~ Tree ~

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Immediatamente feci tre inchini velocemente,in segno di scuse.

<Scusami davvero tanto!> Dicesti. Hisashi accanto a te rideva.

Il ragazzo sembrava essere al telefono, dato che una voce uscì da esso.

<Sunghoon? Tutto apposto?> Chiese quella voce che ti sembrava familiare. Il ragazzo che sembrava chiamarsi Sunghoon,vi guardò male e si mise in cammino.

<Si,Heeseung Hyung. Dove mi hai detto che devo andare?> Disse allontanandosi sempre di più.

Heeseung? Quel Heeseung? E se fosse lui? Dovrei fermare quel tipo? No,Y/n cosa stai dicendo,ci saranno migliaia di Heeseung in Corea. Devo smetterla di dire cavolate.

Decisi di lasciar perdere e dirigerti verso la gelateria più vicina. Presi il così tanto voluto gelato per Hisashi.

Tamako ti mandò un messaggio per dirti che sarebbe venuta a prendere Hisashi. Finalmente ti saresti liberata di quella peste.

Heeseung's pov

Ero al telefono con Sunghoon,era andato a Seoul a fare un giro perciò gli dissi di portarmi molte scatolette di ramen. Quello di Seoul era molto meglio di quello di Incheon.

All'improvviso sentii delle urla. Mi preoccupai. Una voce femminile chiese immediatamente scusa. Era veramente molto familiare.

<Sunghoon? Tutto apposto?> Chiesi ansioso.

<Si,Heeseung Hyung. Dove mi hai detto di andare?> Domandò.

<Qualsiasi negozio,basta che porti del ramen.> Ordinai.

<Va bene. Attacco,ciao.> Disse.

<Ciao.> Lo salutai. Mi misi seduto sul divano,pensando a quella voce,sembrava essere quella di Y/n. Sarei dovuto andare lì con lui,almeno se fosse stata Y/n,sarei riuscito a vederla.

~~

Arrivò finalmente l'ora di dormire. Non vedevo l'ora di vedere Y/n. Misi delicatamente la testa sul cuscino,e chiusi gli occhi addormentandomi.

~•••~

Arrivai al nostro posto. Dopo pochissimi minuti,arrivò anche Y/n.

<Ciao Heeseung!> Mi salutò sorridendo. Il suo sorriso era qualcosa di magnifico.

<Hey Y/n. Come stai?> Chiesi.

<Sto bene. Tu?> Domandò a sua volta.

<Anch'io sto bene.> Affermai. Ci sedemmo entrambi sulla panchina. Lei mi guardò con i suoi bellissimi occhioni marroni.

<Com'è andata la tua giornata?> Chiese.

<È andata bene,come al solito. La tua invece?> Domandai.

<Metà metà. Sono stata licenziata e ho pure fatto una bruttissima figura con un ragazzo.> Disse lei. Appena sentii la parola "ragazzo" mi irrigidii.

Ragazzo? È fidanzata? Le piace qualcuno?
No. Heeseung,smettila,non sono affari tuoi questi.

Pensai.

<Oh,mi dispiace.> Dissi dispiaciuto. Lei sorrise. Ci furono degli attimi di silenzio. Vidi un grande albero,e mi venne un'idea.

<Ci arrampichiamo su quell'albero?> Chiesi.

<E se cadiamo?> Domandò preoccupata.

<Giusto,hai ragione.> Affermai io.

<Non fa niente,proviamoci comunque.> Disse. Io annuii e ci avvicinammo a quell'albero.

<Vado prima io,poi ti aiuto a salire,va bene?> Dissi.

<D'accordo.> Rispose lei. Mi arrampicai,e riuscii a salire. Diedi un'occhiata; c'era una vista magnifica,la luna,il cielo stellato,e molte altre panchine.

<C'è una vista fantastica da qui!> Dissi.

<Cosa? Davvero? Voglio vedere anch'io!> Affermò lei. Le porsi la mia mano,aggrappando le sue braccia,aiutandola a salire. Una volta arrivata lì,aprì la bocca affascinata.

<Hai ragione! È bellissimo tutto ciò!> Disse. Io la guardai mentre lei guardava con gli occhi speranzosi il tutto.

Era come una bambina quando vedeva la bambole. E quelle sue due trecce che legavano i suoi capelli,la facevano sembrare ancora più infantile.

<Dobbiamo scendere.> Dissi io.

<Oh,si.> Rispose. Scesi io per primo,di nuovo. Una volta a terra,la guardai dal letto.

<Ti aiuto a scendere.> Dissi. Lei sembrò essere a disagio. Capii immediatamente.

<Tranquilla,non ti guardo le tue cose.> Affermai. Cambiò subito espressione,pronta a scendere. Fu quasi riuscita a scendere,ma per sbaglio mollò la presa dal ramo,e cadde su di me,facendo cadere anche me.

Fortunatamente riuscii a prenderla,senza che si facesse male. Ci ritrovammo in una posizione al quanto imbarazzante.

Immediatamente lei si alzò,aiutandomi ad alzarmi.

<Scusami tantissimo,non era di mia intenzione. Ti sei fatto male?> Chiese controllando che stessi bene.

<Sto bene,non preoccuparti.> La rassicurai con un sorriso. Tornammo a sederci sulla panchina.

<Ho notato una cosa...> Iniziò lei.

<Cosa?> Chiesi curioso.

<Tutto ciò dura così poco,però quando ci svegliamo sembra che siano passate molte ore. Sono l'unica che l'ha notato?> Domandò. Riflettei sulle sue parole.

<Hai ragione.> Affermai. Improvvisamente il segnale sul cielo spuntò facendo quel fastidioso rumore.

<Vai prima tu.> Dissi.

<Ok. Voglio tornare nella realtà!> Esclamò salutandomi. Appena se ne andò dissi la stessa cosa.

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Non so cosa scrivere BAAHAHAHA

[𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌] ー l.hsWhere stories live. Discover now