OS NIALL E CHARLY

149 12 18
                                    

THOMAS.

*Niall's Pov*

Cullai ancora per qualche minuto il piccolo fagotto di otto mesi che tenevo tra le braccia.

Thomas era nato dopo una gravidanza che all'inizio non era stata affatto facile. Charly aveva rischiato due volte di perderlo. Il secondo mese di gravidanza, esattamente dopo un mese che lo avevamo scoperto, Charly aveva avuto delle perdite di sangue che mi avevano spaventato a morte. La feci accomodare in macchina e subito partii verso il pronto soccorso, con la paura nel cuore di aver perso quella creatura che ancora era minuscola e non sapeva nulla del mondo che l'aspettava fuori.

Dovetti aspettare quasi un'ora prima di avere notizie concrete su cosa fosse accaduto.

Entrato nella stanza d'ospedale, scoppiai a piangere notando Charly fare lo stesso. Pensai che fosse finita, che quella creatura ancora senza nome non sarebbe mai nata, non avrebbe mai conosciuto la sua mamma, il suo papà e la sua sorellina. E invece, tra le lacrime, mie moglie mi aveva detto che stava bene, che era salvo e che c'era solo stato un lieve distacco della placenta che andava tenuto sotto controllo. Charly aveva bisogno di riposo, soprattutto nelle prime fasi della gravidanza che risultavano essere le più decisive. Quando il nido di quella creatura si sarebbe fatto grande e robusto, forse avremmo potuto stare più tranquilli.

Al terzo mese, era successo di nuovo. Quella volta pensavo che davvero non ci sarebbero state speranze e invece, grazie al cielo, anche quella piccola complicazione non era stata fatale. Dopo quel secondo evento, avevamo vissuto un po' con la costante paura che tutto potesse succedere, che ci saremmo svegliati nel cuore della notte e saremmo dovuti andare in ospedale correndo. Avevamo quindi pensato bene di non fare grandi progetti, più per paura che questi avrebbero potuto lasciarci dentro un grande vuoto e sconforto, che per altro.

Ma la gravidanza fortunatamente era andata bene, era arrivata al termine senza più imprevisti. Il piccolino, che avevamo scoperto fosse maschio solo al sesto mese in quanto era in posizioni che non ci consentivano di scoprirlo, lo chiamammo Thomas. Fu assurdo il modo in cui decidemmo il nome. Io e Charly ne avevamo letti molti, lei aveva pure comprato uno di quegli assurdi libri che ne contengono a migliaia, ma non eravamo stati in grado di sceglierne uno.

Poi, quando il primo vagito aveva riempito le quattro mura della sala parto, l'ho guardata negli occhi e le ho detto:" Dì il primo nome che stai pensando".

Lei rispose:" Thomas" e nello stesso momento lo pensai anche io. Non ci furono dubbi. Thomas era nato. Un fagottino di 3,2 kg, con ancora pochi capelli in testa e le manine chiuse strette attorno al mio dito indice, mentre era poggiato sul petto della madre, per il suo primo vero contatto materno. Mi ero subito innamorato di lui, proprio come mi ero a prima vista innamorato di Nicole.

Quando le presentai il suo fratellino, pensava quasi di trovarsi una bambola davanti. A modo suo, non vedeva l'ora di avere un compagno di giochi ma non considerò il fatto che ci sarebbe voluto qualche anno per quel momento. Ne prese consapevolezza solo quando si accorse che Thomas non faceva altro che dormire, piangere, mangiare e di nuovo dormire.

-Quando cresce? Così è bello ma noioso – aveva detto una sera, mentre coccolavamo il nuovo arrivato.

-Vedrai, crescerà in fretta così come cresci tu –

E in effetti, era proprio successo quello. Nicole era cresciuta così in fretta... prima non faceva altro che dormire e dopo mesi già camminava da sola. Quel salto temporale sembrava essere durato solo minuti e invece no... erano già passati anni.

-Ti ricordi quando avevo voglia di cioccolato fondente? – la voce di Charly mi fece riscuotere dai miei pensieri e mi voltai per guardarla. Mi venne incontro, nel cuore della notte e accarezzò le guance di Thomas.

EXTRA: Raccolta OSOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz