5) IL TOCCO DEL SOLE

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Accettò volentieri. Un po' di aria fresca non poteva che fargli bene, in più aveva passato troppe settimane dentro un albero per sentirne ancora il desiderio. Inoltre la prospettiva di incontrare Flot lo stimolava. Aveva così tante cose da chiedere al suo amico, che non vedeva l'ora di rivederlo. Una volta all'aperto respirò profondamente, si sgranchì le braccia e le gambe. Si sentiva già molto meglio. La birra di Ranuncolo gli aveva fatto bene e pensò di dirglielo, ma quando si voltò il Sednor non c'era più. Lo chiamò, guardò all'interno della stanza e vide che era vuota. Stava ancora chiedendosi come fosse possibile, quando lo vide risalire lentamente lungo il camminamento.

"Andiamo Leta, Flot ti aspetta" gli disse fermandosi a qualche passo da lui e Wal non poté fare altro che seguirlo. Nonostante fosse uno dei Sednor più vecchi che avesse visto il giorno prima, era straordinariamente agile e silenzioso. Portava dei mocassini di pelle come lui, ma i suoi piedi non producevano il benché minimo rumore sul legno. Regolandosi con il sole stabilì che doveva già essere metà mattinata  <quindi ho dormito a lungo>  pensò.

"Dov'è la Grande Madre?" chiese "Mi piacerebbe incontrarla". Ranuncolo sorrise, sembrava divertito da quella domanda e Wal si sentì nuovamente molto sciocco. "Nessuno sa mai dove si trova la Grande Madre" rispose il Sednor e compì un gesto per comprendere tutta la foresta in un unico movimento "Può essere ovunque. In uno dei nove villaggi delle tribù, oppure nella foresta, lontano. Va dove serve e la vedrai quando servirà. Sarà lei a farti sapere quando".

Senza aspettare risposta il Sednor ripartì, prendendo alla sprovvista Wal che ancora guardava oltre il parapetto, verso la foresta. In pochi salti lo raggiunse. Camminarono fianco a fianco un po' in silenzio, poi Wal chiese:

"Ieri, quando sei venuto a salutarmi, cosa mi volevi chiedere?"

L'aveva detto così, perché non sapeva da dove cominciare e quella sembrava la più innocua delle domande, eppure vide Ranuncolo voltarsi a guardarlo. I suoi occhi brillarono un momento e Wal sentì un brivido lungo la schiena quando ne incrociò lo sguardo. Poi Ranuncolo riprese a guardare il cammino e disse :

"Te ne sei accorto In mezzo a tutta quella gente , Padre?"   la voce gli tremò un poco, si guardò la punta dei piedi e tutto attorno prima di continuare: "Sì, è vero, volevo chiederti un grande favore e per metà lo hai già esaudito. Volevo domandarti di essere il tuo servitore e questo, come vedi, lo sono già. Però, soprattutto volevo il permesso di venire con te".

Wal ne rimase sorpreso. Non sapeva cosa rispondere. Andare? Andare, dove? Dargli subito una risposta positiva poteva essere compromettente; non farlo poteva essere considerato offensivo verso quell'uomo. Nel dubbio preferì rimandare la scelta ad un secondo tempo, quando avesse più chiaro quello che stava accadendo.

 "Vedremo" gli disse e Ranuncolo non parve molto contento. Nel frattempo raggiunsero la base dell'albero. Appena si guardò attorno Wal vide che rispetto al giorno precedente vi erano pochissime persone che si aggiravano tra gli alberi casa. Alcuni gli sorridevano accennando un saluto molto usato nel villaggio. Quella gente amava mostrarsi la lingua a vicenda. Certo non mancavano pacche sulle spalle tra i Ratnor, ma tra le Ratnor e i Sednor quello pareva essere il più consueto. In più, sia Ratnor che Sednor parevano provare un certo piacere nel toccarsi a vicenda. O meglio, sfiorarsi. Il volto soprattutto, ma anche le mani, le braccia, a volte le gambe se si trovavano seduti in terra. Non era raro vedere uomini e donne tenersi per mano mentre parlavano, spesso anche in gruppo. Alle volte in quattro o cinque stavano in circolo tenendosi per mano, parlando spensieratamente l'un con l'altro. Anche Ranuncolo prediligeva il saluto con la lingua e quando Wal gliene chiese il significato, gli rispose :

"Per noi vuol dire che più tardi parleremo. Quanto più tardi, un giorno oppure un mese, non ha importanza. Prima o poi ci incontreremo e parleremo. Tu non sei tenuto a farlo, se non vuoi. Come Gopanda-Leta puoi fare come vuoi".

LA MASCHERA E LO SPECCHIO-Seconda ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora