CAPITOLO XVII

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Così l'operazione "Foglia di fico d'India" prende vita. Il sindaco chiama il Presidente della Repubblica e dopo una lunghissima chiacchierata tra amici e lo spavento per una proposta così pazza, i due si accordano. Il decreto prenderà forma. Cono racconta ogni cosa ad Angela, un po' per liberarsi del peso di una tale responsabilità, un po' per farsi coccolare da una donna amorevole dopo così tanti anni di solitudine forzata.

"Pronto mamma?".

"Simon, figliolo mio. Come stai? Io e papà non ti sentiamo da giorni".

"Si hai ragione e me ne scuso".

"Sei tutto intero? Ho paura che tu sia lì, la gente cammina con le lupara e i colpi dei fucili dentro la coppola. Fa' attenzione!". Simon si abbandona a una grassa risata.

"Mamma sto bene. Mi hanno sparato al braccio e l'hanno dovuto amputare. Ma per il resto sto alla grande".

"Oddio, sto svenendo. Sto svenendo".

"Mamma ma quando la finirai con questi luoghi comuni? Ho trovato gente in gamba. Certo sono chiassosi ma hanno tanto cuore".

"Scusa Simon. Sono retaggi del passato che facciamo fatica a dimenticare".

"Mamma, qui stanno lavorando notte e giorno per trovare una cura. Esattamente come stanno combattendo i nostri medici su al Nord. Siamo uguali, siamo fratelli". Anita tace. "Mamma dimmi che ho ragione e che non ti lascerai più influenzare dall'ignoranza. Ho visto uomini rischiare la propria vita per delle vite innocenti".

"Ti chiedo scusa Simon".

"Non a me, ma a tutti quelli discriminati. Faremo ammenda dedicando la nostra vita al prossimo".

"Sei cresciuto tanto, amore mio".

"Il merito è di Hana. Mi manca così tanto".

"Ehi, ehi, non piangere Simon. Fatti forza. Lei sarebbe fiera di te. Qui c'è papà che ti saluta". "Salutamelo tantissimo anche tu".

-Edizione straordinaria del telegiornale-. "Mamma sei davanti alla tele?".

"Si certo, Simon".

– È da poco che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha ultimato il discorso. Il Premier ha parlato alla nazione di come , sotto forte richiesta del Presidente della Repubblica, abbia deciso di emanare un importantissimo decreto. Così, cari telespettatori, vige a partire dalla mezzanotte del giorno di oggi la legge che obbliga alle aziende farmaceutiche presenti sul territorio italiano di produrre una medicina sperimentale che riduce fino a bloccare i danni del virus che ha piegato in ginocchio l'Italia e il mondo. Pare che la miracolosa cura sia stata scoperta da un gruppo di medici e ricercatori, una fucina di cervelli d'elite palermitana.

"Mamma stai sentendo? Mamma, siamo noi! Mamma !", urla pieno di fierezza Simon. Anita tiene il cellulare a stento, combattendo con un tremolìo d'emozione. Alessandro è accanto a lei e la abbraccia forte. "Alessandro, in quel gruppo c'è anche il nostro Simon". Con un sorriso dolce e premuroso Alessandro le risponde:" Si, Anita. È il nostro ragazzo. Possiamo solo essere orgogliosi, di lui e di tutti quelli che lo hanno aiutato. Ricorda che un uomo solo non può cambiare il mondo".

"Mamma, sei ancora in linea?".

"Oh, si. Simon a certo. Sono solo molto emozionata".

-La presa di posizione di fronte a un'imposizione così decisa da parte del governo è stata inaspettata. Il popolo è in fermento. Nessuno ci dirà quel che dobbiamo fare a casa nostra, dice espressamente il presidente del consiglio. Dai balconi esplodono urla di gioia. Le canzoni italiane allietano le vie delle strade. Gli striscioni lunghi interi palazzi riportano: se siamo liberi è perché l'abbiamo voluto. Tutti sono contentissimi. Nessuno si oppone alla scelta del Premier e del Presidente della Repubblica. Oggi è festa. Oggi è gioia per l'intera nazione. Questo succede quando Nord e Sud si uniscono e combattono come fratelli. Restituiamo adesso la linea al programma. Vi aspettiamo all'appuntamento del tg delle 21:00. Qui dalla vostra Eleonora Stronzelli, è tutto".

"Mamma è finita! Questa è stata l'operazione Foglia di fico d'india. Ricordiamolo sempre!".

"Sono felice per te e per tutti noi. Ci hai resi orgogliosi. Buona serata, ci sentiamo domani". "Buona serata a te mamma". Simon si affaccia al balcone e vede con i suoi occhi gli effetti di gioia e allegria che ha provocato la grande notizia. Il cielo è ancora azzurro a Palermo e le nuvole sono sottili. I palazzi sembrano piegarsi dalla gioia e dai festeggiamenti dei cittadini. Tutto sembra così bello e così perfetto. Ma il cuore ferito di Simon non si rimargina. Una lacrima segna il contrasto tra l'allegria dei molti e la tristezza del singolo.

"Piangi di felicità, Simon?", domanda Cono entrando nella cappella dov'è Simon.

"Cono, cioè dottor Sparacelli!".

"Ma come, non avevamo detto di darci del tu?".

"Si hai ragione. Sono solo un po' teso e poi... Mi ritrovo davanti al grande dottore Cono Sparacelli, colui che ha convinto migliaia di persone e persino il sindaco e tutto palazzo Chigi a seguire le sue folli idee. Sono di fronte a una leggenda".

"Ti risponderei dicendoti che la follia aiuta l'uomo a non perdere il senno, caro Simon. La realtà è che di fondo ogni uomo ha un pizzico di bene dentro al cuore. Ogni uomo ha un pizzico di verità in fondo all'anima. È necessario che anima e cuore si parlino per trasformare il più indeciso dei personaggi in un eroe di un racconto epico".

"Capisco benissimo che cosa vuoi dire Cono".

"Non piangere ora che siamo arrivati al giorno in cui inizierà la fine di questo periodo così buio".

"No, non piangerò. È una promessa".

"Angela mi ha raccontato della tua perdita e ...".

Simon si volta bruscamente, implorando:" Ti prego Cono, non costringermi a far piangere la mia anima". Cono spezza le sue parole masticandole come caramelline piccole e ingoia ogni buon proposito.

"Piuttosto, Cono", dice Simon ripulendosi il volto e ridisegnandovisi un'espressione meno trafitta.

"Ora che cosa farai con Angela? E con la tua vita?".

"Questa è una bella domanda, amico mio. Come dicevi tu sono l'eroe di guerra dell'operazione foglia di fico d'india quindi penso che... niente! Ho avuto la fortuna di incontrare una donna vera e sincera come Angela e mi dedicherò a renderla felice. Non so se tornerò a fare pezzi di rosticceria o a continuare la professione di medico. Ripensandoci... Vorrei regalarti la mia attività di rosticceria, sei interessato?". Simon sorride.

"Cono non potrei mai accettare".

"Certo che non potresti mai: il tuo destino è diventato aiutare il prossimo".

"Esatto, ma ti prometto che non mi perderò. Ti prometto che farò del bene iniziando però da me stesso".

"Sei un ragazzo intelligentissimo. Farai tanta di quella strada. Quando vorrai, io sarò a un colpo di telefono".

"Grazie, grazie davvero".

"Ti saluto Simon".

"Aspetta Cono, ho una domanda".

"Certo dimmi tutto quello che vuoi".

"Guarda questa Madonna, così imponente e così robusta, perché è stata scolpita senza pargolo tra le braccia. Mette in cuore una strana tristezza. Non siamo abituati a vederla senza il suo Gesù".

"Beh, non so che cosa dirti , ragazzo".

"Ce n'era una simile anche in un'ospedale su a Milano e riportava sempre la stessa targhetta. A tutti colore che non sanno ove buttare la propria vita. Famiglia De Vita".

"Forse è stata donata da una famiglia che ha passato le nostre stesse pene, o chissà, magari cose peggiori. Sarà sicuramente un'altra storia".

"Si, mi sa che hai ragione, Cono".

"Tieni Simon, ti regalo questa. È una poesia scritta in un dialetto morbido e imperfetto. So che ti piace la letteratura e la poesia. Credo sia proprio per te". I due si abbracciano. Cono esce dalla cappella e Simon rimane da solo a leggere la poesia.

Covid 19 - La novella italianaWhere stories live. Discover now