OS ZIAM E ADAM

247 19 44
                                    

UNA GIORNATA TIPO.

*Zayn's Pov*

-Papà, mi fai i biscotti quelli buoni? – finii di sistemare l'ultimo cuscino sul divano e mi voltai verso la cucina, visibile dal salotto in quanto comunicante tramite un arco aperto nella parete.

Liam chiuse il portatile con il quale stava lavorando e si dedicò a nostro figlio, sorridendo ampiamente. Decisi di godermi un po' la scena prima di raggiungerli. Ero così grato che tutto finalmente fosse andato per il verso giusto. Pensare a un divorzio con Liam era impensabile, non avevo avuto la forza di smettere e non riuscivo a mollare l'idea di lottare. Sapevo che c'era ancora qualcosa che ci univa e che quel qualcosa fosse così resistente e così forte da superare quell'intemperia. Non sapevo però quanto male avesse fatto, quanto tempo ci sarebbe voluto e quante altre cicatrici avrebbe lasciato su un cuore malridotto prima di risanarle tutte. Ne era valsa la pena, questo lo pensavo ogni mattino quando aprivo gli occhi e Liam era lì, in ogni momento con nostro figlio e ogni sera, quando facendo l'amore mi ricordavo di quanto prezioso fosse il nostro legame, di quanto fragile e allo stesso tempo resistente potesse essere e soprattutto di come mi mantenesse costantemente in vita, nutrendomi di ossigeno ed emozioni.

Avrei potuto facilmente pensare alla mia vita senza qualcosa o qualcuno. Ma non avrei potuto pensarmi felice senza quella bolla che finalmente mi circondava. Quel meraviglioso bambino che sembrava figlio nostro per quanto ci assomigliasse anche caratterialmente e quel meraviglioso marito che per ogni ti amo mi faceva ancora vibrare cuore e stomaco.

E' vero, non capiamo il valore di ciò che abbiamo, fino a quando non lo perdiamo. Ma una volta perso e riconquistato, ci sente pieni, felici, completi e finalmente adatti ad uno stile di vita che a volte ci calza stretto, ci soffoca, ci toglie il fiato e altre volte ci lascia liberi, ci fa respirare e vivere.

Scollegai per un attimo quel fiume di pensieri che mi aveva fatto rimanere ancora bloccato nella stessa posizione e raggiunsi la mia famiglia in cucina.

-Quindi abbiamo deciso di fare i biscotti al burro? – chiese Liam per sicurezza, visto che era successo in passato che Adam cambiasse idea facilmente.

Il bambino annuì e lo presi in braccio, facendolo sedere sul bancone della cucina. – Posso unirmi? –

-Ovvio che sì, papà! – esclamò euforico. Adam amava da impazzire la domenica perché era l'unico giorno della settimana in cui finalmente avrebbe potuto passare tutto il suo tempo con entrambi i suoi papà, a mangiare schifezze o uscire fuori per una passeggiata. Diciamo che sembrava il tipico giorno di sgarro dopo sei giorni di alimentazione corretta.

-Amore, dai le istruzioni! –

Mio marito mi baciò velocemente le labbra e leggendo i vari ingredienti presenti sul ricettario, mi indicò cosa prendere e quanto pesarli.

-Io mescolo! – sì, Adam mescolava, faceva arrivare la farina un po' da tutte le parti, poi aspettava che i biscotti fossero pronti guardandoli per minuti interi nel forno e in fine dopo averli mangiati, ci lasciava a pulire la cucina. Ovvio che si divertisse un mondo a cucinare e mangiare, la parte più noiosa non toccava mica a lui.

-E per finire devi prendere un uovo. Ci serve un tuorlo – elencò Liam, sistemando i vari ingredienti presi sul bancone.

-Verranno tanti biscotti? – chiese mio figlio.

- Si amore, ne verranno molti ma non li mangerai mica tutti! –

Adam scosse il capo ridendo – No, però stasera alcuni li porto alla nonna e domani ai miei amici a scuola –

-Vedremo di farli bene allora, sennò mi sa che non ci sarà alcun biscotto per i tuoi amici o per la nonna – risi, immaginando che quella situazione avrebbe fatto andare nel panico Liam. Un conto era farli per noi, ma se qualcuno avesse dovuto mangiarli... beh allora cambiava tutto, si trasformava in un soldatino con ogni cosa sotto controllo.

EXTRA: Raccolta OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora