il gala - pt. 1 - il principe perfetto

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Il sabato mattina Marinette non era stata svegliata da Tikki, era stata buttata giù dal letto alle otto da un'eccitatissima Alya Cesaire che urlava come una forsennata.
"MARINETTE SVEGLIA È IL GRANDE GIORNO".
"Sì mamma ancora cinque min-"
"MARINETTE! NON SONO TUA MADRE, SONO LA TUA MIGLIORE AMICA E ORA SCENDI DA QUEL LETTO O TI FACCIO SCENDERE IO".
"Ma che diavolo-OOOH ALYA!"

Ecco, quando dicevo che Alya la aveva buttata giù dal letto, non scherzavo.

In un attimo Marinette si trovò con la faccia a terra, ancor prima di capire chi era l'artefice di questo maltrattamento nei confronti di una povera ragazza addormentata.

Quando riuscì ad aprire completamente gli occhi, si trovò davanti Alya che la guardava dall'alto in basso con le mani sui fianchi. Marinette era ancora troppo stanca per infuriarsi, ma nessuna delle due aveva dubbi sul fatto che nel corso della giornata glielo avrebbe rinfacciato almeno tre o quattro volte.

"Forza dai, oggi accompagni la tua migliore amica in lavanderia a ritirare il vestito che mi hai fatto tu e a cui ho fatto fare il primo lavaggio, poi andiamo dal parrucchiere e poi a ritirare le mie scarpe al negozio".

"Per prima cosa ti consiglio di fare con calma perché tu non hai idea di cosa è successo ieri sera e poi, ti sembro un facchino, un maggiordomo o un'autista?".
"Un facchino no perché altrimenti dovresti portarmi tutti i pacchetti che prenderemo, un maggiordomo no altrimenti saresti tu ad essere a casa mia e a portarmi la colazione a letto, e un'autista nemmeno perché non hai né la patente, né la macchina. Sei semplicemente una ragazza che aiuta la sua amica a prepararsi per incontrare una persona molto speciale!".
"E sarebbe?".
"Ma come?! Il reporter di stasera! Quello che sarà al galà. Non dirmi che te ne sei scordata".
"Non me ne sono affatto scordata e dopo ti racconterò anche come ho fatto a non dimenticarmene, però è solo un gala, non c'è motivo di tanta agitazione."
"Potrebbe essere l'incontro che darà inizio alla mia carriera e devo fare una bellissima figura, inoltre tu dovresti essere ancora più in ansia di me. Non vorrei dovertelo ricordare, ma ti ricordi a casa di chi si svolgerà la serata?".

"Oh no! Adrien!"

Marinette scattò in piedi come una molla, si fece una doccia e si vestì nel minor tempo umanamente possibile. Un quarto d'ora più tardi era davanti la porta, pronta ad uscire.
"Beh a saperlo nominavo il suo nome appena volevo svegliarti se sapevo che avresti reagito così".
"Te lo saresti dovuta aspettare, infondo è la mia cotta da un sacco di tempo. Su, andiamo a farci belle per stasera."
Alya sorrise e circondò le spalle di Marinette con un braccio, uscendo però urlò ai genitori dell'amica:"Avete un'ospite a pranzo!"
Udì una risatina e un:"Non preoccuparti cara, ormai sei di casa!"
Sorrise e continuò a camminare.

Nel tragitto si fermarono a prendere un croissant e una spremuta, dal momento che tutte e due avevano saltato la colazione.
Mentre mangiavano, Marinette colse l'occasione per raccontare all'amica quanto era accaduto la sera precedente catturando, parola dopo parola, l'attenzione di Alya.

"Cavolo Marinette perché non mi hai chiamata! Sarebbe stato perfetto, un intervista a Chat Noir per il mio blog!"
"Sai Alya, stressata com'ero non credo mi sia minimamente passato per la testa".
"Hai ragione, scusa".
L'altra sorrise, Alya non lo aveva detto con cattive intenzioni, era semplicemente elettrizzata dalla notizia. Certo non capita tutti i giorni di avere un supereroe che ti smacchia l'abito.

Si chiese brevemente che faccia avrebbe fatto Alya se avesse saputo che stava facendo colazione proprio con Ladybug, ma sapeva che non poteva dirle nulla. Doveva tenerla all'oscuro di tutto per la loro sicurezza, Papillon avrebbe potuto usarla per arrivare a lei e lei non voleva né che la sua amica si facesse male, né essere catturata da Papillon.

we'll meet again soon // MiracolousWhere stories live. Discover now