5. PETER PAN

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Intorno al falo c'è una ventina di ragazzi che danzano in modo stravagante.
Il loro volto è coperto da una maschera e indossano tutti un mantello marrone scuro.
Un po' più lontano dal gruppo, c'è un ragazzo che suona quel flauto da cui proveniva una melodia favolosa.
Mi metto in disparte ad osservare la scena in silenzio e ridacchiando.
Tutti si divertivano, ridevano e alzavano le mani a ritmo di musica. Alcuni tra loro battevano le loro mani su dei tamburi e altri urlavano.
A causa della loro danza folle sembravano dei selvaggi.
Ad un certo punto il ragazzo che sta suonando il flauto mi nota, smette di emettere quel suono fiabesco e si avvicina a me.
È il ragazzo biondo che mi è caduto addosso prima.
<È un piacere rincontrarvi signorina... Victoria Morrison> dice avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire nonostante il rumore dei tamburi.
<Per favore, chiamatemi Grace>
<Volete unirvi alla festa?> domanda con il suo solito ghigno mentre indica il falò.
Ripongo il mio sguardo sugli altri ragazzi e poi lo guardo negli occhi.
<Chi siete?> Chiedo decisa.
<Ma come? Non mi avete riconosciuto?> pronuncia mettendo una mano sul petto, fingendo di essersi offeso. <Sono Pan, Peter Pan.> afferma prendendomi la mano e baciandone il dorso.
Tolgo la mia mano dalla sua presa e incrocio le braccia sotto al seno.
Alzando un sopracciglio e chiedo<chi? La versione marcia di James Bond?>
<Mi incuriosisce la vostra arroganza, pazzerella>sussurra ridacchiando per la mia risposta.
<Come mi hai chiamata?> domando irritata dal suo soprannome.
<Andiamo pazzerella, tutti sanno chi sei. La figlia del Cappellaio Matto.>
<Non. È. Più. Mio. Padre> pronuncio calcando ogni parola mentre stringo i pugni. Coloro che abbandonano i figli non possono essere considerati genitori.
Peter Pan gira gli occhi ridacchiando con il suo ghigno. È divertito dalla mia risposta? Dalla mia vita? Non capisco cosa c'è che non vada il lui...
<Come volete Grace, venite a ballare?> domanda porgendomi la mano.
Sospiro irritata dal suo comportamento e me ne vado scontrando volontariamente la sua spalla per scansarlo.
Lui mi prende il braccio e mi sussurra all'orecchio<non si tratta così Peter Pan>
<Non mi importa> dico decisa quando sposto il viso per guardarlo negli occhi.
Noto che i nostri volti sono pericolosamente vicini, sento il suo respiro sul mio viso e il suo profumo di foresta invadermi le narici.
<Grace, sai che puoi respirare?> chiede divertito il ragazzo. Arrossisco all'istante perché non mi ero accorta di aver trattenuto il respiro.
Mi allontano da lui e mi giro di spalle per tornare al palazzo ma mi fermo appena sento che ricomincia a suonare il suo strumento.
Rimango nuovamente ammaliata dalla bellezza di quel suono. Sembra che ci sia una forza invisibile che mi costringe a rimanere in questo posto.
Come se fossi stregata mi avvicino al falò e inizio a girare su me stessa intorno al fuoco. È bellissimo. Mi sento viva.
Inizio a ballare insieme agli altri ragazzi.
La scena che si presenta assomiglia molto a un rito di qualche popolazione indigena ma non è così. Siamo solo liberi, noi stessi.
Ad un certo punto si sentono i fuochi d'artificio provenienti dal palazzo. È mezzanotte.
Iniziamo tutti ad urlare più forte, a ridere e ad abbracciarci, anche se non mi conoscono ma ciò non sembra importargli.
Guardo il cielo che ad ogni scoppio si dipinge di un colore diverso.
Peter mi si avvicina e mi chiede <Tutti vogliono una soluzione magica ai loro problemi, ma tutti si rifiutano di credere alla magia. Tu ci credi?>
Lo guardo storto e rispondo ponendo una domanda retorica <Sono venuta a Camelot grazie ad un fagiolo, come faccio a non crederci?>
Ghigna e afferma<hai sentito la musica del flauto e ciò significa che sei degna di essere una Bimba Sperduta, Grace> poi continua dopo aver toccato con l'indice la punta del mio naso come si fa ai bambini <quindi, pazzerella mia, puoi seguirci.>
Alzo gli occhi al cielo al suo gesto, incrocio le braccia e confusa dalla sua proposta chiedo <seguirvi? Sono matta ma non stupida. Dammi solo un motivo per cui dovrei seguire un ragazzino vestito con foglie che organizza falò clandestini>
<Posso cambiare la tua vita nell'isola che non c'è>
<Come fa ad esistere un isola che non c'è?> sono confusa.
<La ragione ti ha un po' preso la mano, vero?> pronuncia ridacchiando.
<L'unico che ha preso la mano di qualcuno è Tremotino a Kilian Jones>. gli dico sovrappensiero pensando a una scena assistita prima di arrivare a Camelot.
<Conosci Tremotino?> domanda sorpreso dalle mie parole.
<Secondo te, come sono arrivata qua eh?> domando retoricamente.
Lui non dice niente e così cade un silenzio tra noi. Decido di romperlo domandando a proposito di quell'isola.
Sto veramente valutando l'idea di andarci perché non ho più motivo di rimanere a Camelot.
<Com'è l'isola che non c'è?>
Lui sorride, stranamente non in modo sinistro, e risponde <è un'isola lontana da tutto e da tutti. Il posto più felice dell'universo. Lì non ci sono genitori che ti dicono cosa devi fare o che ti sgridano. Sei libero di fare tutto quello che vuoi e non si cresce mai.>
<Non ho il problema dei genitori> gli comunico guardandolo storto.
<Lì, non devi lavorare per avere un piatto caldo e un tetto sulla testa. Potrai avere una famiglia che non ti potrà mai abbandonare, non sarai più sola>
E così centra il segno.
Forse il destino mi ha dato un occasione per essere felice, per avere il mio lieto fine. Non posso perdere questa opportunità.
Mi ha convinta. Andrò nell'isola che non c'è. Non devo neanche tornare al palazzo per fare i bagagli perché tutto ciò di cui ho bisogno ce l'ho con me.
Gli sorrido annuendo per fargli intuire la mia decisione.
Dopodiché lui si alza magicamente in volo e sparge sopra tutti i bimbi sperduti una polvere oro.
Guardo meravigliata e sorpresa i ragazzi alzarsi in volo.
<Polvere fatata, pazzerella> mi comunica Pan.
Successivamente, il ragazzo mi prende per mano e improvvisamente mi trovo in aria a un metro da terra.
<Wow> esulto emozionata. Volare è un emozione unica, mai provata prima.
Peter Pan, mentre si distanzia sempre di più dal suolo, urla <Seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino>.
Isola che non c'è, sto arrivando.

















ANGOLO MEH
Eieiei Bianconigli, come state?
Alloooora la storia è ambientata nel quattordicesimo secolo di un mondo fiabesco quindi non corrisponde al 1300 del nostro obv.
Avvisatemi se trovate errori.

Ily
-atly

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⏰ Last updated: May 08, 2021 ⏰

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La figlia del cappellaio matto// Once Upon A TimeWhere stories live. Discover now