EXTRA: Raccolta OS

OS CHRIS E EDDIE

COLAZIONE A LETTO.

*CHRIS' POV*

Un sentiero di candele accese e petali di fiori bianchi costeggiavano la spiaggia illuminata dalla luna piena. Alla fine, un tavolo bandito sotto un gazebo bianco. Eddie mi aspettava lì, in piedi con un mazzo di rose rosse tra le mani. Lo raggiunsi con gli occhi a cuoricino, chiedendomi come mai tutto quello per un altro dei nostri abituali appuntamenti. Quella volta era stato lui a scegliere e aveva scelto proprio la spiaggia. Lo raggiunsi e lo baciai, prendendo in mano i fiori e posandoli successivamente dentro il vaso vuoto presente sul tavolo. Dei piatti erano già colmi di cibo, segno che era già stato tutto organizzato.

Mi accomodai di fronte al mio ragazzo, con il quale avevo condiviso più di un anno e mi sentivo al massimo del piacere nella nostra relazione.

-Come mai tutto questo? Pensavo saremmo andati in un qualsiasi ristorante –

Eddie scosse la testa – Avremo tante occasioni per andare in normali ristoranti, oggi volevo osare un po'-

Mi chiesi perché proprio quel giorno volesse osare un po' e un lieve dubbio si insinuò in me. Che dovesse parlarmi di qualcosa di veramente importante?

All'inizio cercai di non farci caso, lasciai che mi distraesse con alcune chiacchiere fino al momento in cui mi passò un piatto contenente la forma di un cuore in cioccolato rosso.

-Rompilo tu – mi disse, passandomi un cucchiaio. Aggrottai le sopracciglia e seguii le sue parole, rompendo quel sottile strato di cioccolato e trovandoci dentro numerosi confetti rossi che circondavano una scatolina bianca.

-Amore... - mormorai, senza aggiungere altro.

-Su prendila – mi spronò, incoraggiandomi ad afferrare quella scatola e ad aprirla. Nello stesso attimo in cui i miei occhi incontrarono una fedina d'argento con dei diamantini lungo tutta la circonferenza, lui si alzò e si inginocchiò davanti a me.

-Vuoi sposarmi? – mi chiese e sentii le orecchie andarmi a fuoco e il cuore battere impetuoso nel petto.

-Sì, ovvio che voglio sposarti! – esclamai, lasciando che mi facesse indossare l'anello per poi saltargli in braccio e unire le nostre labbra oltre ai nostri cuori.

Mi svegliai con fatica, non volendo lasciare quel sogno meraviglioso che mi riportava indietro al momento della proposta. Mi voltai sul fianco destro e lo notai mentre ancora pacificamente dormiva. La sveglia segnava le 7:18 del mattino e l'idea di chiudere gli occhi e tornare a quel sogno era davvero forte, ma perché accontentarmi di un sogno quando potevo benissimo godermi la realtà? Osservai come i raggi del sole gli baciassero delicatamente la pelle, quasi a volerla sfiorare ma mai ferire. Dando le spalle alla finestra, fortunatamente la luce che passava attraverso le tende chiare non intaccò i suoi occhi.

Restai incantato per ancora qualche minuto poi decisi di alzarmi piano per potergli anche portare la colazione a letto. La sveglia sarebbe suonata comunque alle 8 e mi piaceva l'idea di viziarlo ogni tanto visto che lui lo faceva quasi ogni giorno. La facciata del marito gli donava decisamente di più rispetto a quella del fidanzato. Quell'anno aveva ovviamente avuto i suoi alti e bassi, a volte abbiamo discusso ma mai nulla che non si potesse risolvere. L'arte di condividere le proprie paure ed emozioni era stata essenziale nella nostra relazione. Avevamo due caratteri difficili e non parlare avrebbe soltanto creato rotture definitive. E non avevo voglia di distruggere con lui, ma solo di creare.

-Buongiorno piccolo- accarezzai il muso di Loki che mi ostinavo ancora a chiamare piccolo nonostante non fosse più il cucciolo che avevamo adottato. Loki era un bellissimo Labrador nero di ormai nove mesi. Quando lo avevamo adottato in un canile, era così piccolo da entrare in una mano mentre in quel momento non mi sarebbe stato nemmeno tra le braccia. Preparai la sua ciotola di croccantini e la lasciai al solito posto, vicino a quella con l'acqua. Ci si piombò sopra affamato, già a quell'ora del mattino.