1. Compagno di stanza

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Harry si svegliò sentendo qualcuno che bussava insistentemente alla porta della sua stanza. Si girò verso l'entrata, mentre il bussare continuava, ad ogni battito sempre più forte. Guardò la sveglia sulla scrivania, posta tra i due letti, e quasi non riuscì a capacitarsi del luminoso 2:32 am impresso sopra quest'ultima, o al fatto che qualcuno stesse davvero bussando alla sua porta durante quell'ora della notte.

Solo che lui poteva capacitarsi di tutto ciò, visto che non era la prima volta.

"Harry" qualcuno bisbigliò dall'altra parte della porta. "Harry, dai, ho dimenticato le mie chiavi. Fammi entrare. So che mi senti."

Lo sentiva. Lo sentiva benissimo. Ma poteva anche far finta che non fosse così. Cosa che cercò di fare, rigirandosi dalla parte del muro e coprendosi la testa con il cuscino.

Harry era il tipo di persona che avrebbe potuto dormire ovunque, ad ogni ora. Possedeva un sonno molto profondo. Cosa che si era rivelata molto utile, vista la sistemazione.

Anche se avrebbe dovuto capirlo sin dal primo giorno.

Avrebbe dovuto capirlo dal momento in cui era entrato nella camera del dormitorio, con una scatola più grande di lui che stava per scivolargli dalle mani nel momento in cui aveva scoperto che qualcuno era già stato lì, lasciando la sua roba ovunque, sparpagliata per tutta la stanza. C'erano scatole in parte sfatte, e non era stata rispettata la linea che divideva a metà la camera, e per concludere, dei vestiti parzialmente piegati poggiati su entrambi i letti, con i cassetti dell'armadio spalancati.

Louis Tomlinson è un fottuto coglione.

Solo che Harry non l'aveva capito subito, visto che il ragazzo in questione era piombato nella stanza con le guance arrossate e con la fronte sudata, esclamando in modo apparentemente sincero un: "Scusa, scusa! Non pensavo saresti arrivato così presto, credevo di avere un po' di tempo per sistemare la mia roba!"

E quello era solo l'inizio.

Ed ora non riusciva più a riaddormentarsi. Louis continuava a bussare alla porta e Harry continuava a cercare di dormire, ma non ci riusciva, cazzo.

Sbuffando, scese dal letto e aprì la porta. Louis entrò inciampando, puzzava di birra scadente e profumo. Nella lieve luce che entrava dal corridoio poté notare la macchia di lucidalabbra rosso impressa sul suo collo e roteò gli occhi.

"Se mi svegli ancora un'altra volta," lo avvisò "ti tiro un pugno in faccia."

La porta si richiuse, facendo piombare la stanza nell'oscurità. "Non hai le palle" rispose Louis, indifferente. "E in ogni caso sono stanco. Ho intenzione di dormire, non preoccuparti." Sbadigliò e crollò sul letto, causando un rumore di molle in tutta la stanza. "Non voglio rovinare le tue preziose otto ore di sonno."

Harry guardò il suo compagno di stanza e si rimise a letto posandosi un cuscino sopra la testa, siccome Louis, ovviamente, russava come un cazzo di trattore. Harry era dell'idea che avrebbe davvero dovuto fare una visita, molto probabilmente soffriva di una sorta di malattia roncopatica.

O forse lo faceva apposta, sapendo che avrebbe dato fastidio a Harry.

Alla fine si rimise a dormire, con il fastidioso ronfare di Louis che gli rimbombava nelle orecchie, e la puzza di alcol che appesantiva l'aria nella stanza.

***

"Richiedi un nuovo compagno di stanza" suggerì Liam. "Non è difficile. Sono sicuro che non ci siano problemi nel cambiare stanza."

Harry sospirò. Avrebbe potuto, certamente, ma non voleva. Era come se avessero iniziato una guerra, lui e Louis.

Tutto ebbe inizio circa la seconda settimana di convivenza, quando stava cercando di studiare e Louis si allenava sul pavimento. Harry non era riuscito a fare a meno di chiedergli se avesse potuto farlo da qualche altra parte e Louis, in risposta, gli aveva rivolto un ghigno e acceso la musica. Era una guerra che si rifiutava di perdere, e se si fosse arreso e avesse richiesto per primo un cambio di camera sarebbe stato come sventolare bandiera bianca. Non aveva intenzione di farlo.

Not Happening - Larry StylinsonWo Geschichten leben. Entdecke jetzt