Tornare a essere soli

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I personaggi della saga di Harry Potter sono di proprietà dell'autrice JK Rowling e l'opera, di mia invenzione, è stata scritta senza scopo di lucro.

Ginny guardò fuori dal finestrino mentre l'Hogwarts Express lasciava Londra per portala nella scuola di magia dove aveva rischiato di morire già due volte negli ultimi sei anni.
Mentre case e vie cittadine lasciavano posto alla prima periferia, Luna, nel sedile davanti al suo, leggeva silenziosamente una vecchia edizione de 'Il Cavillo', lasciando la rossa a rimuginare sull'anno passato.
"Ginny..." Hermione entrò nel loro scompartimento e si sedette vicino all'amica. "Oh, ciao Luna, lo sai che stai tenendo il giornale al contrario?" disse, prendendo con due dita l'orlo del mensile.
"Sì, lo faccio per avere un punto di vista diverso."
"Come?" Hermione spalancò gli occhi e si girò verso Ginny che alzò le spalle e tornò a guardare fuori.
Hermione non era l'unica a esser tornata quell'anno per recuperare gli studi persi, ma Ron e Harry avevano scelto di entrare in accademia per diventare Auror senza dare i MAGO e, visto quello che era successo durante la battaglia, nessuno aveva detto loro che non avrebbero potuto farlo. Anche la riccia avrebbe potuto farlo, ma lei aveva preferito completare il suo percorso di studi in modo formale.

"Tutto bene?" Hermione si era rivolta a Ginny, notando quando fosse triste. La rossa annuì distrattamente con il capo e alzò le spalle.
"Ginny è un po' triste perché pensa che lui si sia scordato..." iniziò Luna, da dietro il giornale.

"Luna..." la interruppe la ragazza quando si rese conto che l'amica aveva capito, come al solito, tutta la situazione, poi si morse il labbro e si rivolse all'altra amica. "Va tutto bene, Hermione, non preoccuparti" disse, alzandosi in piedi e uscendo dallo scompartimento.
Loro non potevano capire: Hermione e Ron avevano scoperto di amarsi e durante l'estate si erano un po' isolati per studiarsi a vicenda in quella nuova veste di fidanzati, lasciando lei e Harry da soli. Harry era stato, come sempre, un amico dall'animo gentile e non aveva mai fatto passi troppo lunghi nei suoi confronti e Ginny gli era stata accanto quando gli incubi della battaglia erano stati troppo pesanti per essere affrontati da soli. Si erano aiutati, ma nient'altro. Ginny aveva scoperto che gli voleva un bene dell'anima, ma che il suo cuore non era pronto per riallacciare un rapporto importante con lui. O con chiunque altro. E a Harry era bastato. Quell'estate avevano giocato a Quidditch e avevano bevuto tè freddo nel cortile della Tana, quando tutte le incombenze burocratiche della guerra erano finite e la scuola era stata ricostruita.
Harry le aveva chiesto di scrivergli, una volta ripresa la scuola, e Ginny aveva promesso di farlo, in nome di un rapporto che non avrebbe mai potuto essere cancellato.
Passò davanti a qualche scompartimento, salutò con la mano qualche compagna, ma non si fermò da nessuno, continuando per la sua strada. Fu solo una volta arrivata in fondo al treno che si arrestò e tornò a guardare fuori dal vetro che dava sul corridoio: i boschi si susseguivano, intervallati solo da grandi sprazzi di prati e campi incolti. Sospirò: era più spaventata in quel momento che durante l'anno passato.

Hermione cercò Ginny per tutto il treno e fu solo dopo un'ora che la trovò a guardare fuori dal finestrino, all'inizio del treno. "Ginny..." la chiamò.
La ragazza si voltò e la riccia vide nei suoi occhi una tristezza che le riempì il cuore. Da quanto tempo era in quello stato? E perché lei, che aveva quasi vissuto tutta l'estate a casa sua, non se ne era accorta? "So che non va tutto bene. Scusami se..."
"Non preoccuparti, te l'ho già detto" la rassicurò Ginny, sottovoce, come se non riuscisse a parlare a voce alta.
Hermione si avvicinò a lei e abbracciò le spalle. "Io invece mi preoccupo. Mi spiace non aver capito prima. Io..."

Ginny si voltò verso l'amica sorridendo tristemente. "Lo so. Ma davvero, c'erano tante cose più urgenti: la battaglia, ricostruire la scuola, il ministero, i tuoi genitori... Hermione, non era importante".
"Tu sei importante, Ginny, e mi spiace davvero non esserti stata vicino. Sei come una sorella per me."
La ragazza capiva che Hermione era veramente dispiaciuta e non voleva che, oltre a tutto il resto, si preoccupasse anche delle cose di cui non doveva, così la interruppe cercando di sdrammatizzare. "Come sarebbe a dire 'sei come una sorella'? Io sono tua sorella! Non hai intenzione fare di Ron un uomo onesto? Vuoi usarlo così?"
Hermione divenne rossa sulle guance e si imbarazzò. Ginny rise e l'abbracciò. "Abbiamo tutti passato un brutto anno e ora dobbiamo ricominciare. È solo che a volte è difficile, ma ci riprendiamo tutti quando c'è bisogno, lo sai..."

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