11•Bentornata Detective•

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Forse non avrei dovuto farmi sotterrare dai miei pensieri. Davvero stavo aspettando che aprisse uno scudo dal petto?

Si! Si. Probabilmente stavo seriamente aspettando la sua sparizione, pensavo..., ero stamaledettamente convinta che per non farsi colpire si sarebbe dissolto in una nuvola di gas.

Che stupida!

È stato senza alcun dubbio un periodo strano, non avrei dovuto reagire agendo, ma tutte quelle voci mi stavano letteralmente soffocando, giuro, temevo il peggio. A dirla tutta, ora che so che tutte le cose che dice sono solo bugie per potersi sentire diverso...mi sento quasi sollevata. In fondo se non lo avessi sparato, se non avessi visto davvero il suo sangue... dubito che ne sarei uscita viva. Conoscendomi, a quest'ora, starei ancora cercando di capire le reali dinamiche della situazione. Magari ancora seduta sul divano con tanto cibo spazzatura, il mio portatile nero e miriadi di finestre aperte per poter arrivare chissà dove.

Sposto le coperte con una mossa veloce della gamba ed esco dalla mia caverna calda per poter cominciare bene questa giornata: È la vigilia di Natale...e Lucifer mi ha tenuta sveglia per la maggior parte della notte solo perché sentiva tanto dolore alla gamba, alla fine l'ho semplicemente sfiorato, non servivano tutte quelle sceneggiate...

Mentre gironzolo in cerca della stanza di Lexie mi rendo conto di essere in una specie di labirinto senza foglioline. Questa casa, - una delle tante case di Lucifer - è tanto enorme quanto accogliente, ci sono corridoi e porte che aprono in altri corridoi che a loro volta sbucano in altre parti della casa che poi sbucano in altre ancora e così via fino a non sapere più in che area sei e i capelli ti si alzano dritti in testa.

Senza sapere dove, vado. Apro porte con la stessa velocità in cui le richiudo e dopo la sesta di fila, sbuffo tentando una settima che a differenza delle altre è disordinata e quindi, senza alcun dubbio, usata e lasciata da poco.

Appena decido di controllare se finalmente è quella di Lexie, un respiro dietro le mie spalle mi fa voltare all'istante: senza nessuna preparazione mi ritrovo a dover tenere a bada il mio respiro, il mio cuore e pure la saliva per via di Lucifer esattamente a due metri da me - nascosto da un semplice accappatoio di seta blu, scalzo e con una tazzina in mano. Avvampo subito abbassando lo sguardo neanche fosse nudo e impacciatamente indietreggio così da potergli stare alla larga. Ho già fatto troppi casini per qualcuno che conosco da poco.

«St-Stavo cercando la camera di Lexie» gli faccio presente prima che possa pensare ad altro. Probabilmente l'unica che potrebbe arrivare a pensare a tanto sono proprio io.

«Lei è giù, sta facendo colazione

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«Lei è giù, sta facendo colazione. Le ho preparato una frittata.» mi dice con aria così seria da non sembrare il Lucifer che ho conosciuto.

Ad ogni modo, concentrandomi bene riesco quasi a restare in piedi davanti a lui, è semplice, basta trasformarlo in cibo sano
- Cosa che non mangio volentieri, per cui funziona bene -.

Lucifer ×Oltre il mondo, oltre l'inferno×Where stories live. Discover now