Capitolo Tre.

11.6K 388 135
                                    

Aspen's p.o.v

Dicevano molte cose su Londra,dicevano che era un posto molto affollato e altri dicevano che era il posto più tranquillo e bello del mondo.

Molti dicevano che era un posto grandissimo mentre altri che era un buco.

Ora mi viene da chiedere,ma la gente che parla,parla,parla e spara solo cazzate parla con la bocca o con i peli del culo?

Tralasciando il mio odio verso il genere umano di qualsiasi parte del mondo,ero finalmente lì.

Ero all'aereoporto di Sidney e giurerei che avrei preferito essere nel mio letto a dormire.

Era pieno di gente.
pieno di gente che aspettava.

Aspettava un ritorno.

Aspettava l'aereo per andare nel posto dove finalmente potevano essere felici.

Aspettavano l'aereo per andare in un posto che forse non avrebbero neanche avuto come ultimo pensiero.

Tutti aspettano qualcosa,no?

Loro aspettavano un parente,un amico,il fidanzato.
io aspettavo solo di sparire.

Stavo per sentirmi male in mezzo a tutte quelle persone.

Mi salirono diversi conati di vomito vedendo piccioncini baciarsi per salutarsi.

"che schifo."borbottai a bassa voce inorridita.

Ma la cosa reale era:ero inorridita o invidiosa?

* * *

Trascinai la valigia nera fissandomi i piedi che strisciavano lungo il vialetto isolato e lasciai che un piccolo sospiro abbandonasse le mie labbra carnose.

Sentii mia madre sussurrare qualcosa,come al suo solito,mentre si guardava intorno.

"Non è vero Aspen?"sussurrò scuotendomi per attirare la mia attenzione

"Cosa?eh?puoi ripetere per favore? non ho sentito"

le parole uscirono velocemente dalle mie labbra quando queste ultime si spalancarono alla vista dell'enorme villa difronte a me.

Era la casa più gigante che avessi visto in vita mia.

"Visto?"rise la donna alla mia destra.

annuii cercando di chiudere la bocca aperta per lo stupore.

Sentì poi mia madre sbuffare guardando i miei vestiti.

"Sapevo che ti saresti cambiata"sospirò squadrando il mio corpo rivestito dallo skinny jeans nero,accompagnato dalla maglietta nera stretta con sopra la camicia di jeans,il tutto insieme alle mie vans nere.

"Beh?Vuoi una foto?"inarcai le sopracciglia guardandola male."sai che mi piace il nero."continuai superandola e trascinando la valigia con me.

Roteò gli occhi al cielo

"Sembri una ragazza Emo."scosse la testa rinunciandoci.

Mi avvicinai alla grande porta che osservai in ogni minimo dettaglio prima di essere raggiunta da mia madre che,con un gesto veloce della mano,suonò il campanello.

Sbuffai e mi passai una mano fra i capelli mentre uccidevo il tempo masticando una chewingum.

La porta si aprì lentamente,alzai lo sguardo dai miei piedi incontrando gli occhi azzurri di un uomo dai capelli neri che arrivavano più o meno alle orecchie.
cazzo mia madre ha dei gusti fantastici.

L'uomo sorrise mostrando la dentatura perfetta e si inumidì le labbra con la lingua rendendole lucide.

"Tu devi essere Aspen!"Mi indicò mantenendo il sorriso.
no,sono tua nonna piacere.

"Si sono io"annuii con il capo"e tu devi essere Ben."accennai una lieve risata.

"Si sono io"mi imitò e fece spazio per farmi entrare.
Ho capito che aspettavi mia madre,ma non è che te la puoi tromabare ora eh.

Si avvinghiò a lei ed iniziò a baciarla dolcemente mettendogli le mani sul viso.

Ridacchiai e scossi la testa girandomi poi per osservare la casa stupefatta.

Si avvicinarono anche loro e gli rivolsi un sorriso

"LIAM!ASHTON!"urlò l'uomo per chiamare due persone a me sconosciute.

Diversi rumori mi fecero capire che più piedi stavano correndo al piano di sotto così mi sentii più rigida del solito.

Un bambino arrivò per primo mentre rideva contento di aver battuto l'altro.

Una risata tuonò nella stanza,osservai la figura del ragazzo da cui proveniva la risata e sgranai gli occhi.

Mi girai di scatto verso mia madre.

"non sapevo avesse un altro figlio."

"non sapevo avessi un altro figlio"si girò verso l'uomo che alzò le mani in segno di difesa

"non sapevo di avere un altro figlio"accennò una risata seguito dal ragazzo.

tiratemi fuori di qui.

Sex Lessons||Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora