Parte 8.

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Avevano deciso di fare una passeggiata dopo aver provato tutto il giorno. Namjoon era rimasto in studio per sistemare un beat, mentre Yoongi e Jimin avevano declinato il loro invito per stare un po' da soli, visto che negli ultimi giorni avevano avuto un'agenda fitta di impegni; e così si erano ritrovati in quattro: Taehyung, Jungkook, Hobi e Jin. Erano andati a prendere un bubble tea vicino casa con l'intenzione di passeggiare in uno dei parchi lì accanto, ma dopo neanche una mezz'ora di chiacchiere e risate alcune fan li avevano riconosciuti, ed il loro sogno di una tranquilla passeggiata era sfumato in un battito di ciglia.

"Corri Tae." Jungkook lo aveva richiamato alla realtà, il moro sembrava perso nei suoi pensieri.

Si girò a guardarlo stralunato, continuando a mordicchiare la cannuccia del suo tea. "Perché dobbiamo correre? Ci sono i bodyguard con noi, andiamo in macchina e torniamo a casa." disse con ovvietà. Non capiva perché Kook, e anche Jin e Hoseok ora che ci faceva caso, avevano dei sorrisi eccitati che andavano da un orecchio all'altro.

"Andiamo, ogni tanto comportati come il venticinquenne che sei. Corriamo a casa. Seminiamole. Sarà divertente." Jin sembrava il più eccitato di tutti.

Tae alzò un sopracciglio in risposta. "Devo ricordarti che hai ventotto anni, nonnetto, e che se proviamo a scappare senza avvisare i bodyguard Bang PD-nim ci ucciderà non appena metteremo piede dentro casa?"

"Quanto sei noioso..." e Tae non poteva credere che a dirgli quello fosse proprio il suo migliore amico. Non che Kook non avesse ragione, si rendeva conto anche da solo che stava reagendo come la più noiosa delle persone, ma lì non si trattava di fare gli idioti a casa, o in sala prove, o durante shooting e interviste, lì si trattava di scappare dalle persone che avrebbero dovuto tenerli al sicuro, con il rischio di andare in giro e farsi beccare senza protezione alcuna, oltre al rischio di far arrabbiare Bang PD per la loro avventatezza e stupidità.

"Sono solo responsabile."

"Che è il significato di noioso."

"Kim Seokjin sto per ucciderti, e sarà legittima difesa." disse il moro guardandolo.

Jin gli si avvicinò sorridente e "non lo faresti mai, ti mancherei troppo altrimenti." con tanto di occhiolino che fece strozzare Tae con il suo bubble tea.

"Smettila di provocarlo." lo riprese sorridente Hoseok. "Lo sanno... i bodyguard intendo." ci tenne a precisare il ballerino. "Glielo abbiamo chiesto ed in via del tutto eccezionale, visto che siamo vicino casa e visto che loro sono tanti-"

"E visto che noi siamo molto più veloci di un'orda di fan che si spintonano a vicenda." sottolineò Jungkook.

"Già. Visto tutte queste cose, ci hanno concesso di farlo... a patto che seguiamo due unici punti fondamentali: scappare veloci, in modo da non farci riprendere, così eviteremo il rimprovero di PD-hyung, e che durante la corsa teniamo sempre sott'occhio la loro posizione, per non rischiare di rimanere scoperti." spiegò Hoseok. Sembrava avessero studiato la cosa nei minimi particolari, e si chiese di preciso quando avevano avuto il tempo di discuterne con la security... forse passava troppo tempo con la testa tra le nuvole.

"Allora, ci stai?" gli chiese lo hyung.

"Ci sto, nonnetto." lo prese in giro il moro.

"Allora vai!" Jin diede il via ai ragazzi, e visto che Tae non aveva reagito all'istante - aspettandosi almeno un conto alla rovescia - lo aveva preso per mano e trascinato con lui.

Per i primi trenta secondi Tae si era fatto trascinare dal maggiore, la mano passivamente stretta in quella dell'altro, ultimi del gruppo perché Jin era diventato sì atletico e coordinato in quei sette anni, ma non così tanto da superare il loro miglior ballerino, o il maknae d'oro - forse contro Namjoon e Yoongi avrebbe potuto avere delle chance -.

Thinking Out Loud - a Taejin storyWhere stories live. Discover now