Let's Hurt Tonight

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Ciao a tutti!Purtroppo, devo informare che questo è l'ultimo capitolo.Non è facile provare a finire questa storia mentre cerchi di sistemare l'altra che va letteralmente trasformata... magari sembrerà incompleta, ma non ho più proprio la volontà di continuarla, anche perché mi sembra che tutti i nodi siano venuti al pettine e che non ci sia nient'altro di cui parlare.Spero vi sia piaciuta lo stesso e di ritornare al più presto a scrivere (ma non prima di terminare il romanzo ).perdonate come sempre gli errori, non credo di aver fatto un bel lavoro di betaggio (ahahahah)A presto,Con affetto,Everosemary


Capitolo VII: Let's Hurt Tonight


"...E ad un certo punto, ho aperto gli occhi e ho visto che piangeva."Dirlo ad alta voce – e soprattutto dirlo a Lydia – lo rendeva ancora più vero e Stiles risentì subito quel peso opprimente in mezzo al petto e strinse le spalle, curvandole in avanti e abbassando lo sguardo.Era stato devastante, perché lui si era sentito felice in quel momento e non si aspettava di certo di finire da Lydia dopo aver fatto l'amore con Derek, anzi sperava di affrontare un possibile nuovo inizio solo con lui, senza l'aiuto e il consulto di altri.Il problema era che non sapeva se Derek si sentiva tremendamente in colpa per aver fatto l'amore con lui quando non era totalmente lucido oppure se si era pentito.Sta di fatto che subito dopo essersi accorto che l'aveva visto con gli occhi lucidi e due lacrime solcargli il viso, Derek si era strofinato gli occhi con il palmo di una mano, si era alzato e si era rifugiato in bagno.


E Stiles se n'era andato."E chi di voi due ha scelto di venire qui da me?" domandò Lydia, sospirando e accavallando le gambe, stando attenta a non far cadere il proprio taccuino appoggiato sopra di esse."Io." rispose Derek, che era rimasto in silenzio fino a quel momento ad ascoltare Stiles raccontare la loro serata all'amica. "Perché io sono scappato in bagno, è vero, ma sono tornato in camera per spiegare e Stiles era scappato. Di nuovo.""E invece di chiamarlo o cercarlo, gli hai dato appuntamento qui?""Parlare qui, finora, ha sempre funzionato e ha aiutato entrambi. Ho pensato potesse funzionare anche stavolta, dato che di solito quando siamo soli finiamo per scappare o per litigare."Stiles non poteva dargli torto, ed era per questo che aveva accettato di venire e di essere il primo a parlare.La frenesia che li aveva portati a fare l'amore nel momento più sbagliato, esattamente come la prima volta, era stata la leva della fuga di entrambi."Quindi sei qui per dire a Stiles perché stavi piangendo-? Scusate, non riesco proprio a concepire di ritrovarmi una situazione simile!" sbottò Lydia, alzandosi in piedi. "Sono cose private, dannazione, e mi rifiuto di ascoltare una sola parola di più!" si avviò verso la porta e urlò il nome di Jackson – rimasto fuori sotto sua richiesta – poi si voltò a guardarli. "Parlatene tra voi e urlate il mio nome solo se state per picchiarvi o lanciarvi dalla finestra, sono stata chiara? E non pensate nemmeno di scopare qui dentro!" e richiuse la porta con prepotenza.


Stiles era senza parole.Quella era in assoluto la prima volta che Lydia si rifiutava di aiutarlo.Si girò verso Derek e alzò le spalle di fronte al suo sguardo interrogatorio."Penso che non ci lascerà uscire di qui se prima non chiariamo, perciò..." e si girò anche con il corpo verso di lui. "... ti chiedo scusa per essere scappato. Mi sono fatto prendere dal panico.""Panico per cosa? Credi che mi sia pentito e sia scappato dopo essermi reso conto di aver fatto l'amore con te quando non dovevamo?"Stiles non rispose e strinse le labbra fino a morderle con i denti. Si sentiva sempre così vulnerabile di fronte a Derek che non sapeva più come nascondere le proprie emozioni."Non era per quello che piangevo, Stiles." ammise, stringendo a pugno la mano che era poggiata sullo schienale del divano."Allora perché piangevi?"


Aveva ancora davanti agli occhi l'immagine del volto di Derek solcato da quelle lacrime silenziose. Stiles aveva allungato una mano per toccarlo, Derek si era addirittura sollevato e seduto sui talloni per guardarlo, rimanendo in silenzio, prima di alzarsi e scappare in bagno.Era stato umiliante, Stiles si era sentito rifiutato e per questo se n'era andato.Chiuse gli occhi al ricordo, inspirando piano e Derek dovette immaginare l'andamento dei suoi pensieri perché, quando Stiles li riaprì, trovò una sua mano ferma accanto al viso, pronta a toccarlo ma lasciandogli la libertà di scegliere se accettare o meno il conforto che gli stava offrendo.Stiles sorrise e gli prese la mano, ne baciò il palmo e se la portò sul volto."Perché stavi piangendo?"Vide Derek inghiottire a vuoto e serrare la mascella, prima di rispondere.Non avevano staccato lo sguardo l'uno dall'altro e Stiles non poteva ignorare gli occhi lucidi che stava fissando.Qualcosa tormentava Derek, qualcosa che gli faceva ancora tremare il corpo e salire le lacrime agli occhi.

Let's Hurt TonightWhere stories live. Discover now