Capitolo 1: Persa nei sogni

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(I desideri non si possono evocare,
né soffocare a piacimento.
Essi nascono dalle profondità
più remote del nostro animo,
più nascosti di ogni altra intenzione
siano essi buoni o cattivi.
E a nostra insaputa."
MICHAEL ENDE)

Da giorni continuavamo a spostarci senza sosta per evitare i vari nemici che ormai mi cercavano. Per uccidermi a causa dei miei poteri come Grisha, o peggio per vendermi e usarmi come arma essendo la prima Evocaluce.
Ormai i problemi che mi causavano i miei lineamenti misti Sho erano l'ultimo dei miei pensieri.
Ero grisha da solo qualche mese e non mi capacitavo ancora di come potessero essere odiati e perseguitati come streghe da molte persone del continente. Ho letto la loro storia, e devo ammettere che la loro situazione è migliorata solo dopo l'arrivo dell'Oscuro, che ne ha alzato il valore nella società e il prestigio. Ma le superstizioni restano, e la Faglia d'Ombra creata non ha giocato a loro favore.

Come vorrei essere forte abbastanza per distruggerla per sempre. Ma ora come ora mi è impossibile. Certo avrei avuto una possibilità con l'aiuto dell'Oscuro come amplificatore...Ma essendo lui l'Eretico Nero non poteva più essere un'opzione, dovevo contare solo sulle mie forze e per farlo dovevo trovare il Cervo bianco di Morozova.

I giorni da fuggiaschi scorrevano frenetici  Cercavo spesso di non pensare a lui, durante i pochi momenti in cui Mal e io ci accampavamo per riposare. Ero finalmente con Mal, la prima e unica famiglia che avessi mai avuto, oltre che il mio primo amore... Eppure mi sentivo come incompleta.
Possibile che sia riuscito a far penetrare i suoi tentacoli di oscurità dentro di me così in profondità ?
Razionalmente lo odiavo per avermi ingannata, e per il fatto di essere lui la causa di tante morti e dolore, ma per il mio cuore era un'altra storia. Lo sentivo spezzato quasi fossi stata colpita da uno Spaccacuore.

Continuavo a rivedere il suo volto nelle ombre, con quegli occhi penetranti che mi chiamavano a se, e a ripensare ai momenti passati con lui, in cui credevo alle sue dolci parole. Mi ripetevo che erano solo Inganni, ma nel mio cuore il dubbio che ci tenesse per davvero restava.
Poi iniziai a sognarlo.

Il suo ricordo mi perseguitava ogni volta che abbassavo la guardia. Iniziava sempre allo stesso modo il sogno:
Io e Mal che correvano spensierati nel prato dell'orfanotrofio. Poi arrivava il cervo bianco a condurmi nel bosco, e proprio mentre stavo per toccargli il manto lucente sentivo i suoi occhi su di me, infine il cervo fuggiva lasciandomi sola in sua presenza.
I sogni diventavano sempre più nitidi e reali, le prime notti il generale Kirigan era lontano per poi farsi via via sempre più vicino, fino a quasi sentirne il respiro sulla pelle.

Mi svegliavo sempre col cuore che mi scoppiava nel petto e il fiato corto. Mal preoccupato mi chiedeva dei miei incubi, ma non avevo il coraggio di raccontargli la verità sulle mie palpitazioni, per cui mi sentivo in colpa. Avere Mal accantto mi scaldava il cuore, ma in un modo diverso ormai.

Senza rendermene conto, attendevo la notte per poterlo rivedere nel mondo dei sogni, dove nessuno avrebbe potuto giudicare i miei sentimenti e il mio cuore, che lo desiderava ancora malgrado tutto.

Nelle ultime notti lui era nel bosco del Piccolo Palazzo, vicino alla fontana dove mi aveva condotta mesi fa, in un giorno di addestramento.
Era proprio dietro di me che mi attendeva. Potevo sentire il calore irradiato dal suo corpo imponente. Allungava la sua mano verso di me, sistemandomi una ciocca di capelli ribelli dal viso, mentre mi giravo verso di lui per vedere il suo bel volto cupo, illuminato da un raggio di sole filtrato dagli alberi.
Il suo sguardo sembrava diverso dal solito, era felice e sollevato nel vedermi, mentre mi accarezzava il viso dolcemente col pollice.
Il suo tocco così delicato, caldo e possessivo sembrava così reale da farmi rabbrividire.
Poi per la prima volta nei miei sogni prima muti, iniziò a parlarmi.

È nell'oscurità che si trova la luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora