Salto in piedi, non ho bisogno che me lo chieda due volte. La bacio, tirandole i capelli che scendono lungo la schiena. "Voglio che mi scopi" dice facendo contrarre di nuovo il mio cazzo. Non pensavo di potermi riprendere così velocemente dopo un orgasmo, ma Emily manda all'aria tutte le mie convinzioni.

"Adoro quella tua piccola boccaccia" è raro che lei imprechi ma quando lo fa lo trovo divertente ed erotico allo stesso tempo. È così innocente. 

"Allora è un sì?" dice e si allontana, togliendosi la maglietta, lasciandomi il suo corpo esposto, coperto da un misero perizoma a malapena visibile.

Emily si guarda le spalle con un sorrisetto, ma sono troppo distratto dal suo sedere sodo per rispondere subito. "Terra chiama Hunter."

Alzo la testa di scatto e le sorrido. Ovviamente è un sì. Come se potessi mai lasciarla in sospeso dopo che mi ha appena regalato uno dei migliori orgasmi della mia vita.

"Sempre." dico mentre la sollevo, gettandola sopra la mia spalla e portandola in bagno.

* * *

"Grazie per essere venuto con me oggi, Hunter" sorride con aria grata e triste allo stesso tempo. "Lo apprezzo molto."

Le stringo delicatamente la mano che sto tenendo. "Quando vuoi" le dico sinceramente. "Sono contento che tu abbia visto tuo padre, forse ti sei tranquillizzata un po'?" le chiedo speranzoso.

Di recente era così preoccupata per suo padre che iniziavo a temere anche io, per lei

"Sì, sono decisamente felice di esserci andata. Non era così male come avevo immaginato che fosse, quindi questo è positivo. Avevo immaginato così tanti scenari nella mia testa preparandomi al peggio, ma ora, mi rendo conto che ho ancora molto tempo prima che mio padre si dimentichi di me."

"È successo lo stesso con mia nonna" ci dice Devon dal sedile posteriore. Potrebbe non piacermi tanto, ma a poco a poco sto provando simpatia per lui. 

Lo abbiamo incontrato all'ospizio in cui si trova il padre di Em. Devon era lì a far visita a sua nonna e quando stavamo per andarcene lo abbiamo visto lì, che aveva qualche problema con la macchina. 

Mi sono offerto di dargli un passaggio per tornare a casa, e ho ricevuto uno sguardo incredulo da parte di Emily.

Non sono un completo stronzo, non lo lascerei al suo destino così. Inoltre, ha picchiato Nick il coglione, quindi gli dovevo un passaggio.

"Penso che tutti abbiamo a che fare con situazioni del genere." dico. So di aver avuto a che fare con cose come queste in passato, e pensare che quello fosse perfino qualcosa di peggiore mi fa ben sperare. 

"Mi dispiace che tuo padre sia lì dentro, Em, ma è davvero un bel posto." Devon la rassicura e per una volta apprezzo davvero la sua presenza. "È in buone mani."

"Comunque, è difficile" Emily alza le spalle. "Voglio dire, mio padre non sarà più a casa. Mi mancherà."

"Questa è la cosa bella degli orari di visita" dico sollevandole la mano e baciandola sul dorso. "Possiamo andarci quando vuoi" prometto. L'ospizio è solo ad un'ora fuori città, perciò non è che non lo vedrà mai.

Certo, diventerà più difficile con il progredire della sua malattia, ma è per questo che sono qui. Per tirarla su, quando si sente giù.

Mi sorride e rivolge lo sguardo a Devon. "Sei pronto per il ballo di fine anno? Lo smoking? L'accompagnatrice?" chiede e so che non è veramente interessata, ma solo disperata di cambiare argomento.

"In realtà ho chiesto a Tara di essere la mia accompagnatrice" dice e io alzo le sopracciglia. Quindi avevo ragione, è interessato a mia sorella. "Solo come amici" aggiunge ma sono dubbioso.

"Certo, amici." Emily solleva un sopracciglio. Non gli crede tanto quanto me.

Guardo Devon da sopra la spalla, ha un'aria imbarazzata e comincio a ridere per quanto sia sospetto. "Tutto quello che posso dirti è buona fortuna" gli dico. Mia sorella non è la persona più facile con cui stare. 

Relazione o no.

Emily ha ragione, dal momento in cui è nata, Tara voleva tutto per sé, oppure non doveva essere di nessuno. Ho pietà per il ragazzo che si metterà con lei.

Tranne Nick, lo torturerei volentieri a morte.

"Non è così male" la difende Devon e io lo schernisco, la conosce da cinque minuti. Forse dovrebbe provare a vivere con lei. "Non lo è. Certo è una maniaca del controllo e le piace tutto come dice lei, ma è quello che mi piace. Dice quello che pensa. Nessuna bugia."

Devo essere d'accordo su questo. Tara non ha nascosto il suo odio per la mia relazione con Emily, onestamente, a volte vorrei che chiudesse la bocca e lo superasse, ma poi...penso che non sarebbe mia sorella. No?

"È decisamente unica nel suo genere" commenta malinconica Emily.

"E tu? Porterai al ballo di fine anno l'ex allenatore di football della scuola?" chiede Devon e io quasi ringhio sottovoce. "Non giudico o altro. Mi sta bene la vostra cosa, ma molte persone la trovano davvero strana."

Non posso discutere. È un piccolo tabù, tecnicamente, non ero l'insegnante di Emily, ma sembra comunque strano. L'unico vantaggio che abbiamo è che la nostra relazione è iniziata prima che diventassi insegnante a scuola. Anche se allora era solo sesso. 

"A proposito, hai trovato un altro lavoro?" mi chiede.

"Ho alcuni colloqui in arrivo" gli dico e annuisce. 

"Hunter ha-" Emily inizia a parlare ma viene interrotta quando un enorme botto risuona nelle mie orecchie. 

Sento i finestrini che si frantumano e le gomme che stridono. Il grido di Emily mi fa gelare il sangue.

Il cuore mi batte nel petto mentre l'auto si ribalta, una, due e poi tre volte, prima di rimanere sottosopra.

Sento il sangue che mi cola lungo la guancia e la testa che mi martella. Devon è svenuto sul sedile posteriore. Il suo braccio è girato e la sua testa sanguina.

Guardo Emily, sembra che stia bene, ma prima che possa assicurarmene, diventa tutto nero. 






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