Ho i pugni così stretti che probabilmente le unghie mi lasceranno dei solchi sulla pelle. Vorrei voltarmi a tirare un pugno contro il muro ma non lo faccio più da due anni ormai. Le mie nocche hanno le ferite completamente rimarginate. Ma, se fossi nella mia stanza, so che sarebbe difficile resistere alla tentazione. Continuo a rivedere il film di quel tizio che guarda Giulia, che le parla. Mi poggio contro il muro. Comincio a segnare un ritmo nervoso con il piede destro mentre lo fisso incessante. Poi mi sento accarezzare un braccio. Non serve girarmi per sapere chi è. Riconosco il tocco. Riconosco l'odore.
"Tutto ok?" Mi chiede con voce innocente come se non fosse lei la causa della mia rabbia. Lei e quel tizio.
"Cambierei domanda..." rispondo secco.
"Ma che è successo?" Continua davvero a non capire.
"È successo che io per sapere 2 cose di te c'ho impiegato settimane, chiusa come eri. Oggi arriva il primo che ti fa due domande e sa già tutto di te." Non riesco a tenermi nulla, proprio niente.
"Ma come sa tutto??? Sa solo che ballo e che non bevo! Capirai che notizie riservate!" Mi dice con noncuranza.
"Beh e secondo te è normale che io abbia saputo che tu fossi una ballerina dopo 1 settimana e lui dopo 1 minuto???" Le chiedo sperando che capisca!
"Ma se non me l'hai chiesto? Che vuoi da me? Potevi chiedermelo e l'avresti saputo! Questa conversazione non ha senso!" Mi dice mentre si gira per andarsene.
"Eh no! Tu ora non te ne vai!" Le dico.
"Perchè? Temi possa andare dal barista?"
"Perché? Vuoi andarci?" Mi sento come se una tegola mi abbia appena colpito la testa.
"Sangio, ma ti sei ingelosito, per caso?"
"Io non sono geloso!"
"Ah, no! Sembravi!" Mi dice ridendo mentre si avvicina a me.
"Sembravo ma non lo sono!" Le dico troppo in fretta. E lei scoppia a ridere. Poi mi abbraccia e cavolo se mi sento a casa tra queste braccia. Mi raggomitolo su di lei . Infilo la testa nell'incavo del suo collo e finalmente respiro. Poi mi allontano quel tanto da poterla guardare.
"Andiamo a casa?" Lei mi sorride e lo prendo per un sì.
"Aspettami qua. Non rientrare!" Dovesse incontrare di nuovo quello!!!
Arrivo dagli altri, poggio 50 euro sul tavolo e dico a tutti che io e Giulia abbiamo avuto un inconveniente e dobbiamo scappare. Così dicendo lancio uno sguardo assassino al barista e torno dalla mia Lady.
Vado fuori dal locale e mi lancio su di lei. Non con passione ma con urgenza. Ho urgenza di abbracciarla, di sentirla mia, di accarezzarla. E nella mia testa si fanno strada sempre più consapevolezze che la riguardano. Mi piego e la prendo in braccio dalle gambe a mo' di sacco di patate. Lei comincia a chiedermi di farla scendere. Io di tutta risposta comincio a sculacciarle il sedere che si trova a pochi centimetri dal mio viso.
"Sei stata una bimba monella!" Le dico giocando.
Lei comincia a ridere e continuiamo a scherzare fino alla macchina dove la poso per terra e la bacio con lentezza. Tanta lentezza che potrebbe durare una vita e mi starebbe benissimo. Tanta lentezza che spero duri una vita perché mi starebbe benissimo.
Quando vede che mi sto avviando verso casa, mi dice
"Ma io non ho avvisato i miei che dormivo fuori..."
"E perché non glielo hai detto?" Le domando.
"Beh, perché non avevamo preso accordi di questo tipo e pensavo che, visto che la serata era più tranquilla, non volessi..." mi dice intimidita.
"Premettendo che dormirei tutte le notti con te tra le braccia, facciamo un patto: quando usciamo, tu dormi da me! E basta! Cominciamo con questo poi vediamo cosa si può fare per le altre notti..." E con il suono di queste parole nella macchina avvicino la sua mano intrecciata e stretta nella mia alle mie labbra. In risposta ricevo dei piccoli massaggi con il pollice sul dorso della mia mano. Quando arriviamo a casa andiamo subito in camera mia. Mentre le cerco uno spazzolino nuovo perchè non ha portato il suo, lei si spoglia e indossa la sua maglietta-pigiama. Quando arrivo con lo spazzolino in mano, vinco un bacio. E rido su quelle labbra tenere. Iniziamo a lavarci i denti ma come due bambini finiamo con lo sporcarci le guance di schiuma e schizzarci acqua in faccia. Anche lavare i denti con Giulia ha un sapore diverso. Appena finiamo le tolgo lo spazzolino di mano e lo poso nel bicchiere di fianco al mio, poi la prendo come una principessa e la porto a letto. Inizio a baciarle il viso. Le bacio le palpebre. Le bacio la punta del naso, le bacio il mento, le bacio le guance e poi le anche le labbra. Siamo di fronte, poggiati su un lato. Come le prime notti. Le metto una mano tra la guancia e il collo con le dita aperte in corrispondenza dell'orecchio. La guardo ed è perfetta. Il mio cuore batte forte come la prima volta. I nostri occhi si incastrano come la prima volta con l'unica differenza che ora si conoscono, si capiscono e si parlano. Rimaniamo a guardarci per qualche secondo in silenzio. Poi le strofino piano i polpastrelli, avvicino il mio viso al suo e la bacio lasciando i nostri corpi lontani. Non voglio metterle fretta. Dopo sabato potrebbe essere complicato fermarmi o non avere delle "reazioni" che potrebbero davvero imbarazzarla. Ma non voglio e non posso fare a meno di lei, dei suoi baci e del suo sapore. Cerco di trasmetterle tutto ciò che provo per lei con questo bacio, ma mi accorgo che non basta. Allora mi scosto appena, la guardo ancora, senza stancarmi mai.
"Giù, non ti farò una dichiarazione romantica perché non mi viene bene. Mi viene meglio scriverti una canzone. Ma ti amo." Ho paura. Ho paura di tante cose. Sempre le stesse. Che possa ferirmi, che possa essere un fuoco di paglia, che possa distrarmi dalla mia musica. Ma nel pronunciare quelle due paroline sento una pace dentro che non avevo mai provato. Sento che è la cosa giusta. Fingere che non sia così non comporterebbe nulla di buono.
Lei mi preme le labbra e si stringe a me. Questo abbraccio parla più di mille parole. Questo abbraccio mi dice quello che forse non è ancora pronta a dire. Questo abbraccio mi porta su in alto nel cielo e mi deposita sulla Luna. Continuiamo a baciarci con dolcezza. Non sposto le mani dal suo viso o al massimo dalla sua vita, non premo i nostri corpi più vicini. La amo ma non voglio metterle fretta. Per me il sesso non vale nulla e fare l'amore con lei sarà fantastico.Ma baciarla così, per me, è come fare l'amore. Continuo ad accarezzarle i capelli, le faccio i grattini sulle braccia e  così ci addormentiamo. Dormire è sempre più bello se la mia ballerina è con me.

*** capitolo lungo stavolta!!!

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