54. Di un secondo più veloce

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Un'imprecazione lunga e rumorosa sfuggì dalle labbra del mutaforma quando il piede di Cherry si abbatté sulla sua mano serrata ed iniziò a schiacciarla, ma anziché arrendersi, lui mollò la presa e cercò di sfilare la spranga da sotto il piede di Cherry per maneggiarla con la sinistra.

La ragazza ipnotica alzò il cassetto di metallo sopra la propria testa per colpire il suo avversario, mentre Valder, nonostante lo stordimento e il naso sanguinante, si preparava da terra a brandire la spranga contro di lei.

Cherry si sentiva di ghiaccio. La freddezza della sua paura era diventato qualcos'altro... salvare Ryan, uscire di lì, era passato tutto in secondo piano, e quello che contava era picchiare il suo avversario fino a sottometterlo, vincere senza mezzi termini.

Fu forse per questo che non si rese conto, finché non fu troppo tardi, che il suo colpo non sarebbe andato a segno, né del fatto che qualcuno era entrato nella stanza insieme a loro.

Una donna si frappose fra i due, fermando a mani nude entrambi i colpi come se non le costasse alcuno sforzo in un clangore attutito di metallo contro carne. Era piccola di statura, ma la fierezza nello sguardo e nell'atteggiamento la rendevano in qualche modo statuaria.

La dottoressa Cosmos, i capelli bruni in disordine e gli occhi azzurri brillanti di determinazione, si pulì uno sbuffo di fuliggine sul viso con il dorso della mano destra, quella che aveva stretto attorno alla spranga, e gettò un'occhiata alla ragazza ipnotica.

«Cherry» La salutò. Non sorrideva, concentrata. «Sono felice di rivederti sana e salva, è stato terribile non trovarti con gli altri dopo l'esplosione. Stai bene? Siete feriti?».

La ragazza ipnotica batté le palpebre.

«Sì, è tutto okay» Disse, anche se avrebbe potuto farle una piccola lista dei motivi per cui non stava bene.

«Ehi, cosa pensi di fare?» Sbottò Valder, cercando di strattonare la spranga via dalle mani della donna. Lei si voltò finalmente anche verso il ragazzo orbo, rivolgendogli la parola:

«Sei dei Pale Horses, vero?» chiese «Sei sveglio?»

«Cosa?» ringhiò Valder, tirando su col naso

«Non state dormendo, vero? Siete entrambi svegli?».

Valder aggrottò le sopracciglia senza rispondere, rifiutandosi di mollare la presa sulla spranga mentre si rialzava barcollando.

Cherry la trovò una domanda piuttosto strana, però non le ci volle molto per collegarla al potere di Ariana. Non ci aveva mai pensato, ma l'interrogativo della dottoressa le fece chiedere se quella ragazzina infernale potesse anche rendere sonnambule le sue "vittime", controllandone il corpo durante il sonno. C'era un limite ai potenziali risvolti spaventosi di un potere del genere?

«Gli altri stanno bene?»

«Cielo, posso solo sperare di sì» sospirò la donna, abbassando lo sguardo «Ero da sola quando ho ripreso coscienza»

«Cosa ci fa qui, dottoressa?»

«Quello che facciamo tutti. Mi ci ha portata Werhunter, anche se non so cosa abbia in mente» scandì la Cosmos, senza nascondere la rabbia ed il disprezzo «Per quanto mi riguarda, non me ne importa nulla di cosa abbia pianificato per me, io voglio difendere la gente che quello sconsiderato ha messo in pericolo. Non conosco la loro posizione, ma so che molti dei miei pazienti si trovano dentro l'edificio... devo fare qualcosa per difenderli»

«Se davvero te ne importa qualcosa di fermare Werhunter, dovresti lasciarmi finire quello che ho iniziato!» Esclamò Valder, schiumando di rabbia. Non riusciva a raggiungere Cherry né a riprendersi la sua arma per colpa di quella piccoletta, e la cosa lo faceva impazzire.

Shadowfawn - La Ragazza IpnoticaWhere stories live. Discover now