☆Ultimo capitolo☆

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Rivedere certe foto è stato come uno tsunami per me. Siamo rimasti tutta la serata a guardare i vecchi ricordi e il tempo è davvero volato via, un po' come i nostri vestiti alla notte. Ma hey, non pensate subito male. Ecco come è andata...

Flashback

-Ehm allora, puoi stare qui con me se vuoi, okay?-
-Uhm okay, grazie mille Brenny...-
Sorrido e lo abbraccio.
-Ti va se guardiamo un film prima di dormire?- mi fa gli occhioni dolci e come posso dirgli di no?
-Certo. Hai ancora i film della Disney? Vorrei guardare Aladdin...-
-Sip, eccolo qui.- mi porge il dvd. Lo metto nel lettore e poi vado a sedermi sul letto. Lui intanto sta prendendo due pigiami.
-Tieni Ry, spero ti vada bene...-
Ci guardiamo e io aspetto.
-Beh non ti cambi?-
-Ehm...ci sei tu...- dico timidamente.
-Oh andiamo, come se non ti avessi mai visto nudo...- dice scherzando, ma vedendo le mie guance rosse decide di girarsi dall'altra parte e si cambia pure lui.
Mi giro per sbiriciare e si, il suo culo è sempre bello, Cristo. Oh dio, mi sta venendo un'erezione. Nono, amico, stai giù, STAI GIÙ.

Fine flashback

Ecco perché i nostri vestiti sono volati via: ci stavamo semplicemente mettendo il pigiama.
E comunque ho ancora un'erezione perché lui ha dei pantaloni grigi un po' troppo stretti che mettono in risalto il suo...beh il suo pacco. Sto cercando di nascondermi sotto alle coperte mentre guardiamo il film, per non far vedere il mio cazzo molto poco giudizioso, ma lui ha la sfacciataggine di mettermi una mano sulla coscia. Sussulto a quel contatto e per poco non (s)vengo.
Gli prendo piano la mano e la rimetto al suo posto, ma lui la riposiziona su di me, stavolta sull'inguine. Divento rosso come un pomodoro e cerco di non guardarlo in faccia mentre mi sta massaggiando la gamba delicatamente.
Sento che sale un po' di più e a quel punto non posso starmene zitto.

-Bren c-che stai f-facendo?- dico guardandolo. Lui in risposta si avvicina di più a me con un sorrisetto e fa scorrere la mano sempre più alto, finché non mi palpa il cazzo da sopra i pantaloni.
Sussulto e un piccolo mormorio mi scappa dalle labbra.
-Vedo che a qualcuno sta piacendo la situazione...- sussurra con un tono basso di voce, avendo evidentemente sentito la mia erezione, ormai completa.
-Posso...?- dice facendo passare due dita sotto l'elastico del pigiama. Annuisco frettolosamente. Si, oh dio si.
Lui mi sfila i pantaloni e lo aiuto alzando i fianchi in modo che scivolino fino al ginocchio, poi anche i suoi volano via.

-Ryan...- mormora lui a un centimetro dalle mie labbra.
Ci guardiamo negli occhi, i suoi sono caldi e bui, con qualcosa di molto profondo dentro che mi scombussola ma allo stesso tempo rimette insieme tutti i pezzi.
E poi ci baciamo, dio si, finalmente ci baciamo, dopo tutto questo tempo, dopo tutta questa agonia, le sue labbra sono di nuovo sulle mie e non mi sembra che esista cosa più perfetta di questo momento.

-Ti voglio...- dice lui tra un bacio e l'altro. E lo so, lo so, e ci arriveremo, piano però, voglio andarci piano. Perché io so quanto lui ora sia fragile, so cosa sta provando, l'ho provato anch'io. Ma per me è stato più facile, forse. Non ho avuto così tanti rimorsi quando lui se ne è andato. Non sono stato io quello che ha pensato "oddio perché l'ho fatto?" No. Me la sono cavata abbastanza bene senza tutti quei rimorsi che lui probabilmente aveva. Ma comunque non glielo rinfaccerò: ha messo in chiaro che non è stata una decisione voluta. Quindi forse io magari non avrò dei rimorsi, ma sicuramente ho vissuto per tutto questo tempo con il rimpianto di non aver mai provato a farlo restare.
Ripeto: voglio andarci piano. So quanto sia delicata questa situazione, anche se all'apparenza non sembra. Lui è distrutto, io forse anche di più. Ora ci stiamo ricomponendo a vicenda, piano piano. Noi lo avevamo già fatto, eravamo già riusciti a rimettere tutto apposto. Siamo più bravi in questo che a litigare e la cosa andrebbe benissimo in circostanze normali se non fosse per il fatto che è troppo ovvio, perché due persone che stanno così bene l'una con l'altra non possono che dare l'idea di essere amanti. E forse se fossimo due persone diverse allora la cosa sarebbe strana e imbarazzante in un certo senso, ma so che non è cosi, non per noi, non per me, non per lui. Lo sappiamo entrambi. Sappiamo cosa significhiamo l'uno per l'altro. Lo abbiamo solo tenuto nascosto per troppo tempo, ma ora si sta risvegliando tutto.
E allora facciamolo. Facciamo l'amore perché si, noi non facciamo sesso, no, quella parola è troppo...è troppo vacua, troppo superficiale, troppo insignificante. Noi facciamo l'amore. La differenza c'è.

...

Una debole luce filtra dalle tapparelle della finestra.
Non sono una persona propriamente mattiniera, per cui mi è difficile capire dove sono, con chi sono e perché.
Mi stropiccio gli occhi e cerco di mettere a fuoco l'ambiente circostante: sono in una camera da letto, sdraiato a pancia in su e. Cazzo. Sono nudo.
Mi agito all'istante, ma poi inizio a ricordare cosa è successo ieri notte.
Un mormorio accanto a me.
Brendon. La mia testa inizia a formulare idee sconnesse.
Mi giro a guardarlo e. Oh. È bellissimo.
È coperto per metà con le lenzuola calde e che odorano di ragazzo, riesco a intravedere gli addominali ma non mi sento per niente eccitato o altro.
-Ry...- biascica lui, con la voce ancora impastata dal sonno.
-Ryan dove vai...?- dice aprendo piano gli occhi. Solo ora mi rendo conto che sono teso, seduto sul letto e che mi stavo allontanando da lui. Dove cazzo pensavo di andare?
-Da nessuna parte piccolo...- dico dolcemente e sorrido, poi ritorno sotto le coperte e mi avvicino a lui, avvolgendo un braccio attorno alla sua vita.
Lui mormora qualcosa, soddisfatto e sorridente. Ormai mi ha in pugno e io ho in pugno lui. Ormai ci abbiamo a vicenda.
Lui si accoccola al mio petto, si fa piccolo piccolo, e io non posso fare a meno di sorridere con le labbra, con gli occhi e con il cuore. È caldo accanto a me, e sto benissimo così: lui con me, perfetto in tutto, io con lui, dannatamente imperfetto, ma posso migliorare. Lo farò per lui.

Lui inspira ed espira in modo regolare. Poi piano piano riapre gli occhi e posa una mano sulla mia guancia, dolcemente, delicatamente.
Il mio cuore perde un battito.
Mi sento in paradiso.
-Ti amo.- dice lui in un sospiro.
Il mio respiro si blocca, vado come in apnea. Poi tutto si ricompone: io e lui, tutto quello che abbiamo passato, gli inizi, i litigi, i baci, gli abbracci, le coccole, le notti passate insieme e come è finita. Poi adesso riniziata.
Io non ho mai capito molto di quello che mi circondava, né di questo né del mondo. Sono sempre stato un ragazzo piuttosto semplice, con una discreta cultura e una modesta parlantina, ma non ho mai capito la vita né tantomeno l'amore. Sono solo stato bravo a cavarmela da solo e a studiare, andare all'università, trovarmi un lavoretto. Sono sempre stato bravo nelle cose pratiche, ma...ma non ho mai capito appieno cosa ci fosse in più, cosa fosse davvero importante. Non ho mai ragionato così in astratto come sto facendo ora, non ho mai pensato così tanto con il cuore, anziché con la testa.
Adesso però capisco tutto, quello che è passato, quello che è presente e quello che sarà futuro. Riesco a vedere tutto, mi sento come se fossi stato accecato da una luce rivelatoria.
Lui mi ama. Lo ha appena detto. Mi devo fidare? Certo che mi devo fidare, non devo nemmeno starmelo a chiedere: perché so che io e lui, che noi, siamo sempre stati così. Io lo sapevo già, anche se lui non me lo avesse detto, io lo sapevo già. Ma non lo avevo capito, e per questo sono stato stupido. Avrei dovuto capirlo che c'era qualcosa di strano quando se ne è andato, non era il solito Brendon. Ora invece mi è tutto più chiaro.

-Brendon...io credo di essere pronto.-
Lui annuisce frettolosamente, come se sapesse. Lo sa. È pieno di amore e io sono pronto, okay. Cazzo. Sono pronto per ricominciare, perché ora mi sento al sicuro, perché ho lui che è questa cosa sicura nella mia vita, che si è innamorato di me, lo è sempre stato ma ora è meno confuso, più deciso, lo capisco dal tono della voce con cui ha detto quel 'ti amo': sicuro e tenero.
Mi sento morire dentro, si, sento morire quella parte di me che era diventata come un cancro che mi rendeva perennemente infelice e quella parte si sta sostituendo con un'altra molto più bella.
Ci baciamo con passione e con paura, paura che uno dei due se ne possa andare. Come se questo fosse possibile...
È fottutamente perfetto. Lui. Tutto ciò.
Ci sposeremo, prenderemo una nuova casa tutta nostra in un altro Stato lontani da tutti, suoneremo e canteremo e scoperemo e faremo i biscotti insieme e sarà stupendo. Avremo due figli, anzi, tre. Li vedremo litigare m gli insegneremo a quanto ciò non serva a nulla, gli insegneremo a volersi bene e a proteggersi e aiutarsi a vicenda, gli insegneremo tutto ciò che abbiamo imparato nella vita.
Prenderemo due cagnolini e saranno super teneri, magari anche un gattino.
Faremo una vita normalissima ma perfetta per noi, tutto ciò che abbiamo sempre sognato.
E un giorno, quando saremo vecchi, passeggeremo in un parco tenendoci per mano, e guardando una giovane coppia di innamorati, ci ricorderemo che anche noi eravamo così, solo...molto più belli.

FINE.


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