intruso

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Harry era ancora spaventato da quell'intrusione tanto che nel vedere che si avvicinava di più a lui inciampò nel secchio, facendo cadere e corse via per tornare dentro al castello con il cuore che gli batteva forte per la paura.
Chi poteva essere? Che voleva da lui? Che doveva fare? Dare l'allarme per l'intrusione?
All'improvviso sentì che qualcuno lo stava chiamando... chi era l'intruso? Perché proprio lui?
Harry aprì la porta lievemente e sbirciò fuori.
Lo sconosciuto lo stava guardando con i suoi occhi azzurri, tendenti al color ghiaccio.
Velocemente fece per richiudere la porta ma il ragazzo non sembrava dell'idea e mise il piede sull'uscio, bloccando la porta.
X: aspetta! Non chiudere la porta! Non andartene! Ti prego!
Harry era ancora indeciso, che doveva fare? Dal tono di voce non sembrava minaccioso, probabilmente non voleva fargli del male.
Alla fine, prese un respiro e si fece coraggio aprendo la porta completamente.
Il ragazzo era lì, davanti a lui.
Il ragazzo aveva due splendidi occhi azzurri, come il cielo che li sovrastava.
I capelli erano lisci e castani e aveva una lieve frangia sul viso.
Aveva un lieve strato di barba e dei baffi ben curati che quasi non si notavano su quel viso perfetto, così come il sorriso che gli apparve sulle sue labbra.
Indossava degli abiti semplici ma che rappresentavano il fatto che doveva essere una persona importante.
Indossava una giacca nera decorata con delle decorazioni beige sotto cui notò una camicia dello stesso colore e pantaloni neri.
Gli stivali arrivavano fino al ginocchio ed erano anch'essi di colore nero e sembravano di ottima fattura.
Harry non sapeva come reagire e, imbarazzato, si passò una mano tra i lunghi capelli ricci.
Harry: come avete fatto ad arrivare qui?
X: ho sentito una voce, ho fermato il mio cavallo e mi sono arrampicato sul muro di cinta e ho visto te che cantavi
Harry: ve ne dovete andare
X: no aspetta... è colpa mia? Ti ho spaventato? Giuro che non era mia intenzione..... è solo che sentendo la tua voce così melodiosa volevo sapere a chi appartenesse e non ho resistito alla tentazione..e devo dire che non è così male
Harry arrossì lievemente. Nessuno gli faceva un complimento da così tanto tempo.
Harry: vi ringrazio...ora posso sapere perché siete qui?
X: dovevo parlare con la regina...
Harry: mi spiace ma non credo che al momento sia interessata a parlare con qualcuno, soprattutto se non ha fatto richiesta d'udienza...e non mi sembra che voi l'abbiate fatto
X: touché
Harry: comunque credo che glielo riferirò che siete venuto qui, da dove venite?
X: il mio regno è quello che confina a nord di questo
Harry: quindi voi siete un principe..
Louis: sì, mi chiamo Louis, e tu come ti chiami, se posso saperlo?
Harry: mi chiamo Harry
Louis: Harry.....non è il nome del principe Harry, il figlio del re?
Harry: sono io
Louis: oops! Non lo sapevo! Che imbarazzo!
Harry ridacchiò cercando di nascondere l'imbarazzo che noto esserci anche in Louis.
Louis: comunque...puoi avvisare la regina che sono stato qui? In modo tale che la prossima volta mi possa annunciare senza inconvenienti
Harry: ehm...ma certo
Louis: ti ringrazio, sono in debito con te
Harry: non è nulla di che...ora devo andare, e anche tu, temo
Harry fece per allontanarsi e per chiudere la porta ma la mano di Louis si posò sul suo braccio, facendolo rabbrividire.
Louis: voglio rivederti
Harry: non credo che sia una buona idea
Louis: e se ci vedessimo di notte? Non ci vedrà nessuno, te lo prometto
Harry ci pensò su, non sapendo cosa rispondere.
Alla.fine decise che forse non sarebbe stata una cattiva idea.
Harry: va bene, perché no?
Louis: fantastico, verrò qui stanotte, quando non ci sarà nessuno, potremmo stare qui nel giardino
Harry: o-okay, ci sta
Louis: ora è meglio che vada, a stanotte
Harry: a stanotte
Louis lasciò la presa dal braccio di Harry, si guardarono un'ultima volta e se ne andò, mentre Harry chiuse la porta alle sue spalle con un sorriso sulle labbra.
Harry però non si era accorto che qualcun'altro l'aveva osservato, senza però ascoltare la discussione tra i due.
E quel qualcuno era in realtà la regina Lia, che aveva osservato attentamente la scena per niente felice.

Angolo autrice

Awww

Come primo incontro non è andato male

Nel prossimo capitolo vedremo come andrà il loro incontro notturno

Che accadrà?

Alla prossima!

Apples And Mirrors {Larry Stylinson}Où les histoires vivent. Découvrez maintenant