E' sempre stata lei - Parte II

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Salve mie care Queenies! Vi rubo giusto un secondo, prima di lasciarvi alla lettura del nuovo capitolo, per informarvi che la prossima settimana la pubblicazione di "Il Corso di Fotografia" slitterà a venerdì 25 Giugno. Grazie di tutto e buona lettura!
Baci
Manuela-Rhapsody

Il six-pence mi scivola delle dita tremanti e cade sul pavimento dal lato del bordo, fa uno, due, tre, quattro veloci giri su se stesso e poi stramazza al suolo senza più forza alcuna. Ed è così che mi sento io ora, senza forze come la mia preziosa moneta, svuotato delle energie, privo di ogni forma di resistenza. Possibile che l'ho avuta accanto a me per tutto questo tempo e non mi sia accorto di nulla? Possibile che sia stato così cieco da non vedere, da non capire? Adesso però mi è tutto chiaro, l'ultimo tassello che mi mancava per comprendere la verità è stato sistemato al suo posto e il quadro che mi appare davanti agli occhi è più limpido del cielo d'Agosto sopra di me.

-Grazie signorina Taro, è stata davvero gentile a concedermi quest'intervista-

La giornalista spegne con un click il suo mini registratore portatile e lo posa in borsa.

-La farò contattare dalla redazione non appena sarà pubblicato l'articolo- le dice ancora -Ma penso che massimo per martedì dovrebbe uscire-

-Va benissimo- le risponde lei -La ringrazio-
-Grazie a lei e...buon lavoro-
-Buon lavoro anche a lei-

Un sorriso gentile, di circostanza, e la signorina Knight del Daily Mirror si allontana dal palco, raggiungendo il backstage dalle scalette del settore sinistro. Mi chino a raccogliere il mio plettro, lo poso nella tasca dei jeans e non appena mi alzo vedo lei fissarmi con sguardo pungente, intensamente profondo. Sa che adesso ho capito, anzi, è stata lei a volere che lo capissi proprio adesso che siamo alla fine di tutto, altrimenti non avrebbe detto quella frase.

Ma chi è che adesso mi sta guardando? E' Frida o è...

-Lilibeth- pronuncio il suo nome con voce sommessa, quasi temendo che dicendolo ad alta voce possa scomparire di nuovo -Lilibeth, io...perché?- è tutto quello che riesco a chiederle, ma forse è questo l'unico punto cruciale di ogni cosa.

Lei non mi risponde, abbassa la testa e lascia ciondolare nella calda aria d'estate il suo boccolo biondo. La raggiungo allora al pianoforte, poggio la mano destra sotto il suo mento e le giro il viso verso di me: -Lilibeth...Lilibeth dimmi perché- le ripeto -Dimmi perché sei andata via-

-Perché ti avrei rovinato la vita, ancora non l'hai capito?- mi risponde a voce alta, aggrottando nervosa la fronte e scostandosi dalla presa della mia mano -Tu avevi una carriera davanti a te, la musica, e...e io che futuro ti potevo dare? Diventare padre di un figlio non tuo, questo, solo questo. E poi la tua famiglia, tuo padre...-
-...erano tutti problemi risolvibili- l'interrompo io -Mio padre ti avrebbe accettata, anzi, vi avrebbe accettati e poi...la mia carriera: tu non saresti potuta essere un ostacolo, mai, mi hai sempre appoggiato, spronato ad andare avanti. Avresti dovuto parlarmi delle tue paure anziché scappare-
-Ci sono delle paure che si impossessano di noi fino a diventare delle ossessioni Brian e...e io non ci dormivo più la notte. Quando quella sera ti vidi suonare al Marquee, ecco..è stato lì che non ce l'ho fatta più-

Frida, o meglio, Lilibeth abbassa la testa e si accascia senza forze al pianoforte.

-Ma dove sei stata?- le domando ancora, intenzionato più che mai a capire tutto -Io e i ragazzi ti abbiamo cercata dappertutto, anche a lavoro nessuno sapeva nulla di te-
-Perché fui io a dire alle ragazze di non dirti nulla- mi spiega, il suo tono di voce è tornato a esser pacato -Mi licenziai il giorno dopo il concerto al Marquee e andai a vivere a casa di una mia amica che mi promise di aiutarmi a trovare un altro lavoro, ma...ma le cose non sono andate come speravo andassero-

Il corso di fotografia - A Brian May Fanfiction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora