Capitolo 5

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"Fottutissimo stronzo." Disse Alex dando un pugno al muro. "Hai capito bene Alex.." dissi facendola sedere a forza sul letto sul letto tirandola per le spalle. Affonda nel materasso di fianco a me "Non può averlo fatto.." "Si esatto, la tua grande possibilità per andare avanti non può averlo fatto." Dissi sarcastica. "Sempre gentile tu e? anche quando di mezzo c'è una tua am.." le misi il cuscino sulla faccia e mi alzai. "Lex non è mia amica. Ma le voglio bene okay?" Mi sentii arrivare il cuscino dietro la testa. La fulminai con lo sguardo. Lei rise. Si aprì la porta del bagno ed uscii Lex. Aveva uno stato diverso, anche per via dei vestiti che le avevo prestato che non le donavano molto, ma era comunque ancora scioccata. Lo si leggeva negli occhi. Mi passò in silenzio il suo vestitino giallo di prima. Lo esaminai per un po': vestito corto, ma non troppo, di un giallo chiarissimo sgualcito da delle chiazze nere, un merletto all'altezza della scollatura, e le cento sterline stropicciate nel cinturino di pelle.

Lex si ferma davanti allo specchio e fissa la sua immagine, che sembrava più una chiazza nera a causa dei miei vestiti che a lei non le donavano molto.

Niente.

Niente.

Niente.

Si siede sul letto, giocherellando nervosa con le mani, e tenendo lo sguardo sulle (mie) scarpe. Ci sediamo vicino a lei. Notai che era frustata, e probabilmente dal ricordo del viso di quell'uomo. "Li vedi questi?" dissi mettendole i soldi sotto il naso. Lei annuisce lentamente,senza fretta. "Non valgono nulla." dissi gettandoli a terra. Li guardò, poi li pestò con il piede con rabbia e foga. "E brava la mia ragazza." dissi compiaciuta. Prese l'elastico nero che aveva al polso e si legò i capelli crespi, mostrando il suo visetto tumefatto. Sentimmo bussare forte alla porta. Aprii di fretta credendo fosse qualcuno che chiedeva aiuto con urgenza, ed invece mi ritrovai Harry. Entrò di corsa dandomi una spallata spingendomi contro la porta. Quando mi girai lo ritrovai in ginocchio davanti a Lex. Le accarezzava il viso all'altezza del graffio, senza dire una parola. Si guardano, poi lei abbassa lo sguardo. E lui smette di accarezzarle il viso. Le mette le mani sulle ginocchia guardandola. Quei due, che bastardi. Lui, non dice nulla ma la guarda solamente. Lei, a testa bassa senza dire nulla, distrutta, ed il fatto che lui non faceva nulla mi mandava in bestia. E dunque questo l'amore di quei due? Quella ragazza rischia di autolesionarsi per il dolore che aveva, e lui? Nulla. Zitto. "Quindi tu la ami giusto?" dissi avvicinandomi a lui con le braccia incrociate. Lui si gira guardandomi, e annuisce. "Beh, sai, oltre a guardarla potresti dire qualcosa." Dissi sedendomi sul bordo del letto. Lui mi guarda, poi Lex si gira. "Cami va tutto bene." mi disse mettendomi la sua mano gelida sulla mia gamba. "è quindi questo l'amore di cui parlate tutti.." Alex si alzò. "Ragiona prima di parlarne." La guardai storto. Si gira. "Si, tu che ne sai d'amore. Tu non sai cosa significa amare, tu sai solo odiare." mi disse Alex freddamente. Sentii quelle parole, ma non ebbi manco il tempo di pensarci su, perchè:" ascoltami Alex, tu invece cosa ne sai di me? Se Se non fosse stato per quella che tu chiami una puttana, Lex veniva ancora stuprata, e forse a quest ora non avremmo saputo nulla di lei. Me ne potevo fregare altamente, perchè di quell'uomo non me ne fregava e non me ne frega un cazzo, ma le cose sono andate diversamente. Voi siete troppo innocue, troppo figlie di mammina per essere definite puttane." Le mie parole uscivano da bocca senza controllo, non sapevo nemmeno io cosa cazzo stavo dicendo. "Ma si, ma dai, sai una cosa?" presi i soldi da terra. "è vero quello che dici, perché io, ansi noi non sappiamo amare. Noi puttane siamo così." le misi i soldi sotto il naso e poi li buttai a terra. "Noi siamo puttane. Non possiamo amare. Noi puttane." Sussurrai l'ultima frase. Presi il cellulare ed uscii lasciando i ragazzi nella MIA camera. Percorsi a passi veloci quello che ormai definivo il mio corridoio personale ed uscii dall hotel come al solito. Percorsi di fretta le strade, distratta, e speravo che una macchina mi avrebbe investita da un momento all'altro. Che troia quella Alex. Ricordo che è stata la sottoscritta a salvare Lex dai rapporti sessuali non protetti di quello stronzo, sono io quella ragazza che ha preso a calci uno stronzo e si è occupata di Lex, e si, sono io quella che è stata chiamata puttana. Cominciai a correre e ricominciai a piangere. Stavo mandando tutto a rotoli. Tutto...

Angels With Black Wings. ||Niall Horan.||Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt