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                                              parents, YUNGBLUD   

"it's alright, we'll survive

'cause parents ain't always right"


"Vai a Torino da tuo padre per un po'. "

Sono queste la parole con cui Ambra, la madre di Alice, la svegliò la mattina del 24 Dicembre 2020, il giorno in cui la più piccola delle due compiva 17 anni.

 Ad Alice non era mai piaciuto il giorno del suo compleanno, se no fosse per il fatto che era anche quello di Louis Tomlinson, motivo di grande orgoglio per lei fin da piccola Non le piaceva il suo compleanno perché crescere le metteva paura, il futuro la spaventava. Quel giorno però, si era svegliata con l'intenzione di goderselo con i suoi amici, passando una serata spensierata come facevano sempre, nulla di troppo sfarzoso, non era il tipo.

 Era una ragazza molto semplice dopotutto, forse anche un po' strana, diversa rispetto a molti dei suoi coetanei; i suoi amici la chiamavano "l'anticonformista del gruppo". Era una patita di musica, ascoltava di tutto, nella sua playlist si passava dai Beatles ai Nirvana, dagli Arctic Monkeys agli One Direction, da Eminem a Ed Sheeran, fino all'Indie.

 Amava il cinema e, anche qui i suoi gusti passavano da "Taxi Driver" a "La La Land", entrambi nella sua lista di film preferiti.

 Adorava tutto ciò che era vintage e odiava le marche.

 Dopo una descrizione del genere però le persone rimanevano meravigliate quando scoprivano il suo cognome. 

Alice Agnelli.

 Il suo cognome, come lo definiva lei, era "il fardello più grande della sua vita". 

Quando hai un cognome così importante le persone ti etichettano subito come la "figlia di papà" che ha una vita facilissima.

 La vita di Alice era tutt'altro che facile però. 

Sua madre, con la quale viveva, era troppo occupata con il lavoro e con gli uomini che si scopava. 

Suo padre, Andrea Agnelli, era invece il presidente della Juventus e, di certo non aveva tempo per pensare a lei, tra il lavoro e la sua nuova famiglia. 

Che poi, Ambra, Andrea e Alice, una famiglia non lo erano mai stati.

 Non avevano nulla in comune quei tre, fatta eccezione per l'iniziale del loro nome. I suoi avevano scelto un nome che iniziasse per "A" proprio per far sì che i loro nomi iniziassero con la stessa lettera. Alice pensava solo che fosse una pateticissima stronzata.

Lei era nata per caso, Ambra e Andrea si frequentavano da poco, non erano davvero innamorati. Nessuno dei due però aveva avuto il coraggio di sbarazzarsi di lei. Avevano anche provato ad essere una famiglia per un po', ma era durata solo per un anno, poi Ambra e Alice si erano trasferite a Roma e Andrea era rimasto a Torino.

 Per i primi anni della vita della bambina il padre era stato presente, Alice adorava andare a Torino, dove era diventata una vera tifosa bianconera, cosa che era tuttora, e amava passare il tempo con i giocatori della squadra. 

Poi però Andrea aveva trovato una donna, Arianna, aveva creato una famiglia con lei e non si era più preoccupato troppo di Alice. Quando lei andava a Torino tutti erano felici di vederla, tranne suo padre. Andrea iniziò a considerarla sempre di meno e Alice si sentì sempre di più un peso.

 Non si sentiva parte della famiglia e, nessuno la faceva sentire tale, fatta eccezione per i suoi zii Lapo, John e Ginevra e, anche per i senatori della squadra, che la conoscevano da tanto e che la trattavano come una figlia, molto più di quanto facesse suo padre. 

Alice comunque non sentiva di appartenere a quella famiglia.

Per questo odiava tanto il suo cognome, non voleva averlo, non era parte della famiglia. E per questo quella mattina del suo compleanno, quando ricevette quella notizia da sua madre, sperò che stesse ancora dormendo e che fosse solo un brutto sogno.

"Ah, a proposito, buon compleanno tesoro!"

No, non era un brutto sogno, era solo un altro compleanno che avrebbe odiato. Forse più degli altri stavolta.

afterglow - federico chiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora