reconditi del suo animo e allo stesso tempo che fosse talmente palese da renderla una vera e propria delizia per gli occhi di chiunque inciampasse su di lei.

Era innocente quando arricciava le labbra in un broncio, era innocente quando abbassava gli occhi spostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio, era innocente quando stringeva le spalle, sollevando il viso per poterlo guardare mentre torreggiava su di lei, era innocente quando le sue iridi riflettevano il bagliore delle luci di Natale, era innocente quando si stringeva a lui, stringendo con le dita sottili la sua maglia, affondando il piccolo naso nell'incavo del suo collo.

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