Andai a lavarmi le mani e poi presi gli ingredienti per fare dei pancake.

Iniziai a unire gli ingredienti per formare la pastella, mentre con i pensieri tornavo indietro a quel meraviglioso giorno che aveva segnato l'inizio della nostra vita insieme.

Mi piaceva l'idea di sposarmi con delle belle temperature e così avevamo scelto come data il 28 giugno, anche perché era l'unica disponibile in quel mese. Harry e Louis scoppiarono a ridere quando glielo comunicammo.

Gli chiesi per quale motivo e l'unica cosa che Louis si limitò a fare fu alzare la mano dove il tatuaggio disegnava la pelle del medio e dell'anulare. 2 e 8. A quel punto mi ricordai che il 28 era anche il loro giorno e sorrisi a quel pensiero. Avrebbe portato fortuna anche a noi. Anzi, avrei tanto voluto essere in grado di creare tutto quello che loro avevano avuto il coraggio di fare. Harry era un uomo strabiliante, dalle mille sorprese, intraprendente, capace, intelligente e con Louis accanto, entrambi erano invincibili. Louis era meno intuitivo di Harry, ma rispecchiava alla grande tutte le altre capacità. Ero orgoglioso della mia nuova famiglia e contento che fossi capitato proprio lì, con loro. Non avrei voluto essere da nessun'altra parte.

Quel 28 giugno in ogni caso si stava veramente bene. Il caldo non era ancora soffocante e un meraviglioso e caldo sole illuminava il locale dove avevamo deciso di festeggiare il matrimonio. Essendo estate, è stato possibile fare sia la cerimonia che la consumazione all'aperto e accanto alla navata con le sedie, c'erano tutti i tavoli con amici e parenti.

Eddie quel giorno era splendido più che mai. Entrambi indossavamo uno smoking nero eppure sembravamo così diversi. Così raggianti e finalmente al posto giusto.

Presi un mestolo di pastella e lo misi su una padella già riscaldata, formando un cerchio. Mentre lo osservai cuocere, pensai a quanto fossi cambiato io dopo quel matrimonio. I miei piani, le mie prospettive, i miei progetti... tutto era cambiato dopo quel fatidico sì, lo voglio. Avevo lasciato il mio posto da barman, avevo capito che rispecchiava il Chris sedicenne ma non più il Chris ventitreenne. Capii che volevo migliorarmi, che volevo fare qualcosa di davvero importante e un giorno, mentre eravamo a cena fuori con James, Dylan, Cloris e Koll, uscì fuori il discorso che la caserma dove lavorava Dylan presto avrebbe cercato nuovo personale. Mi feci raccontare qualcosa del lavoro e me ne innamorai subito.

Anche Eddie lo notò, mi disse:" Ho visto brillare così tanto i tuoi occhi soltanto in tre eventi: quando abbiamo deciso di sposarci, quando ci siamo giurati amore eterno all'altare e quando Dylan ti ha detto cosa fa il paramedico".

Quella sera, dopo aver fatto l'amore, restai a pensare a come potesse starmi quella divisa e quella responsabilità addosso. E pensai che in fondo, potevo pure vedermici bene. Allora non persi tempo, acquistai i libri per la preparazione al test, impiegai mesi sopra tutte quelle cose da imparare e grazie anche all'aiuto di James che era già molto allenato con lo studio, riuscii a prepararmi molto bene. Avevo le gambe che mi tremavano come gelatina durante il test. Aspettai fuori con Eddie per quasi mezz'ora prima di sapere i risultati. La prova scritta l'avevo passata a pieni voti, mi mancava solo quella pratica e grazie al cielo passai anche quella.

Ruotai i pancake e quelli pronti li misi su un piatto.

Ero in prova già da un mese nella caserma in cui lavorava Dylan. A breve mi avrebbero fatto firmare un contratto ufficiale e non mi ero mai sentito così tanto realizzato come in quel momento, sia sentimentalmente che professionalmente.

Sentivo di aver trovato il posto giusto e l'idea di riuscire a mantenere la calma anche nelle situazioni agghiaccianti o di trovare una soluzione ed essere d'aiuto piuttosto che essere un problema, mi scaldava il cuore. Finalmente riuscivo a svegliarmi ogni giorno con la consapevolezza che non avrei potuto fare meglio, ma che davo già me stesso in tutto. E non mi era mai successo, perché mi ero sempre accontentato di quel lavoro che con la musica ad alto volume potesse scacciare via i miei pensieri e invece in quel momento persino mi piaceva l'idea di ascoltarli. Non li temevo più. Anzi, avevo pure imparato ad accettare le mie paure, a viverle, perché mi facevano sentire vivo.

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⏰ Last updated: Mar 09, 2021 ⏰

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