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Quella sera non aveva fatto sogni, per sua fortuna.
Era riuscito ad addormentarsi dopo alcune ore sorprendentemente, anche dopo quel sogno e la paura che aveva anche solo nello chiudere gli occhi.
Non poteva permettersi di fare un sogno di quel genere ancora, e sebbene volesse davvero controllarli, non era in suo potere.
Il giorno prima quando aveva cenato con Achille, aveva imparato a conoscerlo. Peraltro si rese conto di come fosse semplice parlare con lui. Achille era una persona accomodante, in qualche modo si preoccupava di cosa pensasse Patroclo e solo Patroclo. Non vi erano mai buchi nelle loro conversazioni, potevano parlare anche di fichi e uva, ma sarebbe stato quantomeno interessante. Di questo ne fu abbastanza felice.
Prese il suo telefono sbadigliando, scrivendo il buongiorno a sua madre tentando di calcare i tasti giusti, poi guardò i suoi messaggi.
Ancora prima che potesse vederli, delle urla lo incuriosirono.
Venivano dall'esterno e aveva la finestra aperta. Sospirò, tentando di alzarsi ma qualcuno bussò alla sua porta. Bussare sembrava quasi un eufemismo, gli parve che la porta potesse essere sfondata.《Patroclo!》La voce ovattata di Automedonte arrivò.《Patroclo per l'amor degli Dèi! Briseide ti ha cercato questa mattina! Non so cosa sta succedendo ma sta succedendo un casino, alzati!》
《Porca puttana...》sussurrò Patroclo, toccandosi la testa già dolorante. Che diavolo stava accadendo? Cosa intendeva Briseide?

"Oh, Dèi Patroclo! Stai ancora dormendo? Appena ti svegli ti prego corri nei giardini. A quanto vedo Achille non é tanto buono e gentile come sembra.

Aveva letto nello schermo spesso del suo telefono. Corse quasi verso il suo guardaroba e si infilò nel primo maglione che trovò, tentando di agganciarsi i pantaloni prima che Automedonte potesse sfondare la porta. 《Un attimo!》Gridò, nel sentire il pomello della porta che si girava. 《Automedonte non entrare!》Gridò ancora, agganciandosi i bottoni del suo pantalone e infilandosi le maniche del suo capotto beige. Prese il pomello a sua volta e spalancò la porta, portandosi con sé Automedonte nell'azione.《Che diavolo succede?》Chiese quasi con il fiatone.
E Automedonte lo fissava con sconcerto. 《Patroclo.》Ripetè,《Corri, vieni con me.》Disse ancora, prendendogli una mano per poi trascinarlo con tutta la fretta e la velocità che un corridore poteva possedere. Il cuore batteva forte nel suo petto, poteva sentirlo nelle orecchie mentre correva.
Alla fine arrivarono dopo cinque minuti nei giardini.
《Non hai nulla da dire a tuo favore allora? É vero quello che mi ha confessato l'amica di Elena...l'hai molestata.》
No, non era possibile, e poi di chi parlava?
Tutto intorno a Patroclo si fece più confuso mentre guardava Menelao gridare e sputare insulti come una vipera, puntare il dito contro il petto gonfio di Achille che lo fissava con disgusto.《E questa da dove è uscita? Cosa staresti insinuando fammi comprendere Menelao, e poi tu cosa dovresti centrare. Parlavo con tuo fratello prima che tu ti intromettessi. E poi pensa ai tuoi affari; per quanto mi riguarda avrei potuto baciare o farmi chiunque, non é tuo problema.》Il tono piatto e acido di Achille gli fece rizzare la schiena, mentre Agamennone dietro di lui storceva il naso.《Stai tentando di addossare le tue colpe su di me, Agamennone? E forse parli della ragazzina..Criseide?》Menelao gridò forse un po' più forte, mentre tentava di giustificarsi e tra la folla qualche grido di dissenso si alzò.
Ma Patroclo non sentì nulla, nemmeno quando Briseide gli si avvicinò con sotto braccio la ragazza interessata, Criseide, che continuava a tremare come una foglia avvizzita dal freddo. Nella sua testa continuavano a rombare le parole di Achille, un nuovo dolore si insinuò nel suo petto, come un pesante macigno. Era lampante, insomma cosa ci si poteva aspettare. Come aveva anche solo potuto pensare che Achille fosse interessato a lui.
Rise di se stesso una seconda volta. 《Agamennone sei forse troppo codardo per parlare a tua volta o tuo fratello deve continuare a coprirti.》《Silenzio, non sai nulla. In più non é quello che la mia ragazza ha detto ieri sera.》Menelao sembrava furioso mentre Achille lo guardava quasi derisorio, con le labbra contorte e un acido sorriso. Intanto la dolce Briseide continuava a calmare la sua amica, che si nascondeva tra la folla con la paura negli occhi. 《Non avresti una possibilità nemmeno se questo mondo fosse popolato da sole donne e tu fossi l'unico uomo sulla terra. E poi é ancora la tua ragazza? O devi chiedere forse a Paride..》Achille sorrise, vedendo il ragazzo tra la folla che nascondeva il viso in imbarazzo, e Menelao parve completamente esterrefatto.《Inoltre non so di cosa parli; non ho visto Elena, nè Criseide per quanto mi riguarda per tutto il fine settimana.》《Tu menti.》Ringhiò Menelao, ancora più furioso e sembrava che suo fratello stesse parlando dalla sua bocca. Ma Achille non guardava il più piccolo; continuava a guardare Agamennone e lui fissava suo fratello con codardia..《Dimmi Automedonte, é davvero possibile essere in più di un posto nello stesso tempo?》Automedonte rise dietro di lui.《Il fine settimana ero agli allenamenti con loro, non avrei potuto vedere Elena o Criseide nemmeno per errore. E poi vorrei sentirlo da lei, dov'è?》Achille si guardò intorno alla ricerca della ragazza, ma non riusciva a vedere oltre la calca di gente. Menelao però pareva di altra opinione.《Non parlarle, non guardarla nemmeno.》Ringhiò il ragazzo, e Agamennone avanzò verso il fratello, tirandolo per un braccio.《Sei tu che hai molestato la ragazza, non io.》Ribattè Agamennone, e Achille quasi rise, sbilanciandosi su una gamba e guardandosi le unghie indisturbato.《E anche se fosse vero dimmi..cosa ne sarebbe di te? Ne tu, ne tuo fratello avete nessun diritto sulle ragazze che potrebbero essere interessate a me, lascia perdere Agamennone. Non mi inganni.》Disse, e Menelao così come il fratello emise un grido strozzato, balzando su Achille.
La sua squadra avanzò di qualche passo, e Achille si poggiò sull'albero dietro di lui per evitare un pugno, sembrando totalmente tranquillo appena Agamennone gli sfiorò la guancia.
《Cos'è questo? Menelao!》Si sentì una voce lontana di donna, Elena tentava di passare tra uno spiraglio di persone accalcate appena le arrivarono all'orecchio le voci e le urla che lei aveva innescato il litigio ai giardini. All'uomo si rizzarono quasi i capelli, e Achille lo guardò derisorio. Stava per dire altro, ma lo interruppe.《Risparmia il tuo fiato inutile, rispondo solo ai miei eguali.》E in un attimo,《Sei un lurido succhiacazzi.》Agamennone sorrise vittorioso mentre tentava di guardare dietro alla spalla di Achille, trovando solo lo sguardo della povera Criseide che veniva trattenuta da Briseide, che già tentava di voler fermare quella faida. Nessun maestro, nessun superiore a fermarli. E Patroclo già sentiva l'amaro in bocca, e si stupì delle parole di Agamennone.《Oh, comprendo ora. Stai forse tentando di offendermi? Credo tutta la scuola sappia che mi interessino anche gli uomini, non sono etero, dovrei essere offeso?》
《Quindi é vero, disgustosa imitazione di uomo. Non meriti il tuo nome, la tua fama. Se tutto quello che fai é intrattenere i tuoi compagni.》Sibilò Agamennone, e Achille scrollò le spalle. 《Stai tentando di insultarmi? Che imbarazzo. Hey, Odisseo! Cosa si prova a sapere che ti voglio nel mio letto?》Gridò Achille, con un sorriso quasi compassionevole e Odisseo rise.《Un vero onore Achille Pèlide! Ma dimmi la verità, darai una possibilità ad Agamennone quando finirà di reprimersi?》Disse divertito il ragazzo, e Agamennone sembrò stesse per svenire dalla rabbia e dal disgusto.《Sei un grande uomo eppure continui a infastidire le ragazzine.》Achille sembrava prenderlo in giro a ogni parola ma Agamennone non sembrò ascoltarlo, e in quel momento fu Menelao a trattenerlo per le spalle.《É vero sei solo un frocio del cazzo.》Sputò, e alcuni compagni di Achille si aizzarono avanzando di qualche passo, Diomede quasi stridè dal dissenso.《Stronzo non prendertela con Achille solo perché Elena o Criseide preferiscano lui.》
Ma Achille mise un braccio davanti a loro, bloccando i loro movimenti.《Questo dimostra che non avrei potuto molestare nessuno in quella presunta sera di merda, o qualsiasi altra ragazza, per la cronaca.》
Agamennone sputò sui suoi scarponcini, disgustato e indigniato quasi, senza in verità nessun insulto sotto mano da poter usare. Non stava reagendo come suo solito, Achille normalmente avrebbe già gridato e preso a pugni chiunque avesse infangato il suo nome. Ma quando notò Patroclo tra la folla, tentò di trattenere la rabbia che gli scorreva fino alla punta delle dita, tremando da essa senza quasi più autocontrollo. Se avesse ancora detto una parola ignobile sul suo conto, gli sarebbe saltato alla gola e non voleva assolutamente che Patroclo vedesse quello che era capace di fare, non dopo averlo visto coperto così di sangue altrui.《Allora é vero che trattieni tutti i tuoi compagni dopo gli allenamenti? Dietro alle colonne ti inginocchi come una puttana-》

fu un attimo, un millesimo di secondo e nessuno vide realmente Balente¹ muoversi.
Quelle parole infiammarono l'anima di Achille, la sua mano fu subito sulla bocca di Agamennone.
Strinse le sue guance tra due dita e lo stritolò quasi, senza premura.
Nessuno fiatò, solo Menelao si spostò dalla sua furia in un sussulto di completa paura e sorpresa.《Attento a come parli o non avrai più la lingua.》
Sibilò bieco Achille, fissandolo con occhi sbarrati e scuri, graffiando con forza i suoi zigomi rossi. Sentiva di dover fare uscire la sua rabbia e non a parole, troppo infuriato anche solo per sperare che Patroclo non lo vedesse. Non tentò di trattenersi dal fargli male, e solo dopo aver visto una punta di sangue sulla barba dell'uomo allentò la presa. 《Achille..》Diomede dietro di lui sussurrò, senza in verità avere il coraggio di obbiettare. E Achille tentò di fuggire alla sua rabbia, tutte le parole insensate di Menelao e suo fratello balenavano in testa a ogni secondo più stretto. Agamennone spirò di dolore e tentò con le gambe di divincolarsi dalla presa dura e disumana di Achille, ma fu lui stesso a lasciarlo andare.《Andiamo non ne vale la pena, lo sai. Non vorrai avere problemi.》Achille e i suoi compagni non dissero nulla mentre Menelao si allontanò con Agamennone ancora barcollante e ansimante. Si spostarono tra la gente che si aprì come un fiume, e Elena finalmente si avvicinò per scusarsi del comportamento ignobile di Menelao che fulminò con lo guardo appena le fu di fianco.《Non mi parlare, con te risolvo dopo.》Aveva sussurrato torva, arrivando poi dinnanzi ad Achille e ai suoi compagni più agievolmente dopo il disperdersi della folla.《Non so come gli sia venuto in mente, scusa ancora Achille. Suppongo sia stata tutta opera di Agamennone..》sussurrò lei, ansimante di rabbia e rassegnazione. Ma il sorriso tornò sul viso di Achille, e le mise una mano sulla spalla.《Nessun problema.》 Disse, come se non fosse accaduto nulla, come se non stesse quasi per sgozzare Agamennone con le unghie.
Patroclo non si avvicinò, non ne aveva il coraggio. Non sapeva cosa poter dire, tutti intorno a lui se n'erano andati e persino Briseide si era allontanata con l'amica. Non era sicuro avesse avvisato il suo andarsene, ma lui non se ne sarebbe comunque reso conto. Fu felice che in qualche modo Achille non avesse ucciso nessuno e poteva ancora dire, malgrado tutto, di essere infatuato di lui.
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Piccolo avviso:
Mi scuso per eventuali trigger,dopo tutto quello che ho scritto, non sono etero quindi. :D

Balente¹: colui che vale, coraggioso e valoroso. Più volte é stato usato per descrivere Achille nelle trasposizioni.

"𝕮𝖆𝖑𝖑 𝖒𝖊, 𝕻𝖆𝖙𝖗𝖔𝖈𝖑𝖚𝖘."Where stories live. Discover now