"Vuoi?" Le porgo il bicchiere, spingendomi leggermente in avanti con il busto.

"Di prima mattina?" Solleva un sopracciglio con aria scettica, ha lo stesso sguardo della McGrannitt quando, al primo anno, le dissi che non avevo svolto i compiti perché un Dorsorugoso Norvegese li aveva mangiati. Non mi ha creduto, anche se doveva ammettere che era una scusa migliore rispetto a quella del giorno precedente: avevo detto che Scorpius aveva scorreggiato sui miei compiti e, io, non li avevo portati, perché emanavano un odore così fetido che, anche solo avvicinandosi, si poteva morire. Scorpius si era così offeso che non mi parlò per tre giorni.

"Di prima mattina" affermo.

"Di prima mattina" biascica e prende il bicchiere, inizia a studiarlo e ad osservarlo come se fosse l'oggetto più prezioso al mondo.

"Di cosa mi vuoi parlare?" Con un piccolo salto mi siedo sulla scrivania di mogano scuro e mando giù tutto il Whisky Incendiario contenuto nel mio bicchiere, per poi versarmene altro.

"Mi devi rispondere sinceramente" distoglie il suo sguardo dal bicchiere e mi guarda dritta negli occhi "tu lo conoscevi già?"

Cerco di non guardarla negli occhi, altrimenti non riuscirei a mentirle "chi?" Le domando facendo finta di non capire.

"Non fare finta di non capire a chi mi riferisco. Gli hai mai parlato?" Si avvicina verso di me con aria minacciosa.

"Non sto facendo finta di non capire" le rispondo, Cassandra si avvicina ancora di più.

"Lui ti conosce" come ha fatto a scoprirlo? Ormai le punte dei nostri nasi sono uno contro l'altro e le nostre bocche sono separate da qualche centimetro.

"Io no."

"Quindi sai a chi mi riferisco" ringhia e si allontana camminando all'indietro, cammina fino a quando almeno tre metri ci separano. Le cose si stanno mettendo male, malissimo.

"Se vuoi ne parliamo sabato."

Non mi guarda negli occhi, tiene il suo sguardo fisso sulle sue Dottor Martens come se fossero la cosa più interessante nella stanza, poggia il bicchiere per terra e poi si sistema i lacci delle scarpe, riprende il bicchiere e si alza lentamente, mi guarda negli occhi "non basta una sera".

"Basterà. Ora vai, mi devo fare la doccia, oppure possiamo farla insieme" ammicco e mi levo la maglia dei Led Zeppelin, una band babbana, che ormai uso per dormire.

Cassandra poggia il bicchiere con il Whisky Incendiario sul comodino, non ne ha bevuto neanche un sorso, si volta e si avvia per uscire, ma si ferma sull'uscio, si gira verso di me "a sabato, Potty."

"A sabato, Riccioli d'oro" e poi accenno un lieve inchino per prenderla un po' in giro, infatti, mi fulmina con lo sguardo e poi esce lasciando la scia del suo profumo, vaniglia, caffè e cocco.

***

Cassandra's POV

"Ragazzi come siete silenziosi questa sera" esclama Lumacorno "non avete notato che ci sono due nuovi ospiti: il signorino e la signorina Jackson. Allora Peter ed Addison so che vostra madre è la presidente del M.A.C.U.S.A., ovvero il Magico Congresso degli Stati Uniti d'America, giusto? E se non sbaglio il primo presidente del M.A.C.U.S.A. è un vostro antenato."

Hogwarts timeWhere stories live. Discover now