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3 ANNI DOPO.

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“Lilia, prendi lo zainetto e scendi di sotto” urlai abbastanza forte per farmi sentire dalla bambina, al piano di sopra.

A breve sarebbe arrivato Christopher a prenderla.

Erano passati tre anni dal giorno in cui conobbi Chris, tre anni dal giorno in cui scoprimmo che saremmo diventati genitori.
Fa strano pensare a questo genere di cose, adesso. Con Chris era nato tutto così, per caso. Avevamo deciso di diventare amici che si concedevano qualche beneficio ogni tanto, giusto quando ne avevamo bisogno, senza mettere in mezzo i sentimenti. E tutto funzionava a gonfie vele, finché non scoprimmo di aspettare una bambina.

All’inizio è inutile dire che mi sentii malissimo, avevo anche pensato di mettere fine alla gravidanza ma poi, grazie anche al grande supporto di Chris avevo cambiato idea. E se dovessi tornare indietro adesso rifarei la stessa cosa perché Lilia è la cosa più preziosa che mi sia capitata in tutta la mia vita. E’ semplicemente diventata la mia fottuta vita.
Certo, alcune volte mi manca uscire la sera e divertirmi in qualunque modo, senza preoccuparmi di quello che sarebbe successo il giorno dopo. Ma niente che si possa mettere a confronto col vedere la propria bambina compiere i primi passi, sentirla pronunciare per la prima volta ‘mamma’ e tutte le sue prime volte.

Con Chris avevamo anche provato a stare insieme e farla funzionare ma non ci riuscimmo, avevamo un carattere completamente incompatibile. Siamo comunque rimasti in un buon rapporto, amici oserei dire, per il bene della bambina. Continuiamo a volerci bene come quando avevamo diciotto anni.
Insieme a tutto questo si aggiunse una bellissima novità; i paparazzi avevano smesso di seguirmi. All’inizio, quando nacque Lilia, erano ovunque mi trovassi, convinti che fosse la bambina di Niall. Una volta che appurarono che non era come credevano, mi lasciarono in pace e non mi seguirono più. Adesso stavo vivendo una vita normale.

Per quanto riguarda Niall, beh si era ripreso alla grande da quell’incidente che ci aveva fatto preoccupare tutti. Le cose per lui e i ragazzi andavano veramente molto bene, erano nel pieno del loro successo e ne ero felice di questo.

Imparai anche a non amarlo più, e cominciai a vivere meglio. Senza nessuna preoccupazione e nient’altro.


Venni riportata alla realtà dal campanello che suonò. Scossi velocemente la testa e mi alzai dal divano in cui mi trovavo, per andare ad aprire la porta. Era Christopher.

“Ciao” dissi sorridendogli e lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia. Non era cambiato di una virgola, era sempre bello. L’unica cosa era un accenno di barba, che lo rendeva ancora più sexy.

“Ciao anche a te, piccola” sorrisi ancora di più al sentire quel nomignolo. Non aveva mai smesso di chiamarmi così. A volte mi faceva ritornare ragazzina, anche se adesso non è che fossi molto più grande. Avevo solo 21 anni.

Mi spostai per farlo entrare, e ci andammo a sedere sul divano presente nel salotto. Devo dire che mi ero trovata una casa abbastanza carina, per lo stipendio che percepivo. Era a due piani e abbastanza grande e confortevole per aspettare una ragazza e la sua bambina di quasi tre anni.

“Lil è pronta?” chiese dopo qualche minuto passato in silenzio, ma non uno di quelli imbarazzanti. Con lui ormai niente lo era più.

“Si, dovrebbe scendere a momenti” risposi sorridendo leggermente e voltandomi verso le scale una volta che sentii dei passi.

“Papà” quasi urlò affrettandosi a scendere le scale, ma prestando comunque attenzione a non inciampare. Sorrisi alla vista della scena che mi presentò davanti qualche secondo dopo. Una bambina che si scaraventò tra le braccia del papà con un sorriso enorme sul volto.

Scandal || [n.h.]Where stories live. Discover now