Lo avevo visto appoggiare le bacchette ed iniziare a strofinarsi le dita tra loro come a voler togliere quella grafite che era sempre sui suoi polpastrelli, segno che aveva passato le ore precedenti a disegnare i suoi modelli.

"Non sei obbligato a rispondermi" mi aveva allora detto alzando lo sguardo dalle sue mani per fissarlo su di me.

In quel momento mi ero perso nuovamente nei suoi occhi scuri, ma non ero riuscito a percepire la solita tranquillità che mi davano solitamente. Forse era...agitato?

"Mi hai solo colto alla sprovvista, tranquillo" gli avevo risposto spostando lo sguardo sulle sue dita che si torturavano a vicenda.

"No, non è la mia fidanzata. HaiRan è la mia migliore amica".

"Oh, capisco" aveva detto semplicemente, riprendendo poi le bacchette in mano e continuando a mangiare cercando di nascondere un sorriso che, per mia fortuna, ero comunque riuscito a vedere.



Pensare ora a quella scena mi fece sorridere, avevamo passato il resto del pranzo in silenzio, ma non era un silenzio di disagio, anzi, tutt'altro, non c'erano tensioni. Mi piaceva passare il tempo con Taehyung in silenzio, in quei momenti non pensavo a nulla, non avevo preoccupazioni.

Guardai l'orologio: mancava ancora un'ora per arrivare alla stazione di Busan. Chiusi gli occhi e mi addormentai.

Mi svegliò il capotreno poco prima della mia fermata, che era il capolinea, informandomi che il treno stava raggiungendo la sua ultima fermata.

Presi velocemente il mio zainetto nero e scesi dal treno ancora assonnato. Prima ancora che mi potessi riprendere completamente sentii una voce urlare il mio nome. Mi girai appena in tempo nella direzione da cui proveniva per prendere HaiRan al volo mentre mi si buttava letteralmente addosso.

"Kookieeeeee, mi sei mancato così tanto" mi disse mentre la rimettevo con i piedi per terra.

"Ehi ragazza, come andiamo?" le dissi sorridendole e scompigliandole i capelli castani che aveva tagliato a caschetto.

"Allora? Che ne pensi?" mi disse guardandomi con quei suoi occhioni enormi e toccandosi una ciocca di capelli.

"Mi piacciono" le risposi dandole un buffetto sulla guancia "Ma ora andiamo a casa che ho fame".

Mi aspettavo che sarebbe venuto solo mio fratello a prendermi alla stazione, ma forse era stato meglio così, non c'erano stati imbarazzi alla fine tra me ed HaiRan. Stava andando tutto bene.

Durante il viaggio in macchina verso casa mio fratello mi aggiornò sul suo lavoro, su come stava andando la convivenza con la sua fidanzata e sul fatto che avevano fissato la data per le nozze.

Ero felice per loro, felice per mio fratello. Però tutta quella felicità sapeva un po' anche di amarezza perché, anche se i miei non me lo avevano mai detto esplicitamente, sapevo avrebbero voluto lo stesso per me. Mi dicevano sempre che HaiRan fosse quella giusta perché era ormai di famiglia, ma anche perché era una ragazza. Non mi avevano comunque mai detto nulla quando uscivo di nascosto con dei ragazzi. Io sapevo che loro sapevano e ad entrambi andava bene non parlare dell'argomento, non perché non mi accettassero, credo fosse solo un loro modo di rispettare la mia privacy.

A parte loro ed HaiRan il resto dei miei amici non era invece al corrente delle mie storielle con ragazzi. Mi ero ben guardato dal dirlo e le avevo tenute per me, tanto, maschi o femmine che fossero, le mie relazioni erano sempre durante veramente poco. Non mi vergognavo di me stesso, né della mia frequentazione, semplicemente non mi andava di sbandierare ai quattro venti le mie cose private.

Cherry tea - TAEKOOKWhere stories live. Discover now